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venerdì 19 aprile, 2024

Un braccialetto elettronico dotato di sensore bluetooth verrà posto al polso di tutti i pazienti delle aree chirurgiche della Fondazione Giglio per monitorare i percorsi e i tempi clinici dal reparto di degenza alla sala operatoria sino al ritorno in corsia.

“Uno strumento tecnologico che ci consentirà – ha spiegato il presidente della Fondazione Giglio, Giovanni Albano – di efficientare i percorsi del paziente, di ridurre i tempi di attesa e di organizzare al meglio la logistica del blocco operatorio”.

“Non solo, ha poi aggiunto il responsabile del controllo di gestione Rosario Curcio: “il sistema permette di alimentare automaticamente il registro orario di sala operatoria digitale, che verrà integrato, per i dati non rilevabili, attraverso gli schermi touch già presenti in sala. Verrà eliminato il registro cartaceo”.

Il progetto è stato realizzato dall’azienda TapMyLife di Bergamo ed è stato presentato, quest’oggi dal project manager Matteo Zuliani.

Un ulteriore implementazione favorirà il rapporto con i familiari attraverso un’applicazione per i telefonini da cui è possibile accedere ad informazioni calmierate e ricevere una notifica con l’inizio e la fine della procedura chirurgica.

“La digitalizzazione dell’istituto – ha concluso il presidente Albano – è stato sin dall’inizio un obiettivo di questo management siamo partiti dall’introduzione del “ris pacs” per la radiologia, al rinnovo di tutta l’infrastruttura software e concluderemo questo percorso con la cartella clinica elettronica. Oggi possiamo dire di conoscere in tempo reale e costantemente cosa avviene in sala operatoria e assumere delle decisioni su dati certi”.

Alla presentazione sono intervenuti il direttore amministrativo Gianluca Galati e il direttore sanitario facente funzione Massimiliano Spada.

Il primo reparto in cui sarà introdotto il braccialetto bluetooth è l’ortopedia e da marzo sarà esteso a tutte le aree chirurgiche.

5 vl/com 2022

Nella foto da sx Gianluca Galati, Massimiliano Spada, Rosario Curcio, Matteo Zuliani, Giovanni Albano

Pubblicato in Comunicati stampa

Programmata la nuova seduta ambulatoriale del Gemelli Giglio Medical Partnership:

Giovedì 25 novembre 2021

Ambulatorio di chirurgia del pancreas e colorettale (tumori: esofago - stomaco - colon retto - pancreas - neuroendocrini digestivi - retroperitoneali) con il Prof. Sergio Alfieri

Le visite specialistiche si possono prenotare:

per il SSN tramite il CUP allo 0921920502

in solvenza allo 0921920126 - whatsapp 3314048959 (solo messaggio) - tramite il portale di prenotazione online all'indirizzo https://fondazionegiglio.sportelloweb.com/

 

Per informazioni:

Segreteria Gemelli - Giglio 0921920206

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Pubblicato in Notizie Solvenza

Sono stati 158 gli interventi di chirurgia generale e urologica eseguiti su pazienti oncologici alla Fondazione Giglio di Cefalù in un solo mese, tra il 16 marzo e il 16 aprile, dalla chiusura delle sale operatorie alle procedure in elezione per il contenimento del Covid-19.

Abbiamo dato continuità assistenziale, in linea con le disposizioni regionali – ha detto il presidente della Fondazione Giglio, Giovanni Albano – e una risposta sanitaria altamente qualificata a pazienti oncologici provenienti da varie parti della Sicilia. Interventi – ha aggiunto il presidente – proprio per le problematiche oncologiche, non rinviabili”.

“Sono state effettuate principalmente procedure di chirurgia oncologica maggiore – hanno rilevato i responsabili dell’unità operativa di urologia, Francesco Curto e di chirurgia oncologica, Goffredo Arena – eseguite con tecnica mininvasiva laparoscopica che ha consentito di ridurre le degenza media a soli tre giorni. Un dato importante – hanno sottolineato - per limitare, in questo periodo, lo stress psicologico dei pazienti che non possono ricevere, in ospedale, il conforto dei familiari”.

Curto ha rivolto anche un apprezzamento “al personale infermieristico e agli Oss per la dedizione e l’attenzione con cui si sono dedicati ai pazienti”.

Da oltre una settimana, con l’attivazione del laboratorio di biologia molecolare, tutti i pazienti in fase di pre-ricovero, vengono sottoposti al tampone rino-faringeo e solo all’esito ricoverati.

38 vl/com 2020

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Arriva al Giglio di Cefalù, con il nuovo anno, il radiologo interventista Franco Valenza. Oggi la firma del contratto e l’inizio delle attività.

“Professionista di elevata caratura – ha detto il presidente del Giglio Giovanni Albano – che si inserisce nel nostro progetto di posizionare la chirurgia di Cefalù verso l’alta complessità. Valenza – ha aggiunto Albano - supporterà tutte le discipline, presenti nel nostro Istituto, in modo da poter dare ulteriori risposte ai nostri pazienti, soprattutto oncologici, nella massima sicurezza”.

Franco Valenza, classe 52, già responsabile della radiologia vascolare ed interventistica degli ospedali riuniti Villa Sofia Cervello di Palermo, ha al suo attivo migliaia di procedure interventistiche che spaziano dalle agobiopsie, termoablazioni, interventistica extravascolare (biliare, urologica, toracica, addominale), interventistica spinale (vertebro-cifoplastiche), e interventistica endovascolare oncologica (embolizzazioni, chemioembolizzazioni e radioembolizzazioni).

“L’obiettivo che ci siamo posti con il presidente - ha aggiunto Franco Valenza – è di portare a Cefalù la radiologia interventistica ed in particolare quella oncologica”.

Il professionista avrà a disposizione innovative tecnologie, di cui si è recentemente dotato il Giglio, fra cui un angiofrafo digitale di ultima generazione.

2 vl/com 2020

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Interventi sempre più con tecniche mini invasive alla Fondazione Giglio di Cefalù. L’ultimo su un paziente di 65 anni preso in cura dall’unità operativa di urologia diretta da Francesco Curto e dall’unità operativa di chirurgia diretta da Guido Martorana.

Sul paziente è stata eseguita, interamente in laparoscopia, una nefrectomia radicale per tumore primitivo del rene e la resezione del colon per tumore primitivo dello stesso con anastomosi colica.

In sala operatoria si sono alternate l’equipe di urologia con Francesco Curto, coadiuvato da Giuseppe Coraci e l’equipe di chirurgia generale con Marzio Guccione coadiuvato Daniele De Bella con il supporto dell’anestesista Ignazio Calandrino dell’unità guidata da Giovanni Malta.

La sinergia tra le due equipe operatorie, urologia e chirurgia, ha consentito di eseguire e completare l’intervento in un unico tempo chirurgico quindi con la contemporanea asportazione dei due tumori renale e del colon. E, grazie alla chirurgia laparoscopica, la pronta e celere ripresa del paziente che è stato dimesso in 7 giorni.

“Mi congratulo – ha detto il presidente Giovanni Albano – con le unità operative coinvolte per la gestione multidisciplinare del paziente che conferma l’alto livello di performance raggiunta dalle nostre equipe nelle tecnica laparoscopica”.

“La sfida - ha aggiunto il responsabile dell’urologia Curto - è sempre più quella di impiegare tecniche innovative e tecnologia che ci consentono di realizzare una chirurgia di precisione e di assicurare al paziente un recupero più tempestivo dall’atto operatorio”.

26 vl/com 2019

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ALBANO: PUNTIAMO ALLA CHIRURGIA LAPAROSCOPICA E ROBOTICA

Francesco Curto, siciliano, (classe 74) è il nuovo responsabile dell’unità operativa di urologia della Fondazione Giglio di Cefalù.
Curto, esperto in chirurgia laparoscopia e robotica, è cresciuto professionalmente in Germania accanto al professor Paolo Fornara, pioniere della chirurgia laparoscopia al rene, e in Francia dove ha lavorato con due dei maggiori esperti di chirurgia laparoscopica e robotica i professori Richard Gaston e Thierry Piechaud. Poi il ritorno in Sicilia con ultimo incarico, dopo Palermo, all’ospedale di Ragusa.

Ha al suo attivo un’esperienza di 3000 interventi, come primo operatore, di cui 600 eseguiti in chirurgia laparoscopica sul tumore prostatico, renale, vescicale e su altre patologie funzionali come la sindrome del giunto pieloureterale e il prolasso degli organi pelvici della donna.

“Acquisiamo nel nostro Istituto – ha detto il presidente della Fondazione Giglio, Giovanni Albano – un’alta professionalità con l’obiettivo di posizionarci su una chirurgica laparoscopica in urologia al passo con le migliori aziende sanitarie italiane. Svilupperemo, inoltre, la chirurgia robotica e creeremo una “prostate unit” che prenderà in carico, a 360 gradi, il paziente dalla fase diagnostica e per tutto il percorso di cura sino ai follow up”.

“L’obiettivo – ha sottolineato Francesco Curto – è quello di strutturare a Cefalù la chirurgia mi-nimamente invasiva che permette di garantire il miglior risultato oncologico e funzionale, riducendo tempi di degenza e velocizzando il recupero post operatorio. Il tutto all’interno di una cornice di umanizzazione del trattamento in cui il paziente è al centro dell’attenzione medica e infermieristica. La chirurgia laparoscopia e robotica consentono, nel tumore alla prostata, di preservare la potenza sessuale e la continenza urinaria in una più alta percentuale di pazienti trattati”.

Curto ha, inoltre, anticipato che presto sarà inaugurato “l’ambulatorio rosa” che si occuperà delle patologie urologiche al femminile e quindi di prolasso degli organi pelvici, incontinenza urinaria e dolore pelvico cronico. "Patologie – ha aggiunto il neo responsabile – che saranno trattate con tecniche laparoscopiche”.

L’urologia del Giglio punterà anche sulla ricerca e sulla formazione nel campo della chirurgia mininvasiva.

A supporto delle attività della nascente “prostate unit” anche la diagnostica per immagini della Fondazione Giglio che già esegue la risonanza magnetica multiparametrica, gold standard per la diagnosi del tumore alla prostata e la biopsia prostatica mirata con fusione di immagini eseguita negli ambulatori di urologia.

15 vl/com 2019

Francesco Curto sarà ospite della puntata di #ospedalerisponde di mercoledì 3 aprile, alle ore 15.30, in diretta Facebook, sulla pagina della Fondazione Giglio. 

Pubblicato in Comunicati stampa

Rivedi online la puntata di #ospedalerisponde dedicata alla chirurgia laparoscopica con l'intervento del chirurgo Guido Martorana in studio con il giornalista Vincenzo Lombardo.

#ospedalerisponde è una rubrica curata dall'ufficio stampa della Fondazione Giglio 

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Rivedi online la puntata di #ospedalerisponde dedicata alle patologie del colon retto con l'intervento del chirurgo Guido Martorana.

#ospedalerisponde è una rubrica curata dall'ufficio stampa della Fondazione Giglio, diretto da Vincenzo Lombardo

 

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Lunedì, 05 Marzo 2018 18:17

Quando la cura è migliore al Sud

da Panorama del 28.02.2017

di Luca Sciortino

Quanto la cura è migliore al Sud

A volte la realtà s'incarica di contraddire i cliché. Una nuova tecnica che usa una sostanza fluorescente chiamata “verde di indocianina” nelle operazioni di asportazione dei tumori al fegato, applicata dal chirurgo Marcello Spampinato all'Ospedale della Fondazione Giglio di Cefalù, rappresenta un caso di eccellenza nella cura al sud d'Italia.

Spampinato ha una vasta esperienza nella chirurgia oncologica del fegato, del pancreas e delle vie biliari acquisita lavorando in vari centri di riferimento europei epatobiliopancreatici. Panorama gli ha chiesto di spiegare perché un ammalato di tumore al fegato potrebbe beneficiare di un'operazione effettuata con questa tecnica.

Dottor Spampinato, ci spiega in che cosa consiste esattamente la tecnica dell'indocianina?
Nel caso dei tumori epatici circa 24 ore prima dell'intervento si inietta nel paziente una sostanza innocua chiamata verde indocianina. Questa sostanza evidenzia meglio il tumore durante l'operazione e aiuta il chirurgo a non lasciare residui. Non solo, l'indocianina permette di individuare piccole metastasi che sfuggono alle Tac o alle risonanze magnetiche effettuate prima dell'intervento.

Siete i primi a usare questa tecnica?
No. Viene già utilizzata in vari centri di riferimento europei tra cui il Paul Brousse di Parigi, specializzato nella cura del fegato. Presso l’Istituto Fondazione G. Giglio di Cefalù abbiamo già operato sei pazienti con successo.

Dove veniva applicata questa tecnica prima?
Dapprima nel campo dell'oculistica. Poi sono arrivate le applicazioni nella colecistectomia laparoscopica e nell'asportazione dei linfonodi per individuare quelli patologici e, nelle resizioni coliche per la valutazione della vascolarizzazione del colon residuo prima di eseguire l’anastomosi. Adesso è venuto il momento del fegato e le prospettive sono ottime.

Quindi la maggior parte degli ospedali italiani non usano questa tecnica?
Possiamo affermare che si tratta sempre di operazioni ecoguidate ma che l’utillizo della fluorescenza riduce il rischio di residui del tumore durante l'operazione.

E' una tecnica costosa?
Non molto. La sostanza fluorescente costa pochissimo, anche se l'apparecchiatura necessaria per questo tipo di operazione ha un costo, sebbene non esagerato.

Ci sono rischi?
Per i pazienti nessuno, anzi possono solo beneficiarne. Però è importante notare che questa tecnica deve essere applicata in centri dedicati che fanno laparoscopia epatica. Non basta solo avere il verde indocianina ci vogliono competenze in chirurgia mini-invasiva del fegato

Quindi tutti i centri che usano il robot Da Vinci vanno bene?
Sì, appunto.

Per il futuro?
Guardi, il mio impegno è quello di curare le persone in Sicilia nel migliore dei modi, dando loro le stesse possibilità dei pazienti che decidono di curarsi al nord. Nonostante le difficoltà, questo è un piccolo passo importante in questa direzione per la nostra regione.

 

Pubblicato in Dicono di noi
Martedì, 13 Febbraio 2018 11:50

Tecnica innovativa per chirurgia del Fegato

IL DIRETTORE VIRGILIO: NOSTRO OSPEDALE SEMPRE PIÙ QUALIFICATO IN ONCOLOGIA

Eseguiti alla Fondazione Giglio di Cefalù i primi cinque interventi di asportazione di tumori al fegato per via laparoscopica con l’innovativa tecnica della fluorescenza o del verde di indocianina.
L’indocianina è una sostanza, innocua per l’organismo, che viene iniettata al paziente 24 ore prima dell’intervento e consente di identificare nel fegato, con precisione, il tumore.
“La resezione epatica, grazie ad una apposita apparecchiatura – spiega il responsabile della chirurgia del Giglio, Marcello Spampinato - viene guidata dalla “fluorescenza” e l’asportazione del tumore viene completata evitando di lasciarne residui, soprattutto in prossimità dei margini di resezione. La indocianina – evidenzia il chirurgo - passa attraverso i tessuti del corpo e viene trattenuta solo nell’area attorno al tumore primitivo o alle metastasi”.
Uno straordinario passo avanti nella lotta ai tumori del fegato – afferma il direttore generale Vittorio Virgilio – che vede l’ospedale di Cefalù sempre più qualificato nella vocazione oncologica e protagonista nell’acquisizione di tecnologie e tecniche all’avanguardia”.
“Il colorante utilizzato – tiene a sottolineare Spampinato - permette ai chirurghi di scoprire anche piccole metastasi non visibili a TC e risonanza magnetica preoperatorie. Siamo una delle prime equipe chirurgiche in Italia - conclude Spampinato – ad utilizzare questa recentissima innovazione tecnologica sul fegato”.
I casi eseguiti al Giglio di Cefalù saranno presentati al congresso mondiale di chirurgia epato- bilio-pacreatica che si terrà a Ginevra, in Svizzera, a settembre 2018.
“L’unità operativa complessa di chirurgia generale della Fondazione Giglio si colloca così nel panorama nazionale ed internazionale di eccellenza in chirurgia epato-bilio-pancreatica”.

2 vl/com 2018
 

Pubblicato in Comunicati stampa
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La Fondazione

La Fondazione Istituto San Raffaele G. Giglio di Cefalù, oggi Fondazione Istituto G. Giglio di Cefalù, veniva istituita il 17 gennaio del 2003 attraverso una joint venture tra la Regione Siciliana, il Comune di Cefalù, l'Azienda USL 6 di Palermo, oggi Asp, e la Fondazione San Raffaele del Monte Tabor di Milano. Rappresentava uno dei primi modelli in Italia di sperimentazione pubblica-privata per la gestione di un ospedale pubblico, secondo quanto previsto dall'articolo 9 bis della legge n. 502 del 1992.

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Fondazione Istituto
G. Giglio di Cefalù

Contrada Pietrapollastra - Pisciotto
90015 Cefalù (PA)
Tel: +39 0921 920 111
PEC: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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