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giovedì 28 marzo, 2024
Mercoledì, 01 Luglio 2015 16:28

Ortopedia, premiata ricerca su osteoartrosi

Uno studio sull’associazione tra i polimorfismi dei geni di suscettibilità all’insorgenza dell’osteoartrosi e il quadro clinico e radiografico della patologia è stato premiato come “Best Paper Award” del meeting della Società europea della chirurgia del ginocchio e artroscopia (Esska) che si è tenuto a Verona.
Il lavoro è stata presentato da Michele Saporito, specializzando in ortopedia e traumatologia dell’Università di Palermo, con il professore Michele D’arienzo. La ricerca è stata svolta all’ospedale “Giglio” di Cefalù in collaborazione con il responsabile dell’unità operativa di ortopedia Filippo Boniforti e con il laboratorio di protegenomica IBFM CNR-Lato di Cefalù.
“La ricerca – ha detto il direttore generale, Vittorio Virgilio – è un pilastro della nostra attività. Questi riconoscimenti, anche in ambito nazionale, sono da stimolo a proseguire in questa direzione”.
“Lo studio è stato condotto su 61 pazienti affetti da osteartrosi primaria del ginocchio – ha spiegato Saporito - mostrando un’associazione statisticamente significativa tra un polimorfismo del gene GDF5 e due del gene DVWA con il grado radiografico della patologia. I polimorfismi del gene DVWA sono risultati essere dei potenziali predittori della progressione dell’osteoartrosi. Lo studio sottolinea come le analisi mutazionali possano essere utili per l’identificazione precoce della patologia e della sua progressione”.
Soddisfatto del risultato si è detto Filippo Boniforti. “Questa ricerca, durata due anni, ci dice che possiamo ritardare la progressione dell’artrosi e che è possibile analizzarne sempre più approfonditamente la genetica”.
A concorrere per il “Best paper” sono stati diversi istituti italiani. Il vincitore, Saporito, potrà effettuare una fellowship in un centro ortopedico italiano.
vl/com 2015

Pubblicato in Notizie

Oltre 500 tra medici specialisti in ortopedia e traumatologia, specializzandi e strumentisti di sala operatoria hanno assistito, stamani, da Pacengo di Lazise, in provincia di Verona, a un intervento chirurgico eseguito, in diretta, dalla sala operatoria del San Raffaele Giglio di Cefalù. Ad effettuare l’intervento l’equipe di traumatologia diretta dal professore Antonio Pace con l’aiuto Luciano Micale e il responsabile degli anestesisti, Giovanni Malta.
E’ stato un vero e proprio livesurgery interattivo tra Cefalù e la sede congressuale, organizzato dall’Associazione internazionale di traumatologia AOTrauma a cui hanno aderito 34 università italiane.
Passo dopo passo il professore Pace ha spiegato la ricomposizione di una frattura malleolare. “Un intervento si routinario – ha detto il responsabile della traumatologia di Cefalù - ma che richiede una chirurgia molto precisa per ridare al paziente la perfetta funzionalità della caviglia.
Sia i partecipanti che i docenti del corso hanno potuto assistere ed interagire con domande e risposte con l’equipe di Pace per l’intera durata dell’intervento, tecnicamente riuscito e senza complicazioni.
“Il paziente – ha spiegato Pace – già da domani potrà muovere i primi passi con l’aiuto delle stampelle e a guarigione della frattura, prevista in 6-8 settimane, potrà riprendere tutte le attività incluse quelle sportive”.
“L’ospedale di Cefalù – ha sottolineato il direttore generale Vittorio Virgilio - con i suoi operatori viene riconosciuto ancora una volta come centro di formazione internazionale in campo ortopedico e traumatologico”. Apprezzamento dal direttore sanitario, Giuseppe Ferrara, è stato espresso “per il lavoro quotidiano e l’alta professionalità degli operatori sanitari del “Giglio”.

8 vl/com 2015

Pubblicato in Comunicati stampa
Lunedì, 03 Novembre 2014 18:00

Cefalù, primo per protesi d'anca

Pubblicato in Rassegna Stampa
Lunedì, 03 Novembre 2014 13:35

Cefalù, al "Giglio" record di protesi d'anca

lasicilia protesi2 novembre 2014

SANITA'. Eseguiti 276 interventi. Il commissario Virgilio: "l'obiettivo è frenare i viaggi della speranza"

Cefalù, al "Giglio" record di protesi d'anca

CEFALU'. La parola d'ordine è una ed una sola: evitare sempre più la "migrazione" verso altri centri specializzati del Nord. L'ospedale "Giglio" di Cefalù è il primo centro siciliano per avere eseguito interventi di protesi d'anca. In un solo anno ne sono stati eseguiti 276 - dato relativo al 2012 e l'ospedale cefaludese dovrebbe mantenere anche lo stesso trend nel 2013. Non a caso ancora oggi l'11 per cento dei siciliani che devono sottoporsi ad interventi di protesi d'anca preferiscono andare in altri centri specializzati fuori dall'Isola. Il dato è stato certificato anche dal report pubblicato dall'Osservatorio Epidemiologico regionale, dell'assessorato regionale della Salute diretto da Ignazio Tozzo. Gli interventi sono stati effettuati dalle unità operative di Ortopedia, diretta da Filippo Boniforti, e di Traumatologia, diretta da Antonio Pace.
«L'intervento di protesi d'anca - ha spiegato il direttore generale dell'ospedale della cittadina normanna, Vittorio Virgilio - è uno dei motivi che inducono ad eseguire i cosiddetti viaggi della speranza. Tra i nostri obiettivi, come centro di alta specializzazione c'è anche la riduzione della mobilità passiva che stiamo percorrendo con una offerta di buona sanità, che consente, fra l'altro, alla nostra Regione di mantenere e investire le risorse dei siciliani in Sicilia».
«Oggi - aggiunge Boniforti - l'alto volume di interventi e di pazienti che si rivolgono alla nostra struttura è sinonimo di accuratezza e di affidabilità. Rispondiamo a questa fiducia, lavorando con standard elevati confrontabili con tutta Europa». L'unità di Traumatologia dispone di 16 posti letto, mentre, l'Ortopedia di 12. «Abbiamo dedicato - evidenzia Boniforti - spazi, ricavati all'interno del reparto, solo per la protesica. Con personale specializzato che lavora in team. Non c'è solo il bravo chirurgo - spiega - ma infermieri e fisioterapisti sono stati addestrati e dedicati a questa patologia». «L'intervento di protesi d'anca - spiega Pace - rappresentava una patologia di frequente migrazione verso il nord. In questi anni, possiamo affermare, c'è stato un trasferimento di competenze in Sicilia che ha consentito di affinare la tecnica e di ottenere una costanza dei risultati». Il "Giglio" ha conquistato anche un primato nell'intervento di artroscopia del ginocchio eseguito dall'équipe di Ortopedia.
A. F.

Vedi anche articolo"Protesi d'anca, l'ospedale "Giglio" di Cefalù è il primo centro in Sicilia" suLasicilia.it

Pubblicato in Dicono di noi

L'ospedale di Cefalù è il primo centro siciliano per interventi di protesi d'anca. In un solo anno ne sono stati eseguiti 276. Il dato arriva dall'ultimo rapporto pubblicato dall'Osservatorio Epidemiologico dell'Assessorato regionale alla Salute.
"L'intervento di protesi d'anca – ha detto il direttore generale del San Raffaele Giglio, Vittorio Virgilio - è uno dei motivi dei viaggi della speranza. Tra i nostri obiettivi, come centro di alta specializzazione – ha aggiunto Virgilio – c'è anche la riduzione della mobilità passiva che stiamo percorrendo con una offerta di buona sanità, che consente, fra l'altro, alla nostra Regione di mantenere e investire le risorse dei Siciliani in Sicilia".
Gli interventi sono stati effettuati dalle unità operative di ortopedia, diretta da Filippo Boniforti, e di traumatologia, diretta da Antonio Pace.
"Oggi – aggiunge Boniforti - l'alto volume di interventi e di pazienti che si rivolgono alla nostra struttura è sinonimo di accuratezza e di affidabilità. Rispondiamo a questa fiducia, lavorando con standard elevati confrontabili con tutta Europa".
"L'intervento di protesi d'anca – continua Pace - rappresentava una patologia di frequente migrazione verso il nord. In questi anni, possiamo affermare, c'è stato un trasferimento di competenze in Sicilia che ha consentito di affinare la tecnica e di ottenere una costanza dei risultati".

33 vl/com 2014

 

Pubblicato in Comunicati stampa

L'ospedale di Cefalù è il primo centro siciliano nell'intervento di artroscopia al ginocchio. E' quanto emerge dalla guida 2014 di Focus sui migliori ospedali dove farsi curare.
Il San Raffaele Giglio di Cefalù nel biennio 2011-2012, come riporta Focus, ha eseguito 330 interventi di artroscopia del ginocchio con una bassissima percentuale di reintervento pari allo 0,83. L'ospedale siciliano, che più si avvicina al San Raffaele Giglio, ne ha eseguito 221.
L'unità operativa di ortopedia è diretta da Filippo Boniforti. Il primo operatore negli interventi di artroscopia è Francesco Giacco. "Siamo soddisfatti del risultato ottenuto – dicono – tenendo conto che siamo partiti nel 2005. Ci siamo riusciti grazie al sostegno della direzione strategica della Fondazione".
L'intervento viene praticato inserendo, attraverso due piccole incisioni, gli strumenti chirurgici e le fibre ottiche. Dura meno di 30 minuti. "Lo effettuiamo in l'anestesia spinale – sottolinea Giacco – e il paziente viene dimesso la sera".
L'artroscopia del ginocchio viene eseguita con più frequenza nella lesione dei menischi e della cartilagine. All'ospedale di Cefalù questa tecnica viene impiegata anche per l'anca, la caviglia e la spalla.

vl

Pubblicato in Notizie

Un momento di confronto tra gli ortopedici del San Raffaele Giglio e il collega Alcos Zahar dell'Helios Endo – KliniK di Amburgo, sulle tecniche per il trattamento dell'artroprotesi del ginocchio e dell'anca.
"Obiettivo – dice il responsabile dell'unità di ortopedia del San Raffaele Giglio, Filippo Boniforti – è lo scambio di informazioni e conoscenze per portare a Cefalù procedure sempre più di altissimo livello, nella cura di una patologia in crescita".
L'ospedale di Amburgo tratta 7 mila interventi l'anno di artroprotesi.
"Su questa patologia – evidenzia Boniforti – è uno dei centri più importati d'Europa. Contiamo di proseguire questo confronto con altre occasioni di incontro".

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La Fondazione

La Fondazione Istituto San Raffaele G. Giglio di Cefalù, oggi Fondazione Istituto G. Giglio di Cefalù, veniva istituita il 17 gennaio del 2003 attraverso una joint venture tra la Regione Siciliana, il Comune di Cefalù, l'Azienda USL 6 di Palermo, oggi Asp, e la Fondazione San Raffaele del Monte Tabor di Milano. Rappresentava uno dei primi modelli in Italia di sperimentazione pubblica-privata per la gestione di un ospedale pubblico, secondo quanto previsto dall'articolo 9 bis della legge n. 502 del 1992.

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Fondazione Istituto
G. Giglio di Cefalù

Contrada Pietrapollastra - Pisciotto
90015 Cefalù (PA)
Tel: +39 0921 920 111
PEC: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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