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Venerdì, 01 Dicembre 2006 00:00

La riabilitazione

Il paziente viene costantemente monitorato

Il paziente negli ultimi due anni è stato sottoposto per 3 volte ad interventi di resezione endoscopica di neoformazioni vescicali recidivanti presso l'U.O. di Urologia della Fondazione. Nell'agosto del 2006, durante la fase post-operatoria dell'ultimo dei suddetti interventi, in seguito a scadimento delle condizioni generali e dello stato di coscienza, è stato trasferito nel Reparto di Terapia Intensiva, dove è stato sedato, intubato e ventilato meccanicamente (dal 14/09/06 tramite cannula tracheostomica), e dove ha praticato terapie con amine vasoattive fino alla stabilizzazione dei parametri emodinamici ed al ripristino del normale stato di coscienza.E' stato quindi trasferito presso l'Unità funzionale di Riabilitazione Semiintensiva del nosocomio cefaludese dove, sotto continuo monitoraggio elettrocardiografico, della pressione arteriosa, della frequenza cardiaca, della saturazione ossiemoglobinica, della frequenza respiratoria e della temperatura corporea, ha iniziato un programma riabilitativo personalizzato,avente come obiettivo lo svezzamemento dal ventilatore polmonare, la rimozione della cannula tracheostomica, il riallenamento degli arti inferiori e superiori e l'addestramento alla gestione della patologia bronco - ostruttiva cronica. All'ingresso nell'Unità funzionale di riabilitazione semi-intensiva il paziente era ancora dipendente dal ventilatore, con impossibilità iniziale di eseguire trials di respiro spontaneo per l'insorgenza di severa dispnea e l'incremento della pressione arteriosa, con raggiungimento di valori >200 mmHg. Durante la degenza, sono stati ottimizzati i parametri ventilatori e la terapia inalatoria, ed è stato possibile iniziare a ridurre le ore di ventilazione giornaliera fino alla sua completa sospensione, con stabilità dei parametri emogasanalitici.

 Uno scorcio della palestra della Fondazione

Sono state inoltre effettuate ripetute valutazioni della disfagia del paziente, dapprima per i cibi semisolidi e successivamente per solidi e per liquidi, con buon esito. Ha iniziato inoltre il riallenamento degli arti inferiori con l'ausilio di un deambulatore ascellare.Dopo l'esecuzione di trials di respiro spontaneo, senza alterazione dei parametri fisiologici per 24 ore consecutive, e dopo controllo broncoscopico per valutare l'assenza di stenosi tracheali, è stato possibile rimuovere la cannula tracheostomica.Il paziente è stato quindi trasferito in degenza ordinaria (Unità Funzionale di Riabilitazione Pneumologica), dove ha proseguito, prevalentemente in palestra, il riallenamento degli arti inferiori, senza ausilio di deambulatore e successivamente facendo esercizio fisico su cyclette e treadmill.

L'equipe dell'unità funzionale di riabilitazione
semi-intensiva del San Raffaele Giglio

Sono state eseguite, inoltre, sedute di educazione alla gestione della malattia e del suo trattamento farmacologico e ad uno stile di vita appropriato alle condizioni ed ai limiti imposti dal danno funzionale. Il Paziente, dopo aver eseguito una buona performance al test del cammino per sei minuti, è stato dimesso il 16 novembre 2006 senza necessità di ossigenoterapia e con l'indicazione di seguire una dieta personalizzata, prescritta già durante la degenza. 

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