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venerdì 29 marzo, 2024
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Dott. Antonio Purpura Dott. Antonio Purpura

Il dottor Antonio Purpura è stata nominato dall’Asp 6 di Palermo con delibera n. 392 del 1.4.2022 componente del Consiglio di Amministrazione. Si è insediato l’11 aprile 2022.

Il dottor Antonio Purpura, classe 59, laurea in giurisprudenza, già funzionario dell’Assemblea Regionale Siciliana con incarichi di coordinamento dell’attività legislativa e di segretario della prima (affari istituzionali) e quarta (territorio e ambiente) Commissione, è stato anche consulente degli assessorati regionali al bilancio e dei lavori pubblici e capo di gabinetto del presidente dell’ARS.

Ha lasciato l’incarico il 30.06.2022

Il Consiglio di Amministrazione è composto da tre membri, nominati dagli enti qualificati come fondatori ai sensi dell’articolo 6 dello Statuto e in ragione di uno per ciascun Ente.

Sono fondatori il Presidente della Regione Siciliana, il Comune di Cefalù, l’Azienda Provinciale di Palermo.

Il Consigliere nominato dal Presidente della Regione Siciliana è di diritto il Presidente della Fondazione.

I membri del Consiglio di Amministrazione durano in carica tre anni.

Il Consiglio di Amministrazione si è insediato il 3 aprile 2019 ed è così composto:

 

Dott. Giovanni Albano Presidente: Dott. Giovanni Albano
IIl dottor Giovanni Albano, medico radiologo, è stato ridesignato per la seconda volta il 2 agosto 2018 dal presidente della Regione Siciliana presidente della Fondazione Giglio. Aveva ricoperto questo incarico dal 13.05.2015 al 26.06.2018
Curriculum Vitae
Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Dott. Salvatore Curcio Dott. Salvatore Curcio
Designato per la seconda volta dal Comune di Cefalù (determina del sindaco n. 17 del 9.07.2018) componente del Consiglio di Amministrazione. Aveva ricoperto questo incarico nel precedente triennio sino al 26.06.2018. Laureato in medicina, ha lavorato al San Raffaele Giglio nell’unità operativa di medicina interna divenendo il responsabile del Servizio interdivisionale di medicina interna dello stesso ospedale. E’ stato vice sindaco di Cefalù dal 4 giugno 2012 a giugno del 2015. Si è dimesso dal Consiglio di Amministrazione a febbraio 2023. 
Curriculum Vitae
 

 

Dott. Domenico Porretta Dott. Domenico Porretta
Designato dall’Asp 6 di Palermo (Delibera 00386 del 28.03.2019) componente del Consiglio di Amministrazione.
Il dr Domenico Porretta è nato a Palermo il 27.07.1955 è medico specializzato in Pediatria convenzionato con il Sistema sanitario regionale e studio professionale a Caccamo.
E' stato ufficiale sanitario del Comune di Caccamo, dirigente medico del servizio di igiene pubblica dell’ex USL 51 di Termini Imerese, componente del Consiglio di Amministrazione della società mista Servizi Srl e amministratore della Provincia Regionale di Palermo dal 1998 al 2011 prima come consigliere provinciale (vice presidente del Consiglio Provinciale) e poi come Assessore.
 

La molecola PSMA (antigene prostatico specifico) è un nuovo radiofarmaco per la diagnosi del tumore alla prostata, che si aggiunge all’utilizzo della 18F-COLINA.

Questo radiofarmaco consente nuovi progressi nel campo della diagnostica oncologica perché è in grado di fornire informazioni particolarmente dettagliate sul tumore della prostata, soprattutto nei pazienti con recidiva biochimica di malattia con valori di PSA < 1 ng/ml.

Come funziona la PET-TC con PSMA?

Come una comune PET, anche quella con PSMA è un esame semplice, non invasivo e sicuro. Il paziente viene fatto distendere sul lettino in posizione supina, dopo essere stato sottoposto ad iniezione endovenosa del radiofarmaco a livello dell’avambraccio. Una volta che il radiofarmaco è entrato nell’organismo, infatti, emette delle radiazioni che consentono al medico di seguirne il cammino attraverso gli organi. Ogni radiofarmaco utilizza una molecola specifica che segue una particolare via metabolica permettendo lo studio di determinate cellule tumorali.

Il 18F-PSMA è un radiofarmaco per lo studio dei tumori della prostata utilizzato in centri all’avanguardia. Il PSMA è infatti un antigene di membrana specifico per la prostata e quindi è un marker ideale per individuare le cellule tumorali attraverso la PET. Marcando dunque questo antigene con 18F-PSMA le sedi di malattia metastatica possono essere individuate con precisione e più precocemente. La PET con PSMA può essere richiesta dallo specialista sia in fase di stadiazione per la malattia prostatica con rischio intermedio o alto, che durante il follow-up dopo prostatectomia o radioterapia in caso di incremento del valore del PSA.

Cosa è il PSMA?

È l’antigene di membrana prostatico specifico (abbreviato PSMA), una proteina presente nelle cellule tumorali prostatiche. Il [18F]PSMA rappresenta lo stato dell’arte della medicina nucleare in ambito prostatico, fornendo ottimi risultati (superiori alla colina anche grazie a un ridotto accumulo nel sistema nefro-urinario).

La PET-PSMA è utile:

  • Nella valutazione della recidiva biochimica
  • nella stadiazione in pazienti a rischio intermedio-alto
  • nella ristadiazione dei pazienti già trattati
  • per importanti informazioni sulla valutazione della risposta terapeutica.

Accuratezza del PSMA rispetto alla Colina in base ai livelli di PSA

  PSMA Colina
PSA < 0.5 ng/ml 50% 12%
PSA 0.5-2.0 ng/ml 69% 31%
PSA > 2.0 ng/ml 86% 57%

Il PSMA arricchisce ulteriormente l’offerta sanitaria di medicina personalizzata della Medicina Nucleare della Fondazione Gemelli-Giglio ai siciliani riducendo la migrazione sanitaria tramite l’offerta di un esame che rappresenta lo stato dell’arte in ambito prostatico.

La prestazione viene eseguita sia in regime di convenzione con il SSN che di Solvenza.

Impegnativa da esibire all’accettazione dell’esame:

  • codice 8903MN (Visita Medico Nucleare)
  • codice 92186 (Tomoscintigrafia globale corporea PET)

Informazioni sulla preparazione all’esame: È necessario stare a digiuno da 6 ore prima dell’esame diagnostico. È possibile assumere la terapia medica abituale. Portare la documentazione clinica precedente e l’ultimo PSA necessari in corso di visita medico-nucleare preliminare. Al termine dell’esame è consigliato non avere contatti lunghi e ravvicinati con bambini e donne in gravidanza per 12 ore.

Testo della dottoressa Roberta Gentile

La Riabilitazione è un settore dell’assistenza che sta assumendo un rilevo crescente in tutti i paesi.

Questo dato è stato sottolineato di recente dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che, a ragione di un incremento delle patologie disabilitanti a decorso cronico e del numero di persone con disabilità a lunga aspettativa di vita, ha lanciato il programma “Rehabilitation 2030: a call for action”, che riconosce la Riabilitazione come uno dei tre elementi chiave per i sistemi sanitari del 21° secolo.

In Italia le attività riabilitative si intersecano con quasi tutti i nodi dell’assistenza sanitaria e socio-sanitaria, sia in ambito territoriale, sia in quello ospedaliero, nel perseguimento dell’obiettivo generale di favorire il miglior livello di autonomia e partecipazione alle persone di ogni età affette da patologie disabilitanti di varia gravità, permanenti o transitorie.

Essere un riabilitatore significa essere nella completa disponibilità per soccorrere la persona che versa in difficoltà per uno stato di cattiva salute avendo, in una visione globale delle condizioni di disabilità, un piano progettuale dei gesti riabilitativi da compiere, inseriti in una dimensione concettuale di una medicina che è trasversale e bioprogressiva.

E con questa visione e con l'esperienza maturata ritengo che la mia persona possa oggi essere sinergica ad una Fondazione come la Fondazione Giglio per incrementare il progetto di riabilitazione in particolare nell’ambito dell’equilibrio dinamico del sistema corporeo .

A questo proposito potremo creare un centro di ricerca e cura per due importanti stati di disabilità che affliggono la popolazione ovvero la osteoporosi e la disfunzione posturale detta anche Sindrome Biomeccanica Posturale che hanno trovato chiavi di lettura clinica e strumentale e metodologie di cura avanzate ed efficaci nei contesti espressi dalla Medicina Riabilitativa Rigenerativa dove è già presente la Società Scientifica SIMRIM che ho l'onore di presiedere e che annovera molti iscritti tra i cultori medici della area riabilitativa .

E' noto che la forza di una struttura è avere al suo interno componenti di eccellenza teoriche e clinico-applicate soprattutto per quella riabilitativa: per questo un progetto come quello proposto che coniuga la diagnosi e cura della disfunzione posturale del sistema corporeo e della osteoporosi malattia del tessuto osseo che si associa nella popolazione della terza e quarta età alla sarcopenia e al disordine posturale può essere di estremo rilievo per il contesto territoriale dove opera la Fondazione Giglio. Relativamente alla postura e alla disfunzione posturale nell’ambito dell’osservazione clinica è emerso, nel corso degli ultimi anni, come i quadri patologici più comuni muscoloscheletrici siano influenzati da disordini posturali sottostanti di varia entità.

Il sistema posturale è una complessa struttura ad “entrate multiple” che, attraverso circuiti neuronali correlati tra loro, si rende evidente nella dimensione clinica con una sequenza di pattern motori che possono innescare una serie di atteggiamenti strutturali spesso inadeguati e tali da determinare sollecitazioni scatenanti sindromi dolorose in sede somatica e viscerale. A tal fine, gli ambiti di valutazione clinica di questi soggetti debbono prevedere una valutazione approfondita dei contesti posturali con una valutazione delle diverse funzionalità recettoriali, somatiche anche funzionali , ed infine viscerali così da individuare gli elementi in grado di determinare la eventuale perturbazione del sistema corporeo.

Nell’ambito della dinamica corporea riteniamo condividere la definizione di Kandel premio Nobel per le Neuroscienze , che considera la postura la rappresentazione sia della posizione complessiva del corpo e degli arti l’uno rispetto agli altri in un sistema di coordinate egocentriche; il tutto è compreso nella dimensione di riferimento del campo gravitazionale ovvero in un sistema di coordinate geocentriche. La Sindrome Biomeccanica Posturale (SBP) è caratterizzata da un insieme di segni e sintomi in ambito somatico e recettoriale nonché neurologico diffusi in ambito corporeo, anche inquadrabili inquadri patologici specifici, ma che si presentano in modo contemporaneo e/o successivo ma sempre temporalmente e spazialmente correlati. I quadri patologici che turbano l’equilibrio biomeccanico si confrontano con la dimensione funzionale dei vari recettori per definire una compatibilità di funzione ma spesso ne risulta una compromissione della postura del paziente con atteggiamenti di compenso che nel tempo manifestano un ulteriore incremento delle sintomatologie.

Grazie ai progressi tecnologici il mio gruppo è riuscito a raggiungere in ambito medico traguardi incredibilmente avanzati, che, con l’impiego dell’informatica, hanno contribuito alla “trascrizione”di dati qualitativi e quantitativi. Il nostro studio delle alterazioni posturali si pone come obiettivi: la verifica delle correlazioni tra la struttura biomeccanica del corpo e l’apparato recettoriale; la valutazione dei differenti meccanismi di regolazione del mantenimento dell’equilibrio; l’individuazione delle principali alterazioni che possono interessare le strutture deputate alla dinamica corporea che dipende da fattori sia esterni che interni; la realizzazione di processi di cura efficaci attraverso metodologie avanzate di riabilitazione in ambiente microgravitàrio terrestre e di metodologie di incremento della forza muscolare e delle capacità recettoriali con sistemi di vibrazione meccanica e meccano sonora assolutamenti idoneiper il paziente. E di questo sono testimonianza molti lavori del mio gruppo pubblicati su riviste internazionali di area medica riabilitativa.

Questo quadro di disfunzione posturale spesso si associa al quadro di osteoporosi sia della donna che dell’uomo. E noto che ogni trattamento, medico, fisico e riabilitativo, nel periodo postmenopausale e senile deve essere indirizzato a ridurre il rischio di frattura e l’aggravamento della disfunzione posturale.

Le fratture, nelle donne anziane, soprattutto quelle degli arti, derivano da due processi: la perdita dell’integrità ossea e un aumentato rischio di caduta.

Nelle pazienti con osteoporosi o con aumentato rischio di caduta, la riabilitazione deve essere considerata anticipatamente o insieme agli altri trattamenti farmacologici per ottimizzare la qualità di vita, la salute e ridurre il rischio di frattura e le recidive di frattura considerando i fattori di rischio scheletrici per bassa densità ossea ed extrascheletrici per possibili cadute.

La densità minerale ossea (BMD, bone mineral density) rappresenta il sistema di misura dell’effetto delle terapie in questo ambito utilizzato in tutti gli studi, in quanto è nota la sua stretta correlazione al rischio di frattura: una riduzione di 0,11 g/cm2 a livello del collo femorale è associata ad un aumento di 2,6 volte del rischio di frattura del femore nelle donne sopra i 65 anni . Pertanto ci si riferisce soprattutto a questo indicatore, per differenziare il rischio di frattura nei pazienti; presso la fondazione Giglio è in uso un avanzato tomodensitometro in grado di fornire tutti questi dati strumentali relativi al quadro di mineralizzazione dell’osso che verranno interpretati e curati con metodologie avanzate di tipo riabilitativo non che farmacologico.

Studi prospettici hanno sottolineato che il rischio di fratture da osteoporosi aumenta da 1,5 a 3 volte per ogni riduzione di una deviazione standard nella BMD (2). La BMD è solo uno dei fattori che descrive la resistenza dell’osso, ma non descrive le variazioni della qualità dell’osso poiché essa dipende dalle proprietà materiali ma anche strutturali (orientamento delle trabecole per esempio) dell’osso. Anche una neoformazione ossea ridotta può produrre un grande aumento della forza dell’osso, purché lo stimolo osteogenico sia localizzato laddove questo sia richiesto dal punto di vista biomeccanico.

Come ha sottolineato Frost, l’aumento della forza muscolare e la crescita dell’osso si può realizzare con l’allenamento muscolare e ciò è stato dimostrato sia nell’animale che nell’uomo e questo noi potremo realizzarlo neo nostri pazienti con strumentazioni di vibrazione meccanica focale e meccanosonora seguendo il modello che il mio gruppo ha pubblicato a livello internazionale nel 2018.

Quanto riportato finora in merito all’efficacia dell’esercizio sull’osso è da completare con l’osservazione che la risposta dell’osso al carico meccanico è altamente stimolo-specifica e che pertanto occorre scegliere l’osso su cui vogliamo principalmente agire (quelli più esposti al rischio di fattura nell’osteoporosi: collo femorale, vertebre e radio distale) e l’esercizio ad esso specifico.

In letteratura sono stati identificati i fattori di rischio per la realizzazione delle cadute : ipostenia, perdita della coordinazione, disfunzione posturale con ipercifosi, aumento delle oscillazioni posturali, riduzione della velocità del cammino, riduzione della funzione motoria.

Il problema della correzione della ipercifosi toracica secondaria ad osteoporosi è stato da noi studiato non solo perché predispone a dolore, ma anche perché condiziona l’aumento del rischio di caduta.

Nei soggetti con ipercifosi, infatti, intervengono strategie compensatorie di anca piuttosto che quelle fisiologiche e più efficaci di caviglia, durante le momentanee alterazioni delle condizioni di equilibrio.

Queste reazioni vengono migliorate con un allenamento posturale dinamico propriocettivo con un esoscheletro come il sistema SPAD nelle donne osteoporotiche con ipercifosi (2)

Anche il dolore può essere un prodotto, oltre che dei cedimenti vertebrali osteoporotici, anche delle deformità posturali, come la scoliosi e la ipercifosi.ù

Il rinforzo muscolare dei muscoli dorsali è correlato significativamente con la riduzione delle fratture vertebrali e della cifosi, in più una grave ipercifosi può determinare dolorabilità per compressione delle ultime coste sulla cresta iliaca e determinare una alterazione restrittiva polmonare.

Sulla base della letteratura, il rinforzo dei muscoli estensori dorsali riduce l’ipercifosi, le fratture vertebrali, il dolore dorsale e toracico , migliora la postura statica e dinamica, può ridurre il dolore, aumentare la mobilità, ridurre la depressione e migliorare la qualità di vita e questo può essere realizzato con la vibrazione meccanosonora.

Poiché il riposizionamento del centro di gravità determina una riduzione delle oscillazioni corporee l’aumento delle quali è ben correlato al rischio di caduta e alle fratture , la modificazione del centro di gravità ottenuto con la rieducazione posturale con il sistema SPAD per la ipercifosi dorsale potrebbe essere accompagnato da un minor tasso di cadute e di fratture agli arti . Infine per concludere classificheremo gli interventi sulla base della popolazione alla quale vengono indirizzati; infatti la popolazione può essere classificata per: età, età di menopausa, BMD, livello di attività fisica abituale, rischio di cadute. In tal modo si può classificare il trattamento in:

  1. Precoce Programma riabilitativo per donne dopo la menopausa, in buona salute, oppure osteopeniche (BMD entro 2.5 T-score), che permette di ridurre il ritmo accelerato di perdita di densità ossea nel primo periodo postmenopausale in soggetti che non presentano elementi di fragilità per condurlo.
  2. Tardivo Programma riabilitativo per donne dopo la menopausa osteoporotiche senza storia di fratture (BMD < 2.5 Tscore) donne dopo la menopausa con aumentato rischio di caduta. Questo programma deve essere complementare all’intervento farmacologico e dietetico. Nei soggetti con algie vertebrali e manifeste difficoltà nel controllo posturale si può associare un trattamento ortesico, preferibilmente semirigido o dinamico.
    Il programma riabilitativo è facilmente eseguibile anche dai soggetti anziani.

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Gestione di un servizio integrato multicentrico di diagnostica e terapia personalizzata in oncologia

Nell’ambito dell’attività clinica e di ricerca la Fondazione Istituto G. Giglio di Cefalù ha presentato un proprio progetto di ricerca e sviluppo, come Ente Capofila, al Bando Grandi Progetti di R&S – PON I&C 2014-2020 redatto dal Ministero dello Sviluppo Economico giusto decreto ministeriale dell’1 giugno 2016 e pubblicato nella GURI n. 173 del 26 luglio 2016, essendo meritevole di un finanziamento così come da graduatoria definitiva “Industria Sostenibile” giusto decreto direttoriale del 31 gennaio 2017.

Tale progetto di ricerca e sviluppo è denominato “Gestione di un Servizio Integrato Multicentrico di Diagnostica e Terapia Personalizzata in Oncologia” (Progetto GeSeTOn), con l’obiettivo di promuovere lo sviluppo di trattamenti di medicina personalizzata e di precisione nelle terapie oncologiche, con particolare riguardo agli organi riproduttivi maschili e femminili e dei trattamenti senologici, attraverso lo studio genetico e molecolare.

Il Progetto GeSeTOn, di cui è beneficiaria la Fondazione, è finanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale a valere sul PON I&C 2014-2020 e si propone di promuovere la diffusione di strumenti di alta tecnologia sanitaria per lo sviluppo di protocolli e tecniche di studio genetico molecolare delle patologie neoplastiche per definire terapie personalizzate nel trattamento clinico e chirurgico dei trattamenti oncologici degli apparati uro-genitali maschili e femminili, ivi compreso il trattamento senologico.

In data 02.10.2017 veniva pubblicata la relazione istruttoria relativa al progetto Ge.Se.T.On. (Prot.129355), congiuntamente presentato dai partner Fondazione G. Giglio e SOCIETA' ITALIANA COSTRUZIONI STRADALI S.P.A. (SICS). Quindi, in data 21.02.2018 veniva concesso il finanziamento al progetto da parte del MISE (Prot. n. 489).
Le agevolazioni, previste all'articolo 6 del decreto 1˚ giugno 2016, a valere sull'Asse 1, azione 1.1.3. del Programma Operativo Nazionale «Imprese e Competitività» 2014-2020 FESR, sono concesse, per la realizzazione del progetto congiunto di ricerca e sviluppo concernente «Gestione di un servizio integrato multicentrico di diagnostica e terapia personalizzata in oncologia», individuato con il numero F/090012/01-02/X36.

Secondo quanto riportato nel decreto di concessione, in qualità di soggetto capofila, l’Istituto G. Giglio di Cefalù ha ottenuto:

• un finanziamento agevolato, per una percentuale nominale pari al 20% dei costi ammissibili per l'importo di € 1.105.786,7
• un contributo diretto alla spesa, per una percentuale nominale dei costi ammissibili per attività di ricerca industriale pari al 29,60 per cento, per un importo di € 1.545.985,37, e per una percentuale nominale dei costi ammissibili per attività di sviluppo sperimentale pari al 11,10 per cento, per un importo di € 33.967,12

A seguito dell’acquisizione di un ramo di azienda di SICS da parte di Gesan Com srl, in data 25.10.2018, quest’ultima entrava a pieno titolo come partner del progetto GeSeTon insieme alla Fondazione Istituto G. Giglio.

Considerato il fatto che la Gesan Com srl è una Azienda con caratteristiche e peculiarità differenti rispetto a SICS è stato necessario ridistribuire le responsabilità per i singoli OR e, pur mantenendo inalterato il Piano di Sviluppo approvato, si è evidenziata la necessità di svolgere le attività in un periodo di tempo più lungo rispetto a quello inizialmente previsto e approvato per cui è stata richiesta una proroga della durata del progetto passando da 36 a 48 mesi, in data 22.10.2019 il MISE ha accolto la richiesta.

Il progetto di ricerca e sviluppo ha permesso di valutare come un servizio integrato di diagnostica molecolare e terapia personalizzata in pazienti oncologici, nello specifico nel trattamento del tumore alla prostata ed alla mammella, può condurre ad una scelta “più consapevole” della radioterapia a cui sottoporre il paziente valutando l’eventuale associazione a molecole radiosensibilizzanti.

Gli obiettivi raggiunti dal progetto sono il risultato di un percorso articolato effettuato tramite attività/iniziative di supporto tecnico specialistico e di trasferimento di buone pratiche, a livello nazionale ed europeo, in grado di supportare i protocolli sanitari, la predisposizione della struttura di genetica molecolare avanzata e l’utilizzo dell’apparecchiature altamente performanti per qualificare le indagini di II livello, dando così luogo a terapie personalizzate mediante biotecnologie mediche e di medicina molecolare.

L’Istituto G. Giglio di Cefalù, nell’ambito di questo progetto, ha previsto e stipulato accordi di consulenza con Organismi di Ricerca fra i quali ricordiamo:

• il Dipartimento di Biomedicina Sperimentale e Neuroscienze Cliniche (BIND) dell’Università degli Studi di Palermo,
• l’Istituto di Bioimmagini e Fisiologia Molecolare del Consiglio Nazionale delle Ricerche (IBFM-CNR),
• l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia “A. Mirri” (IZSSi),
che hanno permesso grazie al loro know how di completare e svolgere le attività di R&S e di raggiungere gli obiettivi indicati nel piano di sviluppo.
Una sintesi delle attività svolte dai vari stakeholders coinvolti nel Progetto Ge.Se.T.On. può essere considerata la PPT riportata in allegato.

Il Progetto GeSeTOn come da cronoprogramma ha concluso le sue attività di ricerca e sviluppo il 30/11/2021, alla data odierna il progetto è in fase di verifica finale della spesa da parte del Ministero dell’Imprese e del Mady in Italy.

Per quanto riguarda l’Istituto G. Giglio di Cefalù la ricaduta più evidente ed immediata che va considerata a seguito dello svolgersi del Progetto GeSeTOn sicuramente va osservata nell’ambito dell’offerta sanitaria che correlata ad un servizio di assistenza clinico/diagnostico multidisciplinare ha condotto ad una gestione personalizzata della patologia del paziente.

La qualità dei servizi offerti ai pazienti affetti da tumore alla prostata ed alla mammella attraverso la valutazione di percorso di cura multidisciplinare ha messo in luce come e quanto la sinergia delle professionalità congiuntamente ad una innovazione tecnologica strumentale possano essere strumenti per una terapia efficace ed efficiente sia per il paziente sia per l’Ente Ospedaliero.

Inoltre, il finanziamento ricevuto ha permesso in quota parte di noleggiare e/o di acquisire le attrezzature sottostanti elencate:

• ECOTOMOGRAFO MULTIDISCIPLAINARE
• FORNITURA PARTI USURATE DEI PIANI OPERATORI JUPITER
• SISTEMA LAMPADA SCIALITICA
• FORNITURA ED ISTALLAZIONE IMPIANTO LAVAGGIO E STERILIZZAZIONE
• SISTEMA PACS E DI WORK STATION DI REFERTAZIONE E MONITOR DI VISUALIZZAZIONE PER S.O.
• AGGIORNAMENTO COLONNA LAPAROSCOPICA
• APPARECCHI PER ANESTESIA CON MONITOR MULTIPARAMETRICO
• DISPOSITIVI PER ESAMI IMMUNOISTOCHIMICA
• NOLEGGIO SISTEMA VIDEOENDOSCOPIA PER UROLOGIA E LAPAROSCOPIA
• APPARECCHIATURA ECOGRAFICA BK 5000 EQUIPAGGIATA DI SOFTWARE DI FUSION IMAGING
• SONDA INTRAOPERATORIA
• SISTEMA CHIRURGICO ROBOTICO DA VINCI
• SPETTROMETRO
• CONGELATORE -40
• ULTRACONGELATORE
• FRIGORIFERO +4
• LOGOS – SISTEMA PROCESSAZIONE ED INCLUSIONE
• RADIO HPLC
• ISOLATORE SCHERMATO
• MODULO SINTESI RADIOISOTOPO
• SISTEMA STEREOTASSICO PER BIOPSIA MAMMARIA
• ESTRATTORE RNA/DNA
• CITOFLUORIMETRO
• STAMPANTE PER CASSETTE E VETRINI
• SISTEMA INFORMATIVO OSPEDALIERO

Per quanto riguarda la Gesan Com srl, partner del progetto, ha realizzato “un nuovo prodotto” ossia il prototipo del Kit per il dosaggio della Sarcosina su campioni di urine con metodo HPLC, che oltre a soddisfare un principio di accuratezza, di sensibilità e di precisione, consente di rendere l’esecuzione dell’analisi il più “semplice” possibile, evitando eventuali interferenze preanalitiche e rendendo il kit commercializzabile e utilizzabile presso qualsiasi struttura ospedaliera sia per un utilizzo di screening che per la verifica di efficacia di terapie personalizzate.

In basso, tra gli allegati, è possibile scaricare la presentazione conclusiva del progetto.

Precendenti relazioni tecniche sullo stato dei lavori (Allegato 18) e quella di verifica intermedia (Allegato 22)

 

UE fondo europeo  pon imprese  ministero sviluppo economico   hsr giglio logo per geseton gesan com logo

Sicilia per l’Italia è un progetto della Regione Siciliana con la Fondazione Giglio di Cefalù per sensibilizzare la popolazione ai corretti comportamenti da seguire durante le festività e limitare i contagi da Covid-19. E’ anche un’opera di solidarietà per trasmettere un messaggio di resilienza e speranza verso il futuro.

I proventi della diffusione del brano e le donazioni verranno devoluti alle famiglie degli operatori sanitari di tutta Italia che hanno sacrificato la propria vita in prima linea negli ospedali italiani.

All’appello hanno risposto più di 30 artisti siciliani, le fondazioni Teatro Massimo di Palermo e Teatro Bellini di Catania, che hanno offerto le loro voci e i loro strumenti per cantare e suonare insieme il brando inedito “Viene Natale” (Se stiamo lontani staremo vicini). Una produzione realizzata dalla società Puntoeacapo srl.

Grazie agli artisti che si sono fatti interpresti di questo messaggio di solidarietà e speranza:

Carmen Consoli, Roy Paci, Nino Frassica, Rosario Fiorello, Mario Biondi, Mario Venuti, Suor Cristina, Giovanni Caccamo, Deborah Iurato, Loredana Errore, Mario Incudine, Kaballà, Ivan Segreto, Lello Analfino, Giuseppe Anastasi, Roberta Finocchiaro, Silvia Salemi, Miele, Carlo Muratori, Daria Biancardi, Lidia Schillaci, Coro Interscolastico Vincenzo Bellini di Catania, Daniela Giambra, Picciotto, Massimo Youth Orchestra, Orchestra Giovanile del Teatro Mssimo di Palermo, Patrizia Laquidaria, Rosario Di Bella, Shakalab, Tony Canto, Vincenzo Spampinato, Caterina Anastasi e Manola Micalizzi dei Babil on Suite.

“Viene Natale” è un testo scritto da: Kaballà, Vincenzina Cirillo e Lello Analfino

 

DONA ANCHE TU

Ambulatorio di valutazione nutrizionale

Curato dalla dottoressa Melania Blasco (dietista)

Il dietista è la figura professionale sanitaria competente per tutte le attività finalizzate alla corretta applicazione dell'alimentazione e della nutrizione.
Si dedica all’educazione alimentare e all’elaborazione, formulazione ed attuazione delle diete prescritte dal Medico, andando a correggere le abitudini alimentari scorrette e promuovendo uno stile di vita sano ed attivo.

Che cos’è la dietetica?

La dietetica è parte della scienza dell'alimentazione che si occupa dei regimi alimentari indicati nelle varie condizioni fisiologiche e patologiche.
Per alimentazione bilanciata o equilibrata si intende un modo di alimentarsi corretto sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo.
Esistono, infatti, alcune condizioni patologiche che richiedono un regime dietetico adeguato e calibrato sulle diverse situazioni come: l’ipertensione arteriosa, la dislipidemia, l’obesità, l’iperglicemia, il diabete, l’iperuricemia.

L’alimentazione, assieme all’attività fisica e all’astensione dal fumo, ha un ruolo fondamentale nella prevenzione di molte malattie.

A chi è rivolto l’ambulatorio di dietetica?

  • A donne o uomini in sovrappeso e obesi che vogliono migliorare il loro peso e la loro alimentazione;
  • Alle donne che desiderano avere indicazioni nutrizionali in determinati momenti della loro vita come la gravidanza o la menopausa;
  • Ai pazienti diabetici, in quanto l’alimentazione è un aspetto importante nella terapia di questa patologia;
  • Ai pazienti che manifestano problemi cardiovascolari, come ipertensione o ipercolesterolemia;
  • Ai soggetti affetti da sindrome metabolica;
  • Ai pazienti precedentemente incontrati durante il ricovero ospedaliero presso la nostra struttura;
  • Ai soggetti che presentano colelitiasi, epatopatie, malattia da reflusso gastroesofageo, iperuricemia e gotta;
  • Ai soggetti portatori di sondino nasogastrico o gastrostomia percutanea (PEG) in nutrizione enterale;
  • Ai pazienti con malattie dell’apparato digerente (sindrome da intestino corto, malattie infiammatorie croniche, malassorbimento, neoplasie);

Per prenotare una visita in solvenza contatta il numero 0921920502 o per maggiori inforamzioni vai alla pagina dedicata sulle prenotazioni in solvenzaPrenota Online in Solvenza  

Che cos'è la TC cardiaca?

La TC cardiaca comunemente nota come TAC coronarica, è un esame radiologico che permette di elaborare immagini tridimensionali del cuore e delle arterie coronarie attraverso i comuni raggi X, quindi , in maniera non invasiva, diversamente dal classico esame coronarografico che invece richiede l’utilizzo di sonde e cateteri vascolari che vengono introdotti da un’arteria del braccio o della gamba.

Le coronarie sono le arterie che irrorano il miocardio, il muscolo cardiaco, e se affette da patologia aterosclerotica possono essere la causa di sintomatologia anginosa e di eventi avversi cardiovascolari maggiori quale può essere l’infarto del miocardio.

 

A cosa serve la TC cardiaca e quando va eseguita?

La TC coronarica permette di rilevare l’eventuale presenza e di quantificare il grado di aterosclerosi coronarica.

La TAC coronarica può essere effettuata in prevenzione primaria: permette di definire meglio il rischio cardiovascolare mediante il calcolo del calcium-score coronarico (senza mezzo di contrasto), mentre con l'utilizzo del mezzo di contrasto ci offre la possibilità di visualizzare la presenza di malattia coronarica in stadio molto precoce, anche anni prima che possa divenire sintomatica, cosi da poter intraprendere per tempo una terapia farmacologica adeguata (farmaci ipolipemizzanti, cardioaspirina, ecc.)

La TAC può essere considerata inoltre una valida alternativa ai classici test di ischemia di tipo (ecocardiogramma con stress farmacologico, scintigrafia miocardica, comune test da sforzo) in pazienti sintomatici per angina o in cui si sospetti la presenza di coronaropatia o nel caso in cui questi stessi test diano dei risultati inconclusivi.

Il suo maggior punto di forza consiste nell’altissimo valore predittivo negativo, prossimo quasi al 100% (in caso di esito negativo, ovvero di assenza di patologia, si può escludere con ragionevole certezza che la sintomatologia sia da ricondurre ad una paologia coronarica).

La TAC coronarica è una metodica affidabile anche in pazienti già sottoposi a rivascolarizzazione percutanea (angioplastica ed impianto di stent) o chirurgica (bypass aorto-coronarici). 

 

E’ richiesta una particolare preparazione prima della TAC cardiaca?

È richiesto il digiuno nelle sei ore precedenti l’esame. È necessario sottoporsi ad esami del sangue per verificare la funzionalità renale del paziente (creatinina) e, dunque, la sua capacità di metabolizzare il mezzo di contrasto senza ripercussioni negative sulla stessa.

Non devono essere sospese eventuali terapie farmacologiche e, in particolare, quelle abituali per l’ipertensione arteriosa o il diabete (fa eccezione la metformina, un antidiabetico orale, con possibile rischo di accumulo in soggetti con compromissione della funzionalità epatica e renale). Deve essere portata in visione tutta la documentazione cardiologica disponibile. L'utilizzo del mezzo di contrasto può essere controindicato nel caso di precedente reazione allergica, di insufficienza renale, di grave insufficienza cardiaca.

In caso di diatesi allergica può essere importante intraprendere una breve profilassi antiallergica con farmaci anti-istaminici e cortisone. Nei casi dubbi è importante contattare il proprio medico curante. Generalmente si pone particolare attenzione allo stato delle donne in età fertile. Le donne con gravidanza certa o sospetta devono segnalarlo.

 

Come funziona la TC cardiaca?

L'esame è generalmente indolore e piuttosto rapido (dalla preparazione all’acquisizione 15 minuti circa). Il paziente potrebbe percepire come unico disagio quello relativo all'iniezione del mezzo di contrasto, iniettato per via endovenosa, che solitamente è riferito dal paziente stesso come “sensazione di calore”, rapida e transitoria.

La macchina per la TC, diversamente da quella della risonanza magnetica nucleare, è un anello, un tubo aperto e in quanto tale non dovrebbe provocare stati d’ansia in pazienti claustrofobici. Dopo il reperimento di un accesso venoso periferico da parte del personale infermieristico il paziente viene fatto sdraiare su un lettino che si muoverà in direzione orizzontale all'interno di un tubo aperto.

Prima di iniziare l'esame verrà somministrato, solo se necessario e se clinicamente possibile, un farmaco per ridurre la frequenza cardiaca, per ottenere immagini di qualità ottimale, essendo le coronarie delle strutture in rapido movimento durante il ciclo cardiaco.

Il paziente dovrà restare immobile per tutta la durata dell'esame, e affinchè la qualità delle immagini sia soddisfacente sarà necessario che il paziente trattenga il respiro per pochi secondi.

 

L'esame viene eseguito in collaborazione con i professionisti del Centro cardiologico Monzino di Milano.


Come prenotare?

La CardioTC si può prenotare in convenzione con Servizio Sanitario Nazionale al numero 0921 920571 dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 13 

 e martedì e giovedì dalle ore 9 alle ore 13 e in solvenza al numero 0921920126 (clicca qui per orari solvenza).

*Testi a cura del dott. Gianluca Pontone, direttore del Dipartimento Imagin cardiovascolare del Centro cardiologico Monzino di Milano,  e del cardioradiologo dottor Stefano Scafuri 

 

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Prof. Massimo Midiri



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Programma

 

Saluto delle Istituzioni


Relazioni

 

Modera

Prof. Massimo Midiri
Ordinario di diagnostica per immagini Università degli Studi di Palermo

Dott. Giovanni Albano
Presidente Fondazione Istituto G. Giglio di Cefalù
"L’evoluzione tecnologica dell’Istituto"

Dott. Tommaso Cipolla
Direttore U.O.C. di Cardiologia della Fondazione Giglio
"La prevenzione dell’infarto e le malattie cardiovascolari"

Dott. Fabiano Caprotti
Ct clinical Leader GE - “Lo stato dell’arte dell’imaging cardiologico"

Prof. Tommaso Vincenzo Bartolotta
Direttore U.O.C. di diagnostica per immagini
"Il punto di vista del radiologo. Le linee guida nella diagnostica cardiologica"

Dott. Gianluca Pontone
Direttore Dipartimento Imaging cardiovascolare
Centro Cardiologico Monzino - Mi
"Esperienza clinica della Cardio TC nelle malattie cardiovascolari"

Conclude

Avv. Ruggero Razza
Assessore Regionale della salute - Regione Siciliana

Coordina

Dott. Vincenzo Lombardo - giornalista
Responsabile comunicazione e ufficio stampa della Fondazione Giglio

Fine lavori ore 19

 

Welcome coffee

 

Diretta facebook su www.facebook.com/ospedalegiglio

Il convegno è rivolto ai medici di medicina generale, radiologi e cardiologi

L’ingresso dei partecipanti sarà limitato per garantire il distanziamento sociale previsto dalle autorità sanitarie per il contenimento del Covid-19. Puoi richiedere di prenotare un posto in sala scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Programma in fase di aggiornamento.

 

Segreteria organizzativa:
Fondazione Istituto G. Giglio di Cefalù
Dott. ssa Beatrice Piazza Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Tel. 0921-920717

 

Direzione Comunicazione e Ufficio Stampa:
Dott. Vincenzo Lombardo
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
tel. 0921 920.683

 

Sede Convegno:

Complesso Monumentale San Domenico di Cefalù
Via Costa, 63 (Centro storico di Cefalù)

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La Fondazione Istituto San Raffaele G. Giglio di Cefalù, oggi Fondazione Istituto G. Giglio di Cefalù, veniva istituita il 17 gennaio del 2003 attraverso una joint venture tra la Regione Siciliana, il Comune di Cefalù, l'Azienda USL 6 di Palermo, oggi Asp, e la Fondazione San Raffaele del Monte Tabor di Milano. Rappresentava uno dei primi modelli in Italia di sperimentazione pubblica-privata per la gestione di un ospedale pubblico, secondo quanto previsto dall'articolo 9 bis della legge n. 502 del 1992.

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