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Disfunzione Erettile

La disfunzione erettile (DE) è definita come l’incapacità di ottenere e/o mantenere un’erezione sufficiente a permettere un rapporto sessuale soddisfacente.

Si stima che nel nostro Paese vi siano più di 2,5 milioni di uomini affetti da disfunzione erettile e questo numero è certamente sottostimato in quanto solo 1 paziente su 3 si rivolge ad un medico specialista ed i pazienti aspettano in media due anni prima di rivolgersi ad esso per parlare dei propri disturbi.

L’incidenza di tale disturbo aumenta all’aumentare dell’età.

La DE può essere determinata da FATTORI ORGANICI (patologie metaboliche, alterazioni ormonali, patologie neurologiche, interventi chirurgici in regione pelvica, farmaci, fumo di sigaretta, abuso di alcool) o da FATTORI PSICOGENI, più comuni nei giovani pazienti, che possono anche sovrapporsi alle cause organiche, aggravando la problematica erettiva.

ospedale giglio disfunzione erettile 1

DIAGNOSI

L’approccio al paziente che lamenta DE deve prevedere:

  1. un’anamnesi medica generale e sessuologica accurata;
  2. un attento esame obiettivo generale e dei genitali esterni;
  3. un numero minimo di esami di routine (colesterolo totale, HDL, LDL, trigliceridi, glicemia) e di esami ormonali (testosterone, prolattina, FSH, LH, PSA)
  4. esame ecografico con integrazione doppler del pene basale e dinamico

Tali accertamenti consentono nella maggior parte dei casi un orientamento diagnostico e le conseguenti decisioni terapeutiche. Ulteriori accertamenti strumentali devono essere considerati accertamenti di secondo livello, da effettuare in strutture specialistiche.

ospedale giglio disfunzione erettile 2

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TRATTAMENTO

  • Il primo passo per affrontare la DE è quello di migliorare il proprio stile di vita: ridurre le fonti di stress, praticare regolare attività fisica, seguire un’alimentazione sana, smettere di fumare, perdere peso, ecc. Seguire queste regole non solo migliora la funzionalità erettile e previene il suo aggravamento, ma agisce come ottimo intervento di prevenzione primaria per gli eventi cardiovascolari.
  • I farmaci più noti legati alla terapia della DE sono gli inibitori dell’enzima fosfodiesterasi-5. Essi agiscono favorendo il rilassamento della muscolatura liscia dei vasi sanguigni del pene in presenza di uno stimolo erettile. Ciò si traduce in una amplificazione del meccanismo naturale di erezione, promossa da stimoli psicofisici di natura erogena. Questa terapia è solitamente molto efficace e ben tollerata. Gli effetti collaterali più comuni sono cefalea, vampate di calore, rossore cutaneo (tipicamente al volto), sensazione di naso chiuso, intolleranza gastrointestinale. La controindicazione più importante all’assunzione di questa categoria di farmaci è la concomitante assunzione “cronica o al bisogno” di nitrati o nitroderivati (vasodilatatori utilizzati nella terapia della cardiopatia ischemica).
  • Qualora i farmaci tradizionali dovessero fallire, si può proporre ai pazienti una prostaglandina che viene iniettata tramite apposito ago (autosomministrazione) direttamente all’interno dei corpi cavernosi dove agisce come vasodilatatore. In alternativa lo stesso principio attivo viene utilizzato sottoforma di gel ad applicazione intrauretrale
  • Un’alternativa all’utilizzo delle prostaglandine laddove i PDE5i non trovino efficacia è l’utilizzo del vacuum device. Si tratta di un meccanismo che crea una depressione intorno al pene, favorendo quindi il suo riempimento di sangue, seguito dall’applicazione di un elastico alla radice del pene, con lo scopo di mantenere la rigidità ottenuta.
  • Le Onde d’urto a bassa intensità (LIESW) possono essere di grande aiuto nella disfunzione erettile. Queste onde vengono prodotte da un manipolo che viene appoggiato al corpo e possono essere trasmesse in un punto o regione del corpo ben localizzato. L’energia delle onde viene scaricata solo nell’area mirata senza coinvolgere i tessuti vicini e crea nella membrana delle cellule trattate un rilascio di fattori angiogenetici che inducono la creazione di nuove strutture vascolari (la NEOANGIOGENESI)
  • Chirurgicamente si può intervenire con l’impianto di una protesi peniena. Le protesi sono delle strutture variamente costituite (semirigide, bicomponenti, tricomponenti) il cui scopo è quello di sostituire fisicamente e meccanicamente l’azione erettile dei corpi cavernosi che per varie motivazioni non sono più funzionanti.
  • Nei casi in cui gli aspetti psicologici, emotivi, relazioni siano i principali fattori implicati nella DE è molto importante il supporto di una figura professionale (medici e soprattutto psico-sessuologi) che si prenda cura di questi aspetti, sia in fase diagnostica che terapeutica.

Testi a cura della dott.ssa Alessandra Giacalone

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