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mercoledì 24 aprile, 2024

Arriva a Cefalù il servizio di car sharing all’interno dell’area ospedaliera della Fondazione Giglio grazie alla concessionaria Toyota Riolo Motors che da oggi è presente con l'innovativo servizio “KINTO Share”. Un servizio fruibile da tutti coloro - pazienti, familiari e dipendenti e non solo - che avranno la necessità di raggiungere la struttura sanitaria con un'auto a noleggio. Presenti al taglio del nastro Daniele Tumminello, sindaco di Cefalù, Giovanni Albano, presidente della Fondazione Giglio, Pierluigi Di Claudio, service design senior manager KINTO Italia, Gianluca Galati, direttore amministrativo della Fondazione Giglio e Gaetano Giordano, direttore commerciale del Gruppo Riolo.

“L’ospedale di Cefalù - ha detto il presidente Albano - è sempre più connesso con il territorio anche in termini di mobilità sostenibile e a basso impatto ambientale che si sposa con la filosofia di attenzione alla salute a 360 gradi”.

“Siamo orgogliosi di supportare questa iniziativa - ha evidenziato in un messaggio la presidente della Holding Riolo Group, Iolanda Riolo - contribuendo ad aggiungere qualità di vita agli individui e benessere alla società attraverso una mobilità innovativa, sostenibile e accessibile”.

“Ci apriamo a sinergie e collaborazioni con player di primo piano, nella nostra Regione, come il Gruppo Riolo - ha evidenziato il direttore amministrativo Gianluca Galati - con lo spirito di condividere progetti che possono integrarsi e ampliare i servizi offerti dal Giglio”.

Ad apprezzare l’iniziativa anche il sindaco di Cefalù, Daniele Tumminello: “La pratica di car sharing - ha detto il sindaco - rientra nella politica costruttiva di mitigare i rischi di sovra inquinamento e nell’indirizzo della sostenibilità per cui l’amministrazione pubblica non può esimersi dal condividere questi progetti”.

Al Giglio sono stati predisposti due stalli con mezzi al 100% elettrificati, dotati della tecnologia full hybrid Toyota che contribuisce a rendere gli spostamenti sempre più sostenibili e rispettosi per l’ambiente.

La formula del KINTO Share è "station based", dunque con aree di parcheggio dedicate. Il modello, invece, è il "round trip", che soddisfa spostamenti che prevedono un ritorno immediato all'origine con prenotazione in partenza e in arrivo sia dell'orario che del parcheggio. Le tariffe, infine, sono all-inclusive: il noleggio, il carburante, l’assicurazione e le tasse sono incluse in ogni viaggio. "Siamo orgogliosi e fieri di essere qui - ha detto Pierluigi Di Claudio, service design senior manager KINTO Italia, illustrando il funzionamento del car sharing - perché è un progetto che risponde a una esigenza di cambiamento nella mobilità in una visione di sostenibilità ambientale”.

KINTO Share, il servizio car sharing di Toyota
KINTO Share è un servizio di car sharing 100% digitale, che permette attraverso un’app di prenotare in modo facile e intuitivo l’autovettura più adatta ogni volta che se ne ha bisogno, e di gestire tutta l’operatività tramite il proprio smartphone in modo da garantire un’esperienza cliente di livello.
Si tratta dell’innovativo servizio di car sharing di Kinto, terzo brand globale di Toyota dedicato ai servizi di mobilità, che si rivolge a privati, aziende e basato su una vasta gamma di veicoli elettrificati Toyota e Lexus e in forte espansione sul territorio italiano. Anche i nuovi iscritti dell’ospedale Giglio di Cefalù, così, potranno accedere al servizio KINTO Share in tutte le località dove è già disponibile.
KINTO share è infatti attivo dal 2018 come servizio pubblico di car sharing nella città di Venezia e recentemente nella città di Pescara e, grazie alla collaborazione con i concessionari della rete Toyota e Lexus, è presente in 10 regioni, 24 province, numerose città e 4 aeroporti delle città di Cagliari, Olbia, Venezia e Pescara.
Attraverso la proficua collaborazione con i concessionari della rete Toyota e Lexus, si ribadisce l’obiettivo del brand di essere un Mobility Provider in grado di soddisfare le esigenze di spostamento sul territorio di ogni tipologia di cliente, costruendo su misura per ciascuno la migliore soluzione di mobilità e garantendo libertà di movimento per tutti.

UFFICIO STAMPA GRUPPO RIOLO Federica Virga  
UFFICIO STAMPA FONDAZIONE GIGLIO Vincenzo Lombardo  

24 vl/fv Com 2023

Pubblicato in Comunicati stampa

Sarà presentato domani (mercoledì 11 ottobre), alle ore 11, alla Fondazione Giglio di Cefalù il nuovo servizio di car sharing KINTO realizzato grazie a “Riolo Motors” con base all’interno dell’area ospedaliera.

Al taglio del nastro, con la presentazione delle autovetture, tutte a basso impatto ambientale con tecnologia full hybrid Toyota, e degli stalli dedicati, saranno presenti Daniele Tumminello, sindaco di Cefalù, Iolanda Riolo, presidente della Holding Riolo Group, Giovanni Albano, presidente della Fondazione Giglio, Pierluigi Di Claudio, service design senior manager di KINTO Italia, Gianluca Galati, direttore amministrativo della Fondazione Giglio e Gaetano Giordano, direttore commerciale del Gruppo Riolo.
23 vl-fv/com 2023

Pubblicato in Comunicati stampa
Mercoledì, 27 Settembre 2023 14:08

Giovane Ucraino assunto al Giglio

Bohdan Kavun giovane ucraino di Vinnytsya, città a circa 3 ore da Kiev, è stato assunto con contratto a tempo indeterminato dalla Fondazione Giglio di Cefalù. La firma del contratto con il presidente dell’Istituto Giovanni Albano, è stata l’occasione per ripercorrere le tappe che hanno portato il ventiquattrenne ucraino in Sicilia.

“Per noi è stata una soddisfazione – ha detto il presidente Albano – veder crescere professionalmente Bohdan è oggi potergli assicurare un futuro nel nostro Istituto”.

Al Giglio era arrivato nel 2020 con un contratto a tempo determinato dopo la laurea in tecnico sanitario di radiologia medica conseguita all’Università di Palermo dopo il primo anno in Ucraina. “Sono stato il primo della selezione”, tiene a sottolineare Bohdan.

“Qui mi trovo benissimo. All’inizio – prosegue - è stata dura ambientarmi in un contesto di vita differente da quello ucraino. Oggi vivo a Palermo dove sono stato accolto da due genitori affidatari, conosciuti a 7 anni grazie a un progetto dell’associazione AIA di Termini Imerese. Mi hanno inserito nella loro famiglia. Gli sono grato. Ho due fratelli italiani e una biologica in Ucraina”.

Lo sguardo del giovane ucraino si rattrista quando parla del suo paese di origine in guerra. “Sono rimasto incollato alla tv, tutto il giorno, all’esplosione del conflitto. Ci soffro molto per quello che sta accadendo. E’ il paese dove sono nato. Diversi compagni del liceo sono stati arruolati. La situazione è difficile. Spero un giorno di poterli rivedere”.

20 vl/com 2023

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ARRIVATA PER UN TIROCINIO SI È LAUREATA ED È ENTRATA NELL’EQUIPE DI RADIOLOGIA

“Il mio viaggio di speranza è iniziato nel 2019 con un tirocinio al Giglio di Cefalù, poi la laurea triennale per tecnico sanitario di radiologia a Palermo e la magistrale a Messina”. Cosi Raissa Prosperine Irakoze, giovane 34 enne burundese, esprime la sua felicità per la firma del contratto a tempo indeterminato che arriva “a coronamento di un sogno”.

Il contratto è stato sottoscritto, stamani, con il presidente della Fondazione Giglio, Giovanni Albano. “Siamo molto contenti e soddisfatti – ha sottolineato Albano – di avere sostenuto la crescita professionale di Raissa. L’abbiamo seguita passo dopo passo ed oggi si è ben integrata nel nostro gruppo e fa parte della famiglia del Giglio”.

Raissa era arrivata in Italia da studentessa universitaria grazie all’associazione “Aiutiamo il Burundi”. “E’ stata una opportunità che mi è stata offerta che ho colto al volo”, ha detto la giovane burundese. “Oggi ringrazio quanti mi hanno sostenuto. Il mio pensiero è sempre al mio paese, dove spero di poter tornare per aiutare gli altri. Lì ho lasciato il mio fidanzato, dice guardando al dito l’anello di fidanzamento. Sta finendo gli studi e sogno di sposarlo a Bujumbura invitando gli amici italiani”.

A firmare il contratto a tempo indeterminato è stata anche l’infermiera Serena Longo, leccese, da due anni a Cefalù e in forza allo staff di medicina interna.

19 vl/com 2023

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La Fondazione Giglio di Cefalù è la prima azienda sanitaria in Sicilia ad applicare la tecnologia “Blockchain” al modello organizzativo e di gestione previsto dal decreto legislativo 231/2001 per la prevenzione di illeciti amministrativi e penali.

La tecnologia blockchain, che significa letteralmente catena di blocchi, sfrutta una rete informatica e consente di attestare con data e contenuto certo ed immutabile le procedure informative e documentali interne.

Nata e diffusa per la gestione delle criptovalute, in particolare per il Bitcoin, trova, oggi, applicazione nelle governance aziendali che si adeguano alle nuove frontiere delle tecnologie dell’industria 4.0.

“Fondazione Giglio vuole essere innovativa anche nella gestione dei processi amministrativi - ha detto il presidente della Fondazione Giglio, Giovanni Albano - adottando uno strumento che ci consente piena trasparenza e di scongiurare il verificarsi di episodi corruttivi”.

“Viene creato un registro “blindato” di dati con data certa e immodificabile - sottolinea il direttore amministrativo Gianluca Galati - che rappresenta un importantissimo supporto per gli organismi di vigilanza e per la direzione aziendale che, in modo rapido e veloce, può risalire all’iter amministrativo divenuto immodificabile. L’azienda viene tutelata - aggiunge Galati - da eventuali comportamenti elusivi delle procedure anticorruzione, in un sistema, quello della sanità, ad alto rischio per le importanti risorse finanziarie impiegate”.

In altri termini la blockchain si basa su un cosiddetto registro distribuito sulla rete che viene alimentato da soggetti autorizzati per ciascun processo amministrativo, gestionale e informativo.

Il sistema è stato realizzato da una start-up innovativa la “Alphard Tecnologies s.r.l.” adeguando i modelli 231 e la governance aziendale alla tecnologia blockchain.

18 vl/com 2023

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Venerdì, 09 Giugno 2023 14:09

Insediato il nuovo collegio sindacale

Si è insediato, stamani, il collegio sindacale della Fondazione Giglio di Cefalù. Ne fanno parte Victor Mario Di Maria, in qualità di presidente, e i componenti Stefania Cottone e Orazio Mammino. Tutti dottori commercialisti e revisori contabili con una lunga esperienza professionale.

Nella prima riunione del collegio sindacale sono intervenuti il presidente del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Giglio, Giovanni Albano, e i consiglieri Simona Vicari e Giuseppe Guercio. Presenti anche il direttore amministrativo, Gianluca Galati, e il responsabile economico finanziario del Giglio, Antonio Di Maggio.

“Nel dare il benvenuto ai neo consiglieri, il presidente Albano ha illustrato le attività del Giglio e gli obiettivi in corso di realizzazione. “L’elevata professionalità del collegio sindacale – ha detto Albano – sarà certamente di grande supporto all’azione amministrativa dell’Istituto”.

I componenti del collegio sindacale vengono designati dalla presidenza della Regione, e dagli assessorati all’economia e alla salute. Restano in carica 3 anni.

15 vl/com 2023

Nella foto da sx Orazio Mammino, Stefania Cottone, Victorio Mario Di Maria, Giovanni Albano, Simona Vicari, Giuseppe Guercio e Gianluca Galati.

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Due primi interventi di correzione di grandi deformità della colonna vertebrale nell’adulto sono stati eseguiti alla Fondazione Giglio di Cefalù dall’equipe di chirurgia vertebrale guidata dal dottor Corrado Musso.

“Dallo scorso novembre - ha detto il presidente del Giglio, Giovanni Albano – l’Istituto si avvale della collaborazione di un’equipe di cinque chirurghi vertebrali, di alto profilo, che ci hanno consentito di inserire, tra gli interventi dell’unità operativa di ortopedia, anche la chirurgia della colonna. Attività che ha richiamato pazienti siciliani e da fuori regione, invertendo il trend, e che puntiamo ad incrementare per realizzare un centro di riferimento per le patologie spinali”.

I due pazienti presentavano un’alterazione della curva della colonna sia sul piano frontale (inclinazione naturale) che sul piano sagittale (ridotta lordosi lombare) causa, quest’ultima di dolore lombare irradiato al bacino, alle anche, che si accentuava con la stazione eretta e la deambulazione.

“L’obiettivo della chirurgia nell’adulto – ha spiegato il dottor Musso – è la correzione della deformità con una solida fruizione vertebrale equilibrata, alleviando così il dolore e prevenendo ulteriori deformità della colonna stessa. Sono interventi – ha aggiunto il professionista – più complessi, in quanto, bisogna valutare le comorbidità del paziente adulto e la qualità dell’osso. Fondamentale è lo studio della patologia attraverso risonanza magnetica del rachide dorso lombare, radiografia della colonna, in toto, con pianificazione pre-operatoria”. Gli interventi sono stati eseguiti oltre che dal dottor Musso, dagli ortopedici Vito Triolo e Aldo Sinigaglia e dall’onco ortopedico Giuseppe Perrucchini.

Nel primo paziente, di 65 anni, la lordosi è stata recuperata utilizzando un doppio approccio combinato: laterale con l’inserimento di particolari dispositivi discali lordotici in titanio (SLIF) e posteriore in cui sono state eseguite delle osteotomie per rendere le vertebre più mobili. Infine, tramite un sistema di viti e barre in titanio è stata corretta la deformità e recuperata la lordosi lombare.

Nel secondo paziente (anni 68) in cui era presente una grave ipolordosi lombare causata da un vecchio crollo vertebrale, trattato precedentemente con la vertebroplastica, la lordosi lombare è stata recuperata con un solo accesso posteriore tramite il quale è stata eseguita una Osteotomia di sottrazione peduncolare (PSO). “Attraverso questa procedura – ha detto Musso – viene asportato un cuneo di porzione posteriore della vertebra interessata consentendo il recupero del 30 percento di lordosi; il resto è stato ottenuto tramite il sistema di barre e viti.

In seconda giornata i pazienti sono stati mobilizzati ovvero seduti o in piedi ed hanno deambulato in autonomia. La degenza è stata di circa 7 giorni con prosecuzione di terapia riabilitativa (fisioterapia e ginnastica muscolare).

14 vl/com 2023

 

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NE PARLERANNO ESPERTI STATUNITENSI, INGLESI, ARABI ED EUROPEI

Sono sempre più gli italiani a soffrire di dolore cronico oggi considerato “una malattia nella malattia” con caratteristiche che variano da soggetto in soggetto.
Caratteristica essenziale è il suo perdurare nel tempo dopo la risoluzione della causa. Il venir meno del rapporto di causa/effetto caratterizza, invece, il dolore acuto e quello persistente.

Si parlerà dell’approccio medico al dolore cronico in un convegno internazionale, il Mediterranean Pain Forum, che per due giorni vedrà a Cefalù, venerdì 19 e sabato 20 maggio la partecipazione di esperti provenienti da diversi paesi europei, Stati Uniti e Emirati Arabi. Sede del congresso è la sala conferenze dell’hotel Costa Verde.

Verranno presentati i più recenti studi per la cura del dolore cronico, i principali trattamenti interventistici mininvasivi e le possibili complicanze. La direzione scientifica del congresso è curata da Giuliano Lo Bianco, responsabile dell'unità operativa di analgesia e chirurgia percutanea della Fondazione Giglio, e dal dottor Simon J. Thomson, responsabile clinico del dolore e della neuromodulazione del MSE NHSFT di Londra.

Tra gli specialisti internazionali coinvolti al Mediterranean Pain Forum vi è il professor Miles Day del Texas, Agnes Stogicza di Budapest, Rafael Blanco degli Emirati Arabi, Georgios Matis di Colonia, Sadiq Bhayani di Abu Dhabi, Sean Li di Shrewsbury (Stati Uniti), Armando Barbosa del Portogallo. Diversi anche gli italiani, specializzati in vari discipline, che si alterneranno nei vari panel.

“L’approccio alla cura del dolore cronico è cambiato, sottolinea Giuliano Lo Bianco. Così come il trattamento della patologia primitiva richiede l’intervento dello specialista, anche il dolore nella sua complessità necessita dell’intervento dello specialista in terapia del dolore, il quale non solo deve saper correlarlo ad una corretta diagnosi, ma anche somministrare farmaci analgesici appropriati compresi gli oppiacei, eseguire trattamenti interventistici mininvasivi e gestire il paziente anche dal punto di vista psicologico, coadiuvando la terapia e favorendo l’integrazione sociale.

La scienza medica – prosegue Lo Bianco – fortunatamente ci viene incontro in questo campo, proponendo, oltre ai farmaci, tecniche sempre nuove come la neurorimodulazione nervosa elettrica (radiofrequenza) o la neurostimolazione midollare”.

L’apertura dei lavori è prevista per le ore 9 di venerdì 19, mentre, gli interventi istituzionali sono programmati per le ore 14.30. E’ previsto il saluto del presidente della Fondazione Giglio, Giovanni Albano, e del direttore dipartimento per le Attività sanitarie e osservatorio epidemiologico (Dasoe) della Regione Siciliana, Salvatore Requirez.

Il congresso si rivolge a tutte quelle figure professionali, sia medici specialisti, come l’anestesista, l’ortopedico, il neurochirurgo, il fisiatra, e non in ultimo, il medico di medicina generale, ma anche infermieri, con esperienza in terapia del dolore, che desiderino rafforzare le loro competenze tecniche o che vogliano ottenere una buona visione d'insieme dei principali argomenti d'interesse della medicina del dolore.

Per saperne di più visita la sezione dedicata del sito internet www.ospedalegiglio.it
13 vl/com 2023

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Il responsabile dell'unità operativa complessa di urologia, Francesco Curto, giovedì 18 maggio, alle ore 18, nella sala delle Capriate del Comune di Cefalù, terrà una relazione sulla "nuova frontiera della chirurgia robotica in urologia".

Il Giglio di Cefalù da diversi anni dispone di un robot Da Vinci impiegato, oltre che in urologia, in ginecologia e chirurgia generale.

La relazione di Curto sarà preceduta dall'intervento del presidente della Fondazione Giglio, Giovanni Albano.

L'appuntamento è organizzato dal Rotary Club Cefalù - Madonie.

Sono previsti gli interventi di saluto del sindaco di Cefalù, Daniele Tumminello, del presidente del Consiglio Comunale, Francesco Calabrese e del presidente del Club Rotary Cefalù - Madonie, Salvo Di Giorgi.

L'incontro è aperto al pubblico.

Pubblicato in Notizie

La diagnosi e terapia per la disfunzione erettile nell’uomo sarà al centro del congresso “la potenza dell’impotenza” che si terrà, sabato 13 maggio, alla Fondazione Giglio di Cefalù con inizio dei lavori alle ore 8.30.

“Un simposio – spiega l’andrologo dell’unità operativa di urologia del Giglio, Alessandra Giacalone – che si pone l’obiettivo di sviscerare le cause, la diagnosi e le terapie possibili per la disfunzione erettile con un occhio alle prospettive future come l’impianto protesico idraulico e il trattamento chirurgico”.

L’iniziativa è patrocinata dalla Società Italiana di Andrologia (SIA) e vede come responsabili scientifici oltre alla dottoressa Giacalone il direttore dell’unità operativa di urologia, Francesco Curto. Previsto l’intervento di numerosi relatori provenienti da tutta Italia.

“La disfunzione erettile – aggiunge Giacalone - è un disturbo che può avere un impatto negativo sulla qualità della vita della persona e della coppia. Nel passato, era considerata, in molti casi, un disturbo di origine puramente psicologica; tuttavia le attuali evidenze suggeriscono che più dell’80% dei casi presenta una causa organica che può avere una componente anche psicologica”.

Ad apertura dei lavori è previsto il saluto del presidente della Fondazione Giglio, Giovanni Albano, e del presidente della SIA, Alessandro Palmieri, con la lettura magistrale del professore Giorgio Piubello dell’università di Verona.

Nelle tre sezioni del simposio sono previsti interventi su andropausa, testosterone, terapia farmacologica (20 anni dopo la pillola blu), la vacuum therapy, il ruolo della rehab nel pavimento pelvico, fic e ionoforesi, gli esiti della prostatectomia radicale, l’impianto protesico idraulico tricomponente e quindi il trattamento chirurgico e psicologico”..

12 vl/com 2023

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La Fondazione

La Fondazione Istituto San Raffaele G. Giglio di Cefalù, oggi Fondazione Istituto G. Giglio di Cefalù, veniva istituita il 17 gennaio del 2003 attraverso una joint venture tra la Regione Siciliana, il Comune di Cefalù, l'Azienda USL 6 di Palermo, oggi Asp, e la Fondazione San Raffaele del Monte Tabor di Milano. Rappresentava uno dei primi modelli in Italia di sperimentazione pubblica-privata per la gestione di un ospedale pubblico, secondo quanto previsto dall'articolo 9 bis della legge n. 502 del 1992.

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