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sabato 20 aprile, 2024

Chi si reca presso la Fondazione Istituto G. Giglio si accorge, immediatamente, della funzionalità della struttura che rappresenta, senza dubbio, un punto di riferimento tecnicamente progredito nel panorama della sanità siciliana.

Abbiamo apprezzato disponibilità, professionalità, gentilezza , dedizione e attenzione da parte di tutti gli operatori.

In particolare il dott. Fabio Di Salvo e il prof. Giuseppe Perrucchini, ortopedici del Giglio, sono professionisti di alto profilo, molto attenti a percepire il problema e scrupolosi nel circostanziare la diagnosi, curano molto l’aspetto comunicativo e umano nell’interazione col paziente.

In ragione della loro empatia sono sicuramente professionisti da consigliare.

M.B.

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Due primi interventi di correzione di grandi deformità della colonna vertebrale nell’adulto sono stati eseguiti alla Fondazione Giglio di Cefalù dall’equipe di chirurgia vertebrale guidata dal dottor Corrado Musso.

“Dallo scorso novembre - ha detto il presidente del Giglio, Giovanni Albano – l’Istituto si avvale della collaborazione di un’equipe di cinque chirurghi vertebrali, di alto profilo, che ci hanno consentito di inserire, tra gli interventi dell’unità operativa di ortopedia, anche la chirurgia della colonna. Attività che ha richiamato pazienti siciliani e da fuori regione, invertendo il trend, e che puntiamo ad incrementare per realizzare un centro di riferimento per le patologie spinali”.

I due pazienti presentavano un’alterazione della curva della colonna sia sul piano frontale (inclinazione naturale) che sul piano sagittale (ridotta lordosi lombare) causa, quest’ultima di dolore lombare irradiato al bacino, alle anche, che si accentuava con la stazione eretta e la deambulazione.

“L’obiettivo della chirurgia nell’adulto – ha spiegato il dottor Musso – è la correzione della deformità con una solida fruizione vertebrale equilibrata, alleviando così il dolore e prevenendo ulteriori deformità della colonna stessa. Sono interventi – ha aggiunto il professionista – più complessi, in quanto, bisogna valutare le comorbidità del paziente adulto e la qualità dell’osso. Fondamentale è lo studio della patologia attraverso risonanza magnetica del rachide dorso lombare, radiografia della colonna, in toto, con pianificazione pre-operatoria”. Gli interventi sono stati eseguiti oltre che dal dottor Musso, dagli ortopedici Vito Triolo e Aldo Sinigaglia e dall’onco ortopedico Giuseppe Perrucchini.

Nel primo paziente, di 65 anni, la lordosi è stata recuperata utilizzando un doppio approccio combinato: laterale con l’inserimento di particolari dispositivi discali lordotici in titanio (SLIF) e posteriore in cui sono state eseguite delle osteotomie per rendere le vertebre più mobili. Infine, tramite un sistema di viti e barre in titanio è stata corretta la deformità e recuperata la lordosi lombare.

Nel secondo paziente (anni 68) in cui era presente una grave ipolordosi lombare causata da un vecchio crollo vertebrale, trattato precedentemente con la vertebroplastica, la lordosi lombare è stata recuperata con un solo accesso posteriore tramite il quale è stata eseguita una Osteotomia di sottrazione peduncolare (PSO). “Attraverso questa procedura – ha detto Musso – viene asportato un cuneo di porzione posteriore della vertebra interessata consentendo il recupero del 30 percento di lordosi; il resto è stato ottenuto tramite il sistema di barre e viti.

In seconda giornata i pazienti sono stati mobilizzati ovvero seduti o in piedi ed hanno deambulato in autonomia. La degenza è stata di circa 7 giorni con prosecuzione di terapia riabilitativa (fisioterapia e ginnastica muscolare).

14 vl/com 2023

 

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Da ilsicilia.it 

La puntata n°63 de La buona Salute è dedicata all’ortopedia oncologica che oggi, grazie ad un importante sviluppo in ambito medico e tecnologico, permette alla Sicilia, ma soprattutto ai siciliani, di poter ricevere l’assistenza medica necessaria anche per quelle patologie gravi che fino a qualche tempo fa sembravano essere unico appannaggio del Nord Italia.

In questo nostro servizio ci siamo recati all’Ospedale Giglio di Cefalù, dove vige una partnership di rilievo realizzata tra la Fondazione Istituto G. Giglio di Cefalù e la Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS di Roma, oggi ormai un riferimento sicuro e di alto profilo della sanità italiana e internazionale, che amplia e qualifica ulteriormente l’offerta sanitaria della Regione Siciliana.

In apertura abbiamo incontrato il Presidente della Fondazione, il Dott. Giovanni Albano che ci ha raccontato dei risultati raggiunti, dell’importante posizionamento della struttura in ambito nazionale e di come i “viaggi della speranza” siano ormai legati al passato, grazie anche alla collaborazione di personale altamente qualificato e con la partecipazione professionale di medici del Nord Italia , diventando di fatto anche un punto di riferimento per pazienti provenienti dal resto del territorio nazionale.

Per entrare nello specifico dell’argomento trattato abbiamo inoltra parlato con il Dott. Giuseppe Perrucchini, Oncortopedico Fondazione Giglio, e poi concluso con il Direttore della UOC di Ortopedia della fondazione Giglio di Cefalù, il Dott. Filippo Boniforti. Entrambi sono dei professionisti di altissimo profilo che da anni svolgono la loro attività medica qui in Sicilia, contribuendo all’espansione dei servizi medici a disposizione dei pazienti siciliani, ci hanno raccontato come si svolge ed evolve il loro operato.

Mario Caminita

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Mercoledì, 14 Dicembre 2022 10:19

Attivatà unità di chirurgia della colonna

E’ stata attivata alla Fondazione Giglio di Cefalù, in collaborazione con un’equipe di specialisti dell’Humanitas Gavazzeni di Bergamo, diretti dal neurochirurgo Corrado Musso, un’unità di chirurgia della colonna che opererà in sinergia con l’onco-ortopedico Giuseppe Perrucchini dell’ortopedia del Giglio.

In due mesi sono stati eseguiti i primi 36 interventi chirurgici “con l’80 percento di pazienti – sottolinea il presidente del Giglio, Giovanni Albano – provenienti da fuori regione. Questo segna una discontinuità con il passato facendo registrare alla nostra regione una mobilità attiva”.
Al Giglio potranno essere effettuati interventi di chirurgia spinale, cervicale, toracica e lombare. In particolare la chirurgia spinale potrà essere di decompressione del midollo spinale da ernia o da riduzione del canale, di riposizionamento di dischi lesionati o di recupero della normale struttura verbale attraverso il posizionamento di viti o barre. “Verrà posta anche specifica attenzione – sottolinea Albano - alla terapia del dolore e di riabilitazione”.
Dell’equipe della colonna composta da neurochirurghi e ortopedici fanno parte oltre a Corrado Musso e Giuseppe Perrucchini, Nicola Pieracci, Andreo Manzoni e Vito Triolo.
Il percorso prevede “una valutazione clinica del paziente selezionando per l’intervento solo coloro che ne hanno realmente la necessità”, rileva il neurochirurgo Musso. “E’ una attività multidisciplinare dove la chirurgia è la fine una serie di passaggi tra i diversi specialisti”.
In fase di valutazione verrà determinato il tipo di dolore se acuto o subacuto, cronico, misto al dolore nocicettivo e neuropatico, le alterazioni del bilanciamento del rachide in sagittale con perdita ad esempio della lordosi lombare e di ipercifosi, o alterazioni scoliotiche in campo degenerativo.
Le attività chirurgiche sono svolte in convenzione con il Servizio sanitario nazionale, mentre, le attività ambulatoriali in solvenza (tel. 0921920126)
28 vl/com 2022

Video di presentazione dell’unità della colonna https://fb.watch/hoa4dGftfa/
 

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Sostituti con protesi artificiale spalla e femore totale

Due interventi complessi con impianto di protesi speciale di spalla e di femore totale - dall’anca al ginocchio - sono stati eseguiti dall’equipe di ortopedia oncologica della Fondazione Giglio di Cefalù.

“Siamo intervenuti – spiega il responsabile dell'Ortopedia Oncologica Giuseppe Perrucchini – su due pazienti siciliani di 62 e 70 anni rimovendo il tumore e ricostruendo gli arti in modo da ripristinarne la funzionalità e la mobilità”.

Nel caso del paziente a cui è stata ricostruita la spalla con una protesi speciale (protesi inversa, lunga 20 cm) era stato diagnosticato un “condrosarcoma” di alto grado di malignità nativo nell’osso dell’omero. Il tumore si era manifestato provocando dal qualche mese dolore al braccio.

L’equipe chirurgica del Giglio, composta da Perrucchini e dallo specialista della spalla Stefano Lupparelli, è intervenuta resecando l’omero prossimale per 20 cm, salvaguardando alcuni tendini e muscoli importanti per il movimento della spalla e procedendo quindi alla ricostruzione con l’impianto di una speciale protesi che ha sostituito la parte asportata per permettere il recupero dell’arto superiore e la sua funzione.

“E’ una chirurgia di salvataggio degli arti – spiegano Perrucchini e Lupparelli – secondo i principi del “Limb Salvage”, cardine da molti anni della chirurgia ortopedica oncologia”.

Nell’altro caso, sulla paziente settantenne della provincia di Agrigento, gli ortopedici (Perrucchini e Davide Di Marzo) sono intervenuti su una nuova metastasi, formatasi tre anni dopo il primo intervento di megaprotesi di femore distale (da un tumore primitivo renale) e ora localizzata nel femore destro in prossimità dell’anca: lì si era generata una frattura patologica.

“Si è proceduto – spiega Perrucchini – a resecare il femore prossimale per 14 cm ricostruendolo con una megaprotesi speciale. Il problema è stato collegarsi all' altra protesi pre-esistente del femore distale. Abbiamo risolto ottenendo una protesi artificiale che sostituisce tutto il femore, dall’anca al ginocchio. Questa protesi – evidenzia ancora Perrucchini – viene rivestita con una apposita “maglia tubolare” di tessuto sintetico alla quale si possono suturare tendini e muscoli per ottenere un migliore funzionamento dell’arto inferiore.

Questi interventi complessi - rileva Giuseppe Perrucchini - sono possibili solo grazie all'alta preparazione raggiunta ormai da tutti i componenti dell'equipe chirurgica: insostituibili operatori socio sanitari, infermieri e strumentisti, chirurghi ”.

“Due interventi che sono il frutto di un lavoro iniziato nel 2018 – sottolinea il presidente della Fondazione Giglio, Giovanni Albano – con l’assessore regionale della salute Ruggero Razza con cui si è deciso di creare questa linea di attività di oncologia ortopedica. Sono stati individuati – conclude Albano - dei professionisti di grande rilevanza e oggi possiamo dire di aver centrato questo obiettivo che dà una risposta a tanti pazienti siciliani”.

20vl/com 2022

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I LAVORI SARANNO APERTI DALL’ASSESSORE REGIONALE LAGALLA

Le malattie oncologiche muscolo – scheletriche saranno venerdì 31 gennaio, a partire dalle ore 8.30, al centro di un convegno promosso dalla Fondazione Istituto Giglio di Cefalù con il patrocinio dell’Aiom sezione Sicilia (Associazione Italiana oncologia medica) e del Ciosm (Club italiano oncologia sistema muscoloscheletrico) che si terrà al complesso monumentale San Domenico di Cefalù.

I lavori saranno aperti dai saluti dell’Assessore all’Istruzione e alla Formazione della Regione Siciliana, Roberto Lagalla, e dal presidente della Fondazione Giglio, Giovanni Albano. La lezione magistrale è affidata alla professoressa Antonina Parafioriti.

A coordinare la segreteria scientifica sono il responsabile dell’ortopedia della Fondazione Giglio, Filippo Boniforti, e l’onco-ortopedico Giuseppe Perrucchini.

Punto di forza del convegno – spiegano Boniforti e Perrucchini - è focalizzare e mostrare in azione le connessioni tra l’ortopedia e le scienze oncologiche per la cura dei tumori dell’osso e dei tessuti molli, benigni e maligni, primitivi e secondari ed evidenziare le intersezioni che risultano indispensabili al percorso diagnostico, all’indicazione dei trattamenti delle cure. Nucleo originale della giornata è il networking quindi lo stato dell’arte della ricerca in oncologia muscolo-scheletrica.

Sono previste, nel corso della giornata, 4 sessioni: le immagini e la pratica clinica, i tumori primitivi e la connessione delle cure, nella seconda, quindi l’indicazione chirurgica nella malattia sistemica e infine l’interdisciplinarietà chirurgica.

La partecipazione al convegno assegna 4,9 crediti ECM.

9 vl/com 2020

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Mercoledì, 10 Luglio 2019 16:55

Rassegna Impiantata mega protesi

Pubblicato in Rassegna Stampa

IMPIANTATA UNA MEGA PROTESI FEMORALE DI 22 CENTIMETRI SU PAZIENTE CON METASTASI

Prime procedure chirurgiche per l’ortopedia oncologica della Fondazione Giglio di Cefalù, recentemente attivata. Ad essere stata trattata è stata una metastasi ossea di una paziente siciliana di 65 anni con carcinoma renale. La lesione, non curata, aveva eroso l’intero femore distale provocando dolori incontrollabili e impedendo la deambulazione della paziente.

Alla donna è stato necessario resecare la parte distale del femore fino al ginocchio ed impiantare una mega-protesi, sostitutiva del femore, estesa 22 centimetri e connessa a protesi articolare del ginocchio.

L’intervento, durato 5 ore, ha visto come primo operatore il neo oncoortopedico del Giglio, Giuseppe Perrucchini, con l’ausilio del responsabile dell’ortopedia Filippo Boniforti, dell’ortopedico Michele Saporito, del chirurgo vascolare Gaetano Mauceri e dell’anestesista Salvo Napoli.

L’intervento è stato preceduto, il giorno prima, da una procedura di embolizzazione, della voluminosa lesione, eseguita dal radiologo interventista Franco Valenza presso la radiologia di Villa Sofia a Palermo. Questa procedura ha consentito la chiusura dei vasi sanguigni (della lesione) per evitare il formarsi di gravi emorragie durante l’intervento.

“L’obiettivo raggiunto - ha detto Perrucchini - era di ridare qualità di vita e autonomia alla paziente che ha ripreso a camminare ed è già stata dimessa”.

La degenza è stata di 12 giorni nei quali è stato avviato anche il percorso riabilitativo.

Perrucchini ha anche sottolineato “la multidisciplinarità e la complessità dell’intervento che ha registrato, in questo caso, il coordinamento tra onco-ortopedico, radiologo interventista, ortopedici, chirurgo vascolare, anestesisti, infermieri e fisioterapisti dell’ortopedia, un lavoro che ha coinvolto tutto il blocco operatorio: il più grande risultato - ha affermato - è stato l’ottimo lavoro di squadra”.

Soddisfazione è stata espressa dal presidente della Fondazione Giglio, Giovanni Albano. “Abbiamo attivato nel nostro istituto - ha detto - una super specialità ortopedica auspicando di poter offrire, in linea con le indicazioni dell’Assessore Razza, il nostro contributo alla sanità regionale e ai tanti siciliani che si sono rivolti ad altri Istituti del nord Italia”.

L’altra procedura di ortopedia oncologica è stata eseguita su un paziente ricoverato nel reparto di oncologia del Giglio, diretto da Massimiliano Spada.

“Il paziente manifestava dolore al dorso - ha spiegato l’oncoortopedico Perrucchini - e dagli esami eseguiti è emersa una alterazione di una vertebra. Pertanto - ha proseguito - è stata eseguita una biopsia percutanea della terza vertebra toracica. Attraverso il peduncolo osseo della stessa vertebra è stato prelevato, sotto guida TAC, il tessuto patologico per l’esame istologico. Con la diagnosi - ha concluso - potrà essere avviato un percorso terapeutico”. La biopsia è stata eseguita con la collaborazione del radiologo Sergio Testai.

32 vl/com 2019

 

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Leggi qui lo speciale di Insanitas sul nuovo servizio di ortopedia oncologica della Fondazione Giglio con le intervieste all'oncortopedico Giuseppe Perrucchini e al responsabile dell'ortopedia e traumatologia del Giglio, Filippo Boniforti.

Vai al video articolo.

 

 

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Mercoledì, 10 Aprile 2019 18:17

Rivedi #ospedalerisponde su tumori ossei

Rivedi online la puntata di #ospedalerisponde dedicata all'ortopedia oncologica con l'intervento del dott. Giuseppe Perrucchini.

Nel corso della puntata si parla, in particolare, di metastasi osse e di modalità di intervento.

 

Pubblicato in Notizie
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Vincenzo Lombardo
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La Fondazione

La Fondazione Istituto San Raffaele G. Giglio di Cefalù, oggi Fondazione Istituto G. Giglio di Cefalù, veniva istituita il 17 gennaio del 2003 attraverso una joint venture tra la Regione Siciliana, il Comune di Cefalù, l'Azienda USL 6 di Palermo, oggi Asp, e la Fondazione San Raffaele del Monte Tabor di Milano. Rappresentava uno dei primi modelli in Italia di sperimentazione pubblica-privata per la gestione di un ospedale pubblico, secondo quanto previsto dall'articolo 9 bis della legge n. 502 del 1992.

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G. Giglio di Cefalù

Contrada Pietrapollastra - Pisciotto
90015 Cefalù (PA)
Tel: +39 0921 920 111
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