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venerdì 29 marzo, 2024

CEFALU’ 3 OTTOBRE 2020 - Sono trentatré, ad oggi, i pazienti accettati al Pronto Soccorso della Fondazione Giglio di Cefalù per sospetta intossicazione da botulino. Avrebbero consumato lo stesso pasto nella stessa mensa aziendale.

Per sette, due in più di ieri, è stato necessario il trasferimento in terapia intensiva. Quattro sono stati presi in carico dalla terapia intensiva del “Cimino” di Termini Imerese e tre dal Giglio di Cefalù.

“I due pazienti trasferiti, nella notte, in tipo - spiega il direttore sanitario, Salvatore Vizzi - sono in una fase evolutiva della patologia con disturbi delle vie respiratorie alte, per cui abbiamo deciso di tenerli sotto stretto monitoraggio degli anestesisti. Stiamo anche valutando l’evoluzione dei sintomi in altri due pazienti”.

Al momento i pazienti, presi i cura da tre ospedali siciliani sono 24, di cui 19 al Giglio suddivisi tra: 3 in terapia intensiva, 5 in medicina, 2 in neurologia e 9 in pronto soccorso. Quattro sono in Tipo a Termini Imerese e uno, precedentemente dimesso dal Giglio, è rientrato al Civico di Palermo .

All’atto della dimissione i pazienti continuano ad essere seguiti in follow up telefonico dal Centro Antiveleni di Pavia con cui i sanitari del Giglio sono in stretto contatto sin da mercoledì definendo con lo stesso CAV la terapia e l’antidoto da somministrare.

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Pubblicato in Comunicati stampa

In meno di 36 ore 23 pazienti si sono presentati al pronto soccorso della Fondazione Giglio di Cefalù con sintomi neurologici. La prima diagnosi dei sanitari del Giglio è di sospetto avvelenamento da botulino. Diagnosi che dovrà essere confermata dall’Istituto Superiore di Sanità di Roma a cui la Fondazione Giglio ha già inviato, ieri pomeriggio, i primi campioni (siero, feci, aspirato gastrico) prelevati dai pazienti giunti in pronto soccorso.

La Fondazione Giglio attraverso il Cav (Centro Antiveleni di Pavia), con cui è costantemente in contatto sin dal primo paziente, ha reperito l’antidoto, presente in un altro ospedale siciliano.

Il numero di pazienti rivoltosi al pronto soccorso è salito di ora in ora facendo registrare questo pomeriggio il 23 esimo accesso in ospedale.

“Stiamo seguendo - ha detto il direttore sanitario Salvatore Vizzi - l’evoluzione epidemiologica essendo importante il numero di soggetti che avrebbero condiviso il pasto in una mensa aziendale. Siamo in stretto contatto - ha aggiunto Vizzi - con il Dasoe dell’Assessorato Regionale alla Sanità”.

Dei 23 pazienti, accettati dal pronto soccorso del Giglio, tre sono stati trasferiti, ieri sera, in terapia intensiva, al “Cimino” di Termini Imerese, 4 sono stati ricoverati in medicina, uno in neurologia e nove sono stati dimessi. Sei, al momento, sono in osservazione nell’area di emergenza dell’ospedale di Cefalù.

“La patologia - ha spiegato il responsabile del pronto soccorso Emanuele Sesti - è evolutiva pertanto i pazienti vengono costantemente monitorati”.

64 vl/com 2020

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La Fondazione

La Fondazione Istituto San Raffaele G. Giglio di Cefalù, oggi Fondazione Istituto G. Giglio di Cefalù, veniva istituita il 17 gennaio del 2003 attraverso una joint venture tra la Regione Siciliana, il Comune di Cefalù, l'Azienda USL 6 di Palermo, oggi Asp, e la Fondazione San Raffaele del Monte Tabor di Milano. Rappresentava uno dei primi modelli in Italia di sperimentazione pubblica-privata per la gestione di un ospedale pubblico, secondo quanto previsto dall'articolo 9 bis della legge n. 502 del 1992.

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90015 Cefalù (PA)
Tel: +39 0921 920 111
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