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sabato 20 aprile, 2024
Giovedì, 30 Marzo 2023 12:08

Torna "Aggiornamenti in cardiologia"

Torna anche quest'anno il convegno "Aggiornamenti in cardiologia" che si terrà il 14 e 15 aprile all'hotel Santa Lucia Le Sabbie D'oro di Cefalù.

A promuovere l'evento, che ha anche finalità formative, sono il responsabile dell'unità operativa complessa di cardiologia della Fondazione Giglio, Tommaso Cipolla, e il dottor Francesco Clemenza della cardiologia di Ismett.

"In ambito cardiologico - affermano Cipolla e Clemenza - si sono succeduti tra i più sorprendenti progressi scientifici, che hanno fatto della cardiologia la progagonista di gran lunga principale tra le branche della medicina, nella capacità di incrementare l'aspettativa di vita nel mondo occidentale negli ultimi 50 anni. Ci proponiamo, in queste giornate del convegno, di confrontarci non solo con i medici ospedalieri ma anche con i cardiologi speicalisti del territorio, internisti e medici di medicina generale, mettendo al centro le nuove evidenze scientifiche favorendone, quindi, la diffussione".

L'evento consente di ottenere 12 crediti formativi ECM per le seguenti professioni: cardiologi, geriatri, malattie dell'apparato respiratori, medicina interna, radiodiagnostica, medicina generale e infermieri.

Per iscriversi occorre inviare una email alla segreteria organizzativa del convegno FAM Eventi Soc. Coop. all'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

L'iscrizione è gratuita. L'inizio del convegno è previsto per le ore 9.30.

Il programma dell'evento si può scaricare al link in basso. 

Pubblicato in Convegni

“Sviluppare un polo di riferimento specialistico per le malattie del fegato e dell’apparato digerente” è l’obiettivo che si è posta la Fondazione Istituto Giglio di Cefalù con l’apertura di un ambulatorio di epatologia e gastroenterologia diretto da Riccardo Volpes.

Volpes, classe ’59, palermitano, è un epatologo di lunga esperienza maturata sia in Italia che all’estero. Arriva, come ultimo impegno di lavoro, dall’Ismett di Palermo dove è stato, dal 2016, il responsabile dell’unità operativa di epatologia e gastroenterologia afferente al dipartimento dei trapianti addominali e precedentemente, per dieci anni, dirigente medico dell’unità di gastroenterologia delle Molinette di Torino e per cinque dell’Università Cattolica di Leuven in Belgio.

Acquisiamo una professionalità di altissima levatura e competenza - ha detto il presidente del Giglio, Giovanni Albano - che si inserisce nel nostro percorso di potenziamento della diagnosi e cura delle patologie addominali che vede già a Cefalù, da qualche settimana, la presenza del chirurgo Massimo Viola esperto in tecniche laparoscopiche avanzante e robotiche”.

Il nuovo ambulatorio si occuperà delle malattie acute e croniche del fegato, delle epatiti virali, della cirrosi epatica, delle complicanze cliniche della cirrosi epatica, dei tumori primitivi del fegato e delle vie biliari, delle malattie del pancreas e delle malattie intestinali e del colon-retto.

“Ho registrato un grande entusiasmo - ha sottolineato Volpes - intorno a questo progetto. La scienza ha fatto importanti progressi nella cura delle malattie del fegato soprattutto nella farmacologia legata alle epatiti. Prenderemo, a Cefalù, in cura i pazienti sia sotto l’aspetto clinico che terapeutico collaborando con l’unità di chirurgia robotica addominale del fegato, pancreas e colon retto”.

L’ambulatorio di epatologia e gastroenterologia è stato programmato con due sedute settimanali il martedì e il giovedì dalle ore 8 alle ore 13 e l’accesso è possibile sia con richiesta di visita gastroenterologia del medico curante che in regime di solvenza.

4 vl/com 2023

Pubblicato in Comunicati stampa

COORDINERÀ I CENTRI DI CHIRURGIA DEL FEGATO, VIE BILIARI, PANCREAS E COLON

L’equipe di chirurgia del Gemelli Giglio di Cefalù si arricchisce di un nuovo professionista. E’ il dottor Calogero Ricotta che è stato individuato dal Policlinico Gemelli Irccs di Roma come referente del centro di chirurgia del fegato e delle vie biliari, diretto dal professore Felice Giuliante e del centro di chirurgia del pancreas e colorettale diretto dal professore Sergio Alfieri.

“Rafforziamo e consolidiamo la chirurgia del Gemelli Giglio – ha detto il presidente della Fondazione Giglio, b – con un professionista di elevato spessore che contribuirà a far crescere la qualità delle cure erogate dal nostro Istituto”.

Calogero Ricotta, nato ad Hagen in Germania, ma da sempre residente a Palermo, negli ultimi anni ha ricoperto il ruolo di aiuto di chirurgia addominale e dei trapianti all’Ismett di Palermo. Qui ha perfezionato ulteriormente le competenze e le conoscenze in ambito dei trapianti di fegato adulto da donatore di cadavere, di trapianto di fegato pediatrico da donatore cadaverico e vivente, di trapianto di rene da donatore vivente e cadaverico e di chirurgia oncologica del fegato, via biliari, pancreas e colon retto sia con tecniche mini invasive che tradizionali.

Si è anche occupato, nel precedente incarico, di sviluppare i percorsi di riabilitazione post chirurgia precoce in ambito oncologico.

“Ringrazio – ha commentato il dottor Ricotta – il professore Rocco Bellantone, direttore del governo clinico del Gemelli Giglio, e i professori Alfieri e Giuliante per la fiducia ripostami. Spero di poter dare il mio contributo alla crescita del Gemelli Giglio in Sicilia. Ringrazio anche il presidente Albano – ha aggiunto Ricotta - che è riuscito a trasferirmi entusiasmo e visione per un progetto che vuole rafforzare non solo le cure ma anche la ricerca e la formazione”.

Il dottor Ricotta inizierà quest’oggi la propria attività al Gemelli Giglio con l’apertura dell’ambulatorio di chirurgia del fegato, delle vie biliari, del pancreas e del colon retto sia con il Servizio Sanitario Nazionale che in regime libero professionale.

17vl/com 2022

 

Pubblicato in Comunicati stampa

E’ stato sottoscritto un accordo quadro tra la Fondazione Giglio di Cefalù, l’Ismett di Palermo e UPMC, il partner americano dell’Istituto Mediterraneo, per sviluppare percorsi di cura e diagnostico-terapeutici virtuosi per “ottimizzare l’efficacia delle prestazioni rese da entrambi”. Il campo di collaborazione riguarderà le patologie oncologiche addominali e toraciche.

La prima iniziativa ad essere avviata è un percorso formativo con il trasferimento di Know how dall’Ismett al Giglio sulla metodica di endoscopia denominata ecoendoscopia. Responsabile del programma è il dottor Mario Traina che dirige l’Unità di endoscopia e gastroenterologia dell’Ismett unitamente al dottor Dario Raimondo, responsabile dell'unità operativa di endoscopia e gastroenterologia del Giglio.

“Una tecnica – ha detto il presidente della Fondazione Giglio, Giovanni Albano – che mancava nella nostra offerta sanitaria e che grazie alla collaborazione e sinergia che si svilupperà con Ismett potremo offrire ai nostri pazienti. Un obiettivo importante – ha aggiunto Albano - per un ospedale a vocazione oncologica ed una sfida che ci siamo posti avviando significativi investimenti in nuove tecnologie”.

Ad illustrare le tappe formative sono stati, durante la presentazione l'endoscopista Dario Raimondo (“un percorso a tappe: dall’osservazione, alle procedure in affiancamento sino al trattamento come primo operatore e in autonomia dei pazienti”) e Ilaria Tarantino, ecoendoscopista di Ismett e referente del progetto. Presenti, all’incontro di avvio del percorso formativo, il direttore sanitario Salvatore Vizzi e il direttore amministrativo Gianluca Galati.

L’ecoendoscopia è una tecnica che tiene insieme due metodiche: l’endoscopia tradizionale e l’ecografia ad alta risoluzione sia della parte del lume gastroenterico e sia di tutte le strutture e organi adiacenti al tubo digerente.

“Non solo – ha spiegato Ilaria Tarantino – questa metodica ci consente lo studio delle pareti gastroenteriche, così come siamo abituati con l’ecografia tradizionale, ma anche di studiare tutte le patologie correlate a lesioni che si possono evidenziale adiacenti al lume gastrointestinale: mediastino, addome e pelvi”.

E’, inoltre, una metodica che ha doppia valenza sia diagnostica che terapeutica. “Nell’ultimo decennio – ha aggiunto Tarantino - si è ampliato quest’ultimo interesse che si estrinseca in più interventi che vanno dal trattamento delle raccolte pari-pancreatiche, ai drenaggi biliari per via ecoendoscopica nei pazienti in cui non è possibile eseguire la procedura Ercp, ai drenaggi con colecistiti acute sino a vere e proprie anastomosi gastroenteriche che erano, sino a pochissimo tempo fa, di appannaggio chirurgico”.

La prima procedura ecoendoscopica sarà effettuata mercoledì prossimo, al Giglio di Cefalù, con il supporto della dottoressa Tarantino di Ismett.

11 VL/com 2021

Pubblicato in Comunicati stampa

 

“La gestione multidimensionale del paziente con patologia cardiotoracica” è al centro di un convegno promosso dalla Fondazione Giglio e da Ismett che si terrà domani venerdì 24 gennaio e sabato 25, con inizio alle ore 8.30, nella sala conferenze dell’hotel Santa Lucia Le Sabbie D’Oro di Cefalù.

A coordinare i lavori scientifici del convegno sono Tommaso Cipolla, responsabile della cardiologia del Giglio, Calogero Cani dell’unità di riabilitazione della Fondazione Giglio e Franco Clemenza responsabile cardiologia dell’Ismett.

“La tendenza della medicina - scrivono i responsabili scientifici – è orientata all’uso di procedure complesse e tecnologicamente avanzate che portano le istituzioni, in strutture iperspecializzazate. E’ pertanto opportuno – proseguono – che si sviluppino progetti di collaborazione tra strutture assistenziali che condividono l’interesse per patologie ad elevato impatto epidemiologico e prognostico e che ne affrontano in maniera sinergica le fasi cliniche".

Nel corso del convegno saranno discussi temi di pertinenza cardiotoracica con particolare rilievo agli aspetti riguardanti la fase di riabilitazione delle malattie cardiorespiratorie.

E’ prevista la presenza di 57 relatori. Il convegno assegna ai partecipanti 11 crediti ECM.

 

7 vl/com 2020

Pubblicato in Comunicati stampa

La gestione multidimensionale del paziente con patologia cardiotoracica sarà, venerdì 24 e sabato 25 gennaio, al centro di un convegno che si terrà all'Hotel Santa Lucia Le Sabbie d'Ordo di Cefalù. 

L'evento è organizzato dalla Fondazione Giglio di Cefalù e dall'Ismett. Saranno affrontati temi di pertinenza cardiotoracica, adottando una struttura delle sessioni che consente una visuale a 360° delle patologie in discussione. Un particolare rilievo sarà dato agli aspetti riguardanti la fase di riabilitazione delle malattie cardiorespiratorie. 

L'inizio dei lavori è previsto venerdì alle ore 8.40.

In basso è possibile scaricare il programma del convegno.

 

La relazione introduttiva a cura dei responsabili scientifici Calogero Cani, Tommaso Cipolla e Franco Clemenza.

La tendenza della Medicina moderna è verso uno sviluppo fortemente orientato all’uso di procedure complesse e tecnologicamente avanzate, il che porta le Istituzioni sanitarie a concentrare una parte delle risorse in strutture iperspecializzate. Di conseguenza queste diventano in qualche modo detentrici di una expertise peculiare che – se da un lato ne fa un punto di riferimento per il territorio in cui operano – dall’altro rischia di renderle un corpo separato dal contesto assistenziale con cui sono chiamate ad interagire.
Sono molti i motivi per cui la deriva verso una deteriore polarizzazione (tecnologia e iperspecializzazione da un lato, assistenza “normale” dall’altro) deve essere contrastata: nessuno dei due “poli” ha in realtà interesse ad isolarsi rispetto all’altro, e soprattutto non ne ha interesse in primo luogo il soggetto attorno a cui ruota l’intero sistema sanitario, cioè il paziente. Questi non ha e non deve avere una storia clinica frammen- tata sulla base della sede in cui si trova in un determinato momento, ma ha invece una dignità umana e clinica unitaria che deve essere rispettata
lungo l’intero percorso che la sua malattia può attraversare.
È pertanto opportuno che si sviluppino progetti di collaborazione tra strutture assistenziali che condividono l’interesse per patologie ad elevato impatto epidemiologico e prognostico, e che ne affrontano in modo sinergico fasi cliniche differenti, per quanto fortemente interdipendenti.
Tale collaborazione ha una valenza bidirezionale, ed è la conditio sine qua non affinché il prodotto finale, cioè la salute dei pazienti, sia garantita nel modo più appropriato possibile.
L’esito di questo enunciato teorico dipende a sua volta da due fattori principali, che sono tra loro strettamente collegati: lo sviluppo di protocolli operativi che rendano fluidi i meccanismi di interazione nel lavoro quotidiano, e la costruzione di un “linguaggio comune” che passi attraverso l’elaborazione condivisa di una cultura scientifica e professionale.
Questo è il motivo di fondo per cui l’Ospedale “Giglio” di Cefalù e
l’ISMETT hanno organizzato un convegno congiunto, nel corso del quale saranno discussi i temi di pertinenza cardiotoracica, adottando una strutturazione delle sessioni che consenta una visuale a 360° delle pa- tologie in discussione. Un particolare rilievo avranno gli aspetti riguardanti la fase di Riabilitazione delle malattie cardiorespiratorie.

 

Pubblicato in Convegni
Martedì, 05 Giugno 2018 15:54

Rassegna primo espianto organi

Pubblicato in Rassegna Stampa

 

E’ stato eseguito, per la prima volta, al Giglio di Cefalù, un prelievo di organi da una donna (66 anni), della provincia di Palermo, deceduta a seguito di coma anossico. Sono stati donati fegato e reni.
“Siamo riconoscenti innanzitutto ai familiari – ha detto il responsabile dell’unità operativa di rianimazione e anestesia della Fondazione Giglio, Giovanni Malta – che con grande dignità hanno gestito il loro dolore e compiuto un gesto di grande umanità. Speriamo – ha aggiunto Malta – che possa essere da esempio per incrementare le donazioni nella nostra regione”.
A seguire le procedure di espianto organi, avvenute tra l’1.30 e le 6.30 del 29 maggio, sono stati gli anestesisti della Fondazione Giglio (Antonella Pellino, Agnese Barcia e Ignazio Calandrino) in collaborazione con il Centro Regionale Trapianti e l’equipe di chirurgia dell’Ismett di Palermo che ha eseguito l’espianto degli organi.
Malta ha infine voluto sottolineare “lo spirito di collaborazione tra le equipe mediche coinvolte che ha consentito la celere definizione di tutte le procedure per la donazione degli organi”.

10 vl/com 2018

Pubblicato in Comunicati stampa

 ISMETT e SAN RAFFAELE GIGLIO

Sta bene e sarà dimesso nei prossimi giorni, Mohamed (nome di fantasia, ndr), il ragazzo immigrato di 22 anni che lo scorso 19 luglio si trovava nella stiva del barcone in avaria al largo di Lampedusa. Mohamed aveva lasciato il Mali, suo Paese d'origine la scorsa primavera, poi un lungo viaggio che lo ha portato fino in Libia. Da qui è iniziato il suo viaggio della speranza verso le coste italiane prima e che – nei suoi piani – avrebbe dovuto concludersi in Francia. Un sogno che è diventato un incubo. Il barcone che doveva portarli in Italia si è ben presto trasformato in una trappola mortale per altri 29 migranti e lui stesso ha rischiato di perdere la vita. I suoi giovani polmoni hanno, infatti, rischiato di cedere a causa dell'inalazione di monossido di carbonio e di altri fumi tossici che si trovavano nella stiva di quel barcone.

A salvargli la vita un circuito di solidarietà e di sinergia ormai ben collaudato fra le strutture ospedaliere siciliane e l'alta professionalità di medici ed operatori sanitari che operano in Sicilia. Le condizioni di salute di Mohamed sono apparse estremamente gravi fin dal suo ricovero presso la 2° Rianimazione dell'Ospedale Civico di Palermo. Considerato l'aggravamento della sua funzione polmonare, i medici rianimatori del Civico si sono resi conto che la ventilazione meccanica come terapia standard non sarebbe più stata sufficiente ed anzi poteva rivelarsi dannosa. Hanno, quindi, richiesto l'intervento di un'équipe dell'Istituto Mediterraneo per i Trapianti e Terapie ad Alta Specializzazione (ISMETT) per eseguire in loco, l' impianto dell' ECMO, ovvero per sottoporre Mohamed a respirazione con un polmone artificiale grazie ad un sistema di circolazione extra-corporea. L'ECMO è, ad oggi, considerata l'opzione terapeutica più all'avanguardia nel caso di gravissime insufficienze respiratorie. Consente, infatti, di mettere a riposo il polmone malato favorendo la ripresa dell'organo senza causare i danni che possono essere provocati dalla ventilazione meccanica. Dopo l'impianto, il giovane migrante è stato trasferito in ISMETT dove ha trascorso alcune settimane presso la Terapia Intensiva del Centro trapianti palermitano.

"L' ISMETT fa parte della rete Respira, un network nazionale di 16 terapie intensive, promosso nel 2009 dal Ministero della Salute per fronteggiare la pandemia da virus A tipo H1N1 – sottolinea Antonio Arcadipane, Direttore del Dipartimento di Anestesia e Rianimazione di ISMETT e responsabile per la Sicilia della rete Respira – L'Istituto Mediterraneo è uno dei pochi centri attivi nel Meridione ed è la struttura che in Italia ha eseguito più trasporti in elicottero di pazienti sottoposti ad ECMO. Dal 1 gennaio 2014 sono stati eseguiti 21 trattamenti in totale, dei quali 13 hanno richiesto il trasporto in ECMO possibile grazie alla dotazione di mezzi di cui si è fornito il servizio di elisoccorso del 118 e in 3 dei suddetti casi la trasferta è stata interregionale".

Per consentire una ripresa completa, non appena le condizioni di Mohamed sono state considerate buone, il giovane paziente è stato trasferito presso il Centro di Riabilitazione del San Raffaele Giglio di Cefalù, diretto da Giuseppe Galardi. La riabilitazione ha consentito al paziente di recuperare le funzioni respiratorie, mobilità e autonomia per lo svolgimento della vita quotidiana. "Stiamo, comunque – sottolinea Galardi - ancora svolgendo le indagini cliniche e strumentali per valutare eventuali conseguenze di tipo cognitivo che possono insorgere nei casi di intossicazione da monossido di carbonio. Riteniamo – conclude Galardi, che con i colleghi Giorgio Marino e Silvio D'Anna, ha seguito le fasi di riabilitazione - di dimetterlo quanto prima". Intanto anche al "Giglio" di Cefalù è gara di solidarietà, in corsia, per fornire al giovane paziente indumenti e quanto necessario prima delle dimissioni. "Massima apertura, in linea con i principi istitutivi della Fondazione - evidenzia il direttore generale Vittorio Virgilio - all'assistenza e alla solidarietà agli immigrati".

Palermo, 26 agosto 2014

Ufficio stampa

Fondazione Istituto San Raffaele G. Giglio: Vincenzo Lombardo 3358382991
ISMETT: Serena Pizzo 3358203814

 

Pubblicato in Comunicati stampa

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Vincenzo Lombardo
Direttore Comunicazione e Ufficio Stampa
 
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La Fondazione

La Fondazione Istituto San Raffaele G. Giglio di Cefalù, oggi Fondazione Istituto G. Giglio di Cefalù, veniva istituita il 17 gennaio del 2003 attraverso una joint venture tra la Regione Siciliana, il Comune di Cefalù, l'Azienda USL 6 di Palermo, oggi Asp, e la Fondazione San Raffaele del Monte Tabor di Milano. Rappresentava uno dei primi modelli in Italia di sperimentazione pubblica-privata per la gestione di un ospedale pubblico, secondo quanto previsto dall'articolo 9 bis della legge n. 502 del 1992.

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Contrada Pietrapollastra - Pisciotto
90015 Cefalù (PA)
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