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martedì 16 aprile, 2024

IL PRESIDENTE ALBANO: INVESTIAMO IN FORMAZIONE

“La formazione continua è uno dei primi obiettivi della Fondazione Giglio di Cefalù su cui stiamo investendo risorse così come nell’innovazione tecnologica”. Lo ha detto il presidente della Fondazione Giglio di Cefalù, Giovanni Albano, sottolineando l’ingresso nel master universitario in chirurgia epato-pancreatico-biliare di secondo livello, diretto dal professore Claudio Bassi dell’Istituto del Pancreas di Verona, di Marco Iacopinelli chirurgo del Giglio.

Iacopinelli si è classificato al primo posto in una graduatoria nazionale con cinque posizioni disponibili. Il master si svolgerà a Verona e durerà un anno.
“La chirurgia del Pancreas – ha rilevato Iacopinelli – è ad elevata complessità e il professore Bassi rappresenta uno dei più grossi esperti in campo internazionale, inserito nella top 10 dei massimi esperti mondiali di tumori del pancreas da “Expertscape” un ente americano di rating di professionisti in ambito medico”.

Iacopinelli, fa parte dell’unità di chirurgia generale ed oncologica diretta dal professore Goffredo Arena. “Il nostro obiettivo – ha detto Arena – è garantire una chirurgia ad elevata complessità per la cura del cancro del pancreas ed i tumori del fegato primitivi e metastatici”.

9 vl/com 2020

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I LAVORI SARANNO APERTI DALL’ASSESSORE REGIONALE LAGALLA

Le malattie oncologiche muscolo – scheletriche saranno venerdì 31 gennaio, a partire dalle ore 8.30, al centro di un convegno promosso dalla Fondazione Istituto Giglio di Cefalù con il patrocinio dell’Aiom sezione Sicilia (Associazione Italiana oncologia medica) e del Ciosm (Club italiano oncologia sistema muscoloscheletrico) che si terrà al complesso monumentale San Domenico di Cefalù.

I lavori saranno aperti dai saluti dell’Assessore all’Istruzione e alla Formazione della Regione Siciliana, Roberto Lagalla, e dal presidente della Fondazione Giglio, Giovanni Albano. La lezione magistrale è affidata alla professoressa Antonina Parafioriti.

A coordinare la segreteria scientifica sono il responsabile dell’ortopedia della Fondazione Giglio, Filippo Boniforti, e l’onco-ortopedico Giuseppe Perrucchini.

Punto di forza del convegno – spiegano Boniforti e Perrucchini - è focalizzare e mostrare in azione le connessioni tra l’ortopedia e le scienze oncologiche per la cura dei tumori dell’osso e dei tessuti molli, benigni e maligni, primitivi e secondari ed evidenziare le intersezioni che risultano indispensabili al percorso diagnostico, all’indicazione dei trattamenti delle cure. Nucleo originale della giornata è il networking quindi lo stato dell’arte della ricerca in oncologia muscolo-scheletrica.

Sono previste, nel corso della giornata, 4 sessioni: le immagini e la pratica clinica, i tumori primitivi e la connessione delle cure, nella seconda, quindi l’indicazione chirurgica nella malattia sistemica e infine l’interdisciplinarietà chirurgica.

La partecipazione al convegno assegna 4,9 crediti ECM.

9 vl/com 2020

Pubblicato in Comunicati stampa

La gestione multidimensionale del paziente con patologia cardiotoracica sarà, venerdì 24 e sabato 25 gennaio, al centro di un convegno che si terrà all'Hotel Santa Lucia Le Sabbie d'Ordo di Cefalù. 

L'evento è organizzato dalla Fondazione Giglio di Cefalù e dall'Ismett. Saranno affrontati temi di pertinenza cardiotoracica, adottando una struttura delle sessioni che consente una visuale a 360° delle patologie in discussione. Un particolare rilievo sarà dato agli aspetti riguardanti la fase di riabilitazione delle malattie cardiorespiratorie. 

L'inizio dei lavori è previsto venerdì alle ore 8.40.

In basso è possibile scaricare il programma del convegno.

 

La relazione introduttiva a cura dei responsabili scientifici Calogero Cani, Tommaso Cipolla e Franco Clemenza.

La tendenza della Medicina moderna è verso uno sviluppo fortemente orientato all’uso di procedure complesse e tecnologicamente avanzate, il che porta le Istituzioni sanitarie a concentrare una parte delle risorse in strutture iperspecializzate. Di conseguenza queste diventano in qualche modo detentrici di una expertise peculiare che – se da un lato ne fa un punto di riferimento per il territorio in cui operano – dall’altro rischia di renderle un corpo separato dal contesto assistenziale con cui sono chiamate ad interagire.
Sono molti i motivi per cui la deriva verso una deteriore polarizzazione (tecnologia e iperspecializzazione da un lato, assistenza “normale” dall’altro) deve essere contrastata: nessuno dei due “poli” ha in realtà interesse ad isolarsi rispetto all’altro, e soprattutto non ne ha interesse in primo luogo il soggetto attorno a cui ruota l’intero sistema sanitario, cioè il paziente. Questi non ha e non deve avere una storia clinica frammen- tata sulla base della sede in cui si trova in un determinato momento, ma ha invece una dignità umana e clinica unitaria che deve essere rispettata
lungo l’intero percorso che la sua malattia può attraversare.
È pertanto opportuno che si sviluppino progetti di collaborazione tra strutture assistenziali che condividono l’interesse per patologie ad elevato impatto epidemiologico e prognostico, e che ne affrontano in modo sinergico fasi cliniche differenti, per quanto fortemente interdipendenti.
Tale collaborazione ha una valenza bidirezionale, ed è la conditio sine qua non affinché il prodotto finale, cioè la salute dei pazienti, sia garantita nel modo più appropriato possibile.
L’esito di questo enunciato teorico dipende a sua volta da due fattori principali, che sono tra loro strettamente collegati: lo sviluppo di protocolli operativi che rendano fluidi i meccanismi di interazione nel lavoro quotidiano, e la costruzione di un “linguaggio comune” che passi attraverso l’elaborazione condivisa di una cultura scientifica e professionale.
Questo è il motivo di fondo per cui l’Ospedale “Giglio” di Cefalù e
l’ISMETT hanno organizzato un convegno congiunto, nel corso del quale saranno discussi i temi di pertinenza cardiotoracica, adottando una strutturazione delle sessioni che consenta una visuale a 360° delle pa- tologie in discussione. Un particolare rilievo avranno gli aspetti riguardanti la fase di Riabilitazione delle malattie cardiorespiratorie.

 

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 E’ in arrivo alla Fondazione Giglio di Cefalù una colona di ecoendoscopia e un software per dotare le nuove tecnologie del servizio di endoscopia digestiva di intelligenza artificiale. La notizia è stata anticipata dal presidente della Fondazione Giovanni Albano, al termine di un incontro con il presidente di Fuji Film, Yoshiki Kimura, unitamente al direttore generale della divisione medicale di Fuji Davide Campari.

“E’ in corso un importante rinnovamento del parco tecnologico dell’Istituto – ha sottolineato il presidente Albano - che porterà il Giglio sempre più verso una sanità 5.0 con integrazione tra tecnologie digitali e professionalità sempre più qualificate”.

Presente, all’incontro, il responsabile del servizio di endoscopia digestiva Dario Raimondo. “L’intelligenza artificiale – ha spiegato il dottor Raimondo – ci aiuterà a scoprire, durante l’esame endoscopico - i polipi precancerosi in modo da poterli rimuovere”.

In occasione della visita del presidente di Fuji Film Italia è stata presentata la nuova colonna di endoscopica di cui si è dotata il Giglio. Uno strumento di ultima generazione dotato di più sorgenti luminose “Multi ligh a 4 led” e con cromoendoscopia virtuale che “migliora la qualità delle indagini endoscopiche – ha rileveto Dario Raimondo – per una diagnosi più accurata e cura mirata dei tumori del colon”.

La nuova apparecchiatura consente, inoltre, l’esecuzione dell’esame endoscopico con maggiore comfort per il paziente grazie alla migliore flessibilità e manovrabilità dell’endoscopio.

Unitamente alla nuova colonna sono stati acquisiti dal Giglio ulteriori nove strumenti quali: gastroscopi, colonscopi e duodenoscopi.

Il servizio di endoscopia digestiva del Giglio esegue ogni anno circa 5000 esami con l’eventuale trattamento, ove necessita, delle lesioni con tecniche di chirurgia endoscopica. “Trattando le lesioni per via endoscopica – ha concluso lo specialista - il paziente non dovrà ricorrere all’intervento chirurgico”.

6 vl/com 2020

Nella foto: da sx il direttore generale della divisione medicale di Fuji film Davide Campari, il presidente di Fuji Film Italia Yoshiki Kimura, il presidente della Fondazione Giglio, Giovanni Albano, il responsabile del servizio di endoscopia digestiva, Dario Raimondo.

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Venerdì, 17 Gennaio 2020 00:01

La Repubblica..dal Canada a Cefalù

Leggi l'articolo di Repubblica dedicato al rientro in Italia del chirurgo oncologico Goffredo Arena.

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Saranno inaugurati martedì 14 gennaio, alle ore 11.30, alla presenza del presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, e dell’assessore regionale alla salute, Ruggero Razza, i nuovi laboratori di emodinamica ed elettrofisiologia cardiaca della Fondazione Giglio di Cefalù.

A illustrare le nuove realizzazioni sarà il presidente della Fondazione Giglio, Giovanni Albano.

I laboratori sono stati rinnovati e dotati di nuove tecnologie, di ultima generazione, con campi di applicazione in cardiologia e in radiologia interventistica.

La cardiologia di Cefalù è la prima in Sicilia per tempestività di intervento sia nell’infarto miocardico acuto sia in una forma particolare di infarto denominata “STEMI” (dato da report Dasoe Sicilia).

3 vl/com 2020

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Save the date: Martedì 14 gennaio, alle ore 11.30, alla presenza del presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci e dell'assessore regionale alla salute, avv. Ruggero Razza, saranno inaugurati i nuovi laboratori di emodinamica ed elettrofisiologia cardiaca della Fondazione Giglio. 

Le nuove realizzazioni saranno presentate dal presidente della Fondazione Giglio, Giovanni Albano.

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Arriva al Giglio di Cefalù, con il nuovo anno, il radiologo interventista Franco Valenza. Oggi la firma del contratto e l’inizio delle attività.

“Professionista di elevata caratura – ha detto il presidente del Giglio Giovanni Albano – che si inserisce nel nostro progetto di posizionare la chirurgia di Cefalù verso l’alta complessità. Valenza – ha aggiunto Albano - supporterà tutte le discipline, presenti nel nostro Istituto, in modo da poter dare ulteriori risposte ai nostri pazienti, soprattutto oncologici, nella massima sicurezza”.

Franco Valenza, classe 52, già responsabile della radiologia vascolare ed interventistica degli ospedali riuniti Villa Sofia Cervello di Palermo, ha al suo attivo migliaia di procedure interventistiche che spaziano dalle agobiopsie, termoablazioni, interventistica extravascolare (biliare, urologica, toracica, addominale), interventistica spinale (vertebro-cifoplastiche), e interventistica endovascolare oncologica (embolizzazioni, chemioembolizzazioni e radioembolizzazioni).

“L’obiettivo che ci siamo posti con il presidente - ha aggiunto Franco Valenza – è di portare a Cefalù la radiologia interventistica ed in particolare quella oncologica”.

Il professionista avrà a disposizione innovative tecnologie, di cui si è recentemente dotato il Giglio, fra cui un angiofrafo digitale di ultima generazione.

2 vl/com 2020

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Torna in Sicilia, dopo 20 anni di attività in Canada, il chirurgo di origine catanese Goffredo Arena. Prende la direzione della chirurgia oncologica della Fondazione Giglio di Cefalù.

Il suo è un ritorno, a 46 anni, nell’Isola che gli ha dato i natali, dopo essere stato professore associato di chirurgia e patologia alla McGill University e da chirurgo al St. Mary’s Hospital e Royal Victoria Hospital di Montreal dove è stato impegnato non solo nella chirurgia oncologica ma anche nei trapianti di fegato, rene e pancreas.

“In un momento in cui assistiamo a tanti giovani che lasciano la nostra terra – ha detto il presidente della Fondazione Giglio, Giovanni Albano - per noi il ritorno di un professionista di altissimo profilo scientifico rappresenta uno straordinario risultato di cui siamo orgogliosi”.

Il presidente Albano ha anche anticipato “che è obiettivo della Fondazione Giglio realizzare una scuola di chirurgia laparoscopica e robotica in ambito oncologico, ginecologico e urologico”.

“Oggi per me - ha aggiunto Goffredo Arena - non è il rientro di un cervello, espressione che non mi è mai piaciuta, ma è un cuore che torna nella sua terra, con un entusiasmo rinfocolato dalle grandi potenzialità che la Sicilia può esprimere”.

Arena si è specializzato nella lotta ai tumori, proponendo un modello teorico alternativo all’attuale “modello metastatico”.

La sfida “al male del secolo”, per il neo responsabile della chirurgia del Giglio, nasce con la perdita della madre, a soli 54 anni, a cui venne diagnosticato un tumore del colon già metastatico al fegato. Da qui il suo impegno nel trovare una spiegazione scientifica “a un evento cosi devastante”. Nel nord America, a McGill, ha diretto un laboratorio di ricerca sui tumori.

I suoi studi si sono concentrati sulla teoria del trasferimento orizzontale delle caratteristiche maligne. Nel 2015 ha depositato un brevetto sullo screening precoce sul cancro il “MaterD” (Metastatic and Transforming Elements Released Discovery Platform) capace di identificare i tumori ancor prima che si formino.

"Ho voluto - ha detto Arena - donare all’umanità questo brevetto rendendolo pubblico rinunciando a tutti diritti economici. Al momento è ancora una piattaforma biologica - ha sottolineato - che dovrà essere sviluppata e testata per diventare test biochimico da mettere a servizio di tutto.

A Cefalù porterò quella ricerca e non solo: ho condiviso - ha aggiunto - con il presidente Albano il desiderio di realizzare un laboratorio dove poter continuare il nostro lavoro per sconfiggere il cancro”.

La chirurgia di Arena, che ha al suo attivo circa 6 mila interventi, e della sua equipe sarà oncologica a 360 gradi inclusa quella più complessa.

“Desidero avviare - ha anticipato Arena - una scuola di chirurgia pratica e non teorica, al passo con i tempi. In Canada mi sono occupato di addestramento chirurgico: molti miei allievi sono diventati professori universitari e alcuni sono autorità mondiali nei loro campi. Il trasferimento della conoscenza è – per il neo responsabile della chirurgia di Cefalù - un dovere. Addestrando, infatti, si tocca indirettamente la vita di persone che mai si incontreranno, perché saranno le mani di altri medici, da me formati, ad operarli. In questo modo, trasferendo le proprie conoscenze alle nuove generazioni, si diventa il futuro del futuro”, ha chiosato.

55 vl/com 2019

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Mercoledì, 18 Dicembre 2019 18:10

Albano: avremo nuovo partner nel 2020

 “Nel 2020 ci aspettano due grandi sfide: la conclusione dell’iter amministrativo per la scelta del nuovo partener con cui proseguiremo il progetto di rilancio della Fondazione Giglio e la riorganizzazione sanitaria con l’introduzione del modello “lean organization” che migliorerà la nostra efficienza di risposta al paziente e ridurrà i costi”. Lo ha detto il presidente della Fondazione Giglio di Cefalù, Giovanni Albano, al termine della celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo di Cefalù, monsignor Giuseppe Marciante.

“Nel 2019 – ha aggiunto – abbiamo già fatto tanto con grandi soddisfazioni. Adesso con gli investimenti messi in campo e con l’arrivo di nuove professionalità alzeremo ancora di più il livello. Per fare di più – non ha nascosto il presidente - occorreranno più risorse finanziarie”.

Il vescovo di Cefalù, monsignor Marciante, nell’omelia ha indirizzato un messaggio di augurio ai pazienti e a tutto il personale della Fondazione.
“Servire l’ammalato – ha rilevato – è servire Cristo. Questa è la più alta ricompensa che un medico può sentirsi dire”.

Agli ammalati, invece, è arrivato l’invito a non scoraggiarsi. “Abbiate fede – ha detto i presule - il signore è con voi. Attendetelo con fede e non mancherà di assistervi”. Poi l’accento sulla figura di San Giuseppe “legata all’essenziale dove innanzi tutto l’essenziale è la salute fisica. E, quindi, l’auspicio che il clima di festa del Natale entri in ospedale”.

54 vl/com 2019

Nella foto al centro il vescovo di Cefalù mons. Marciante, a sx il sindaco di Cefalù Rosario Lapunzina, il presidente Giovanni Albano con il management del Giglio

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La Fondazione

La Fondazione Istituto San Raffaele G. Giglio di Cefalù, oggi Fondazione Istituto G. Giglio di Cefalù, veniva istituita il 17 gennaio del 2003 attraverso una joint venture tra la Regione Siciliana, il Comune di Cefalù, l'Azienda USL 6 di Palermo, oggi Asp, e la Fondazione San Raffaele del Monte Tabor di Milano. Rappresentava uno dei primi modelli in Italia di sperimentazione pubblica-privata per la gestione di un ospedale pubblico, secondo quanto previsto dall'articolo 9 bis della legge n. 502 del 1992.

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