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I messinesi scelgono Cefalù per nascere

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Mercoledì 19 Novembre 2014

SANITA'. Malgrado la crescita, l'Ostetricia del "Giglio" è destinata a chiudere. Non raggiunge i 500 parti

 

I messinesi scelgono Cefalù per nascere

 

Antonio Fiasconaro
Non c'è alcuna forma di "campanilismo" tra il punto nascita dell'ospedale "Giglio" di Cefalù e il "Cimino" di Termini Imerese. Ci mancherebbe. Sarebbe una "becera" battaglia di quartiere...
Ma è pure certo che, malgrado l'ormai quasi certa chiusura dell'unità operativa di Ostetricia e Ginecologia della cittadina normanna - decisa alla fine del 2011 dall'allora assessore regionale alla Salute, Massimo Russo - il reparto continua a produrre anche se non ha mai sfiorato, come da decreto i 500 parti l'anno. Dopo l'annuncio di chiusura del "punto nascite" si è registrato a Cefalù un naturale decremento dei parti, probabilmente dettato dalle preoccupazioni delle future mamme di tutto il comprensorio delle basse Madonie, di farsi seguire da una struttura dove non avrebbe potuto vedere alla luce il proprio figlio.
L'unità operativa di Ostetricia e Ginecologia ha continuato però a lavorare costantemente con l'organizzazione di corsi pre parto, con équipe multidisciplinare, la diffusione di materiale divulgativo, come la brochure di parto senza dolore, iniziative in piazza, e recuperando pertanto una parte di quel calo fisiologico dettato dall'annuncio di chiusura. Rafforzando così il rapporto di fiducia.
Nel 2013 i parti erano scesi al 377. A primi di novembre di quest'anno sono arrivati a 380, il trend si è inverto rispetto agli anni precedenti, ed è stimata una crescita del 10 percento. Il 2014 si dovrebbe chiudere con circa 430 parti. Il dato positivo è che si è ampliato il bacino di utenza dell'ospedale di Cefalù alla vicina provincia di Messina. Al "Giglio" arrivano mamme da Tusa, Mistretta, Santo Stefano di Camastra e anche da altri centri del Messinese.
Cosa ben diversa quella che si registra, invece, al punto nascita dell'ospedale "Cimino" di Termini che, com'è noto è integrato a quello di Petralia Sottana. C'è un trand di crescita del 5% cento rispetto al 2013 e stando ai numeri portrebbe chiudere il 2014 con 540-550 parti. L'Ostetricia dell'ospedale "Madonna dell'Alto" di Petralia Sottana, invece aveva chiuso il 2013 con 92 parti e dall'1 gennaio ad oggi ne sono stati effettuati 114. Il direttore generale dell'ospedale "Giglio", Vittorio Virgilio ha sottolineato «Sosteniamo iniziative che possono contribuire a trasferire ai pazienti e in questo caso, alle future mamme, informazioni utili a prevenire complicanze legate al parto. Inoltre, il costante scambio di informazioni è alla base per costruire un solido rapporto di fiducia medico-paziente".

 

 


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