Il direttore sanitario del San Raffaele Giglio di Cefalù, Salvatore Putiri, ha disposto l'immediata riapertura del servizio di emodinamica. "Sono stati realizzati – ha detto Putiri - gli interventi tecnici e organizzativi programmati per elevare gli standard di sicurezza del paziente". L'unità di cardiologia di Cefalù, diretta da Tommaso Cipolla, esegue, ogni anno, tra i 380 e i 400 interventi di angioplastica, mentre, i ricoveri sono 900 con una occupazione dei posti letto prossima al 100%.
Torna a ricomporsi nella sua totalità il Consiglio di Amministrazione della Fondazione San Raffaele Giglio di Cefalù, dopo le dimissioni di Renato Botti ex direttore generale del San Raffaele del Monte Tabor di Milano. Si è insediato, quest'oggi, il quinto consigliere Adelmo Grimaldi, nato a Roma, classe 54 con residenza a Milano, dove è ricercatore all'università Bicocca e componente del Cda del Policlinico del capoluogo lombardo. Il neo consigliere, indicato dal San Raffaele del Monte Tabor, è docente alla Bicocca di organizzazione aziendale e diritto del lavoro. E' anche componente della Commissione unica per i dispositivi medici del Ministero della Salute e del Nucleo di valutazione per investimenti sanitari dello stesso Ministero. "Ho conosciuto questa struttura nel 2005 – ha detto Grimaldi – e rimasi colpito dalla presenza di tanti giovani motivati e con entusiasmo. Il mio impegno sarà profuso a mantenere e far crescere quell'entusiasmo che umanizza la sanità e la rende più vicina al paziente". Il neo componente del board ha partecipato ai lavori del Consiglio presieduto da Stefano Cirillo. "Il prestigio del dottor Grimaldi e la sua capacità in campo sanitario – ha detto Cirillo - arricchiscono questo Consiglio di una professionalità che saprà contribuire a sviluppare i progetti per l'ospedale di Cefalù". Del Cda siciliano fanno parte Gianna Zoppei del San Raffaele del Monte Tabor, il sindaco di Cefalù, Giuseppe Guercio e l'avvocato Massimo Punzi. Alla seduta hanno preso parte il direttore generale Piergiorgio Pomi e i membri del collegio sindacale Alberto Runza e Rizziero Garattini.
"Il laboratorio di emodinamica del San Raffaele Giglio di Cefalù è stato momentaneamente chiuso per consentire interventi tecnici e organizzativi che eleveranno anche gli standard di sicurezza per il paziente". Lo rileva il direttore sanitario dell'ospedale di Cefalù, Salvatore Putiri, che ne ha disposto la chiusura d'intesa con il responsabile del reparto Tommaso Cipolla. "Contiamo – prosegue Putiri – di ampliare, nel più breve tempo possibile, il numero di presidi sanitari necessari per affrontare ogni tipo di emergenza". "Ci scusiamo – dicono i dirigenti – con i cittadini. Ci impegniamo a realizzare con rapidità quanto stabilito, facendo del nostro meglio per ridurre i disagi". Negli scorsi mesi l'emodinamica di Cefalù è stata inserita dall'Assessorato Regionale alla Sanità nella rete per l'infarto come uno degli "hub" della Sicilia. "Un'attestazione – evidenzia Tommaso Cipolla – del servizio sin qui svolto che registra, fra l'altro, un tasso di complessità degli interventi tra il più alto della Sicilia". L'inserimento della cardiologia di Cefalù nella rete come "hub", comporta l'adeguamento del laboratorio di emodinamica a nuovi requisiti, fra cui la realizzazione di una seconda sala di emodinamica. Per il responsabile dell'unità è, quindi, indispensabile "incrementare il numero del personale dedicato e portare da 4 a 6 i posti letto nell'unità coronarica". I soli interventi di angioplastica dell'unità di cardiologia di Cefalù, effettuati ogni anno, sono tra i 380 e i 400. Sono invece 900 i ricoveri annui del reparto di cardiologia con una occupazione dei posti letto prossima al 100%. La degenza media del reparto è bassa e non supera i 6 giorni. "Il tasso di mortalità – conclude Cipolla – è tra i più bassi d'Italia come si evince dai dati del "Progetto nazionale esiti".
Vincenzo Lombardo | |
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La Fondazione Istituto San Raffaele G. Giglio di Cefalù, oggi Fondazione Istituto G. Giglio di Cefalù, veniva istituita il 17 gennaio del 2003 attraverso una joint venture tra la Regione Siciliana, il Comune di Cefalù, l'Azienda USL 6 di Palermo, oggi Asp, e la Fondazione San Raffaele del Monte Tabor di Milano. Rappresentava uno dei primi modelli in Italia di sperimentazione pubblica-privata per la gestione di un ospedale pubblico, secondo quanto previsto dall'articolo 9 bis della legge n. 502 del 1992.
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