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sabato 27 aprile, 2024

E’ Luigi Maria Grimaldi, responsabile dell’unità operativa di neurologia della Fondazione Giglio di Cefalù, il nuovo segretario regionale per la Sicilia della Società Italiana di Neurologia (Sin) per il biennio 2024-2026.

Apprezzamento per l’elezione di Grimaldi è stato espresso dal presidente della Fondazione Giglio, Giovanni Albano. “E’ un importante riconoscimento – ha detto Albano - per chi da anni è impegnato direttamente sul campo come medico e come ricercatore nelle cure delle malattie neurologiche”.

“E’ un onore per me – ha aggiunto Grimaldi – rappresentare i neurologi siciliani da sempre in grado di fornire notevoli contributi alla neurologia italiana e non solo. Il mio obiettivo – ha sottolineato il professionista – è creare un’atmosfera di collaborazione tra le varie realtà siciliane universitarie, ospedaliere e territoriali in un momento di grande cambiamento della sanità”.

Luigi Grimaldi è al Giglio sin dall’apertura dell’unità di neurologia al cui interno ha realizzato dei centri per la cura di malattie neurodegenerative quali Sclerosi multipla, Parkinson e Alzheimer.

1 vl/com 2024

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Martedì, 29 Novembre 2022 13:46

Sclerosi Multipla: concluso il progetto Armonia

Si è conlcuso il progetto biennale "Armonia" realizzato con il contributo della Roche SpA.

Un'iniziativa che ha consentito all'unita operativa complessa di neurologia, diretta da Luigi Grimaldi, di disporre di un'ulteriore unità infermieristica per l'assistenza ai pazienti affetti da sclerosi multipla. 

Il centro di sclerosi multipla di Cefalù segue oltre 1600 pazienti che necessitano di esami e terapie personalizzate.

"Con il progetto Armonia - sottolinea Luigi Grimaldi - abbiamo potuto potenziare e migliorare l'assistenza offerta ai nostri pazienti". 

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Un’unità infermieristica rafforzerà, per due anni, lo staff del centro di sclerosi multipla dell’unità operativa di neurologia della Fondazione Giglio grazie al progetto Armonia della Roche SpA.

Il progetto Armonia persegue l’obiettivo di collaborare con primari centri di ricerca e cura italiani che trattano la patologia della sclerosi multipla fine di agevolare e sostenere soluzioni organizzative e logistiche con consentono di ottimizzare la gestione delle strutture infusionali e la somministrazione di nuove terapie.

“Ringrazio la Roche – ha detto il responsabile dell’unità operativa di neurologia, Luigi Grimaldi – per il sostegno che ci ha garantito consentendoci di dedicare una risorsa infermieristica in più alla cura dei nostri pazienti e al mantenimento dei livelli di eccellenza”. La Fondazione Giglio segue circa 1600 pazienti affetti da Sclerosi Multipla.

Il progetto Armonia si concluderà a maggio del 2022.

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LA SPERIMENTAZIONE MIRA A PRESERVARE GLI ARTI SUPERIORI DEI PAZIENTI AFFETTI DA SM

La Fondazione Istituto G. Giglio di Cefalù è stata scelta per guidare circa dieci, tra i centri neurologici più avanzati d’Italia, nello sviluppo dello studio O’HAND che coinvolge pazienti con la sclerosi multipla primariamente progressiva in fase avanzata.

“Lo studio O’Hand è un protocollo – ha spiegato il responsabile dell’unità operativa di neurologia, Luigi Grimaldi - in cui l’anticorpo monoclonale ocrelizumab, già approvato in Italia per la cura della sclerosi multipla recidivante remittente (SM RR) e primariamente progressiva (SM PP) con attività radiologica d’infiammazione cerebrale, verrà somministrato a pazienti affetti da SM PP in fase avanzata (specialmente a carico degli arti inferiori) nel tentativo di impedire il coinvolgimento ascendente delle loro braccia e indipendentemente dalla presenza o meno di infiammazione cerebrale.

“Questo studio – ha aggiunto Grimaldi che è anche il responsabile centro per la diagnosi e cura delle malattie demielinizzanti di Cefalù - è particolarmente importante perché è rivolto a una fascia di pazienti che finora non ha trovato alcun trattamento per questa forma puramente degenerativa della SM in cui gli ormai numerosi e potenti farmaci antinfiammatori disponibili (oltre una ventina) non possono agire per mancanza del substrato patologico. La degenerazione (tecnicamente chiamata apoptosi) non è infatti infiammatoria e si è rivelata negli ultimi decenni come il “Sacro Graal” della biologia umana: nessuno sa come decifrarla o è riuscito a trovare un modo per affrontarla”.

Soddisfatto il presidente della Fondazione Giglio, Giovanni Abano, per la scelta della Neurologia dell’Istituto di Cefalù quale guida di uno studio internazionale come l’O’Hand. “Scelta – ha detto Albano – che conferma la qualità dell’assistenza che viene fornita dall’Istituto e premia l’indirizzo di puntare all’eccellenza sanitaria per contribuire alla riduzione della mobilità passiva ma soprattutto per poter offrire ai pazienti con SM PP siciliani un farmaco altrimenti di non semplice ottenimento”.

La Neurologia del Giglio, supportata dall’attività dello study coordinator, Matteo Scialabba, ha già selezionato, ad oggi, i primi 6 pazienti per lo studio O’Hand dopo aver randomizzato e inserito nello studio, lo scorso 2 luglio 2020, il primo paziente italiano. Tre pazienti hanno già ricevuto la prima dose di farmaco.

Il Centro di malattie demielinizzanti di Cefalù ha in corso di avvio altri tre studi con nuovi farmaci per le forme RR (recidivante remittente) di SM, anche appartenenti a nuove categorie farmacologiche, come il dapirolizumab endovenoso, l’evobrutinib e un ultimo inibitore della S1P4 in associazione con l’ocrelizumab.

Che cos’è l’ocrelizumab.
L’ocrelizumab – ha spiegato Luigi Grimaldi - è un potente immunomodulante che trova indicazione anche nelle forme recidive rimettenti di SM in quanto elimina i B-linfociti che producono anticorpi circolanti e che presentano gli antigeni al sistema immunitario dei pazienti con SM. Recenti dati sperimentali hanno però dimostrato un potere anti-degenerativo di questo farmaco indipendente dai B-linfociti per cui l’azienda produttrice del farmaco ha deciso di verificare se l’ocrelizumab sia in grado di rallentare la degenerazione dei neuroni motori meno lunghi di quelli che vanno alle gambe (i primi ad essere coinvolti): mantenere l’uso valido delle braccia e delle mani è fondamentale per i pazienti che già hanno difficoltà a deambulare per mantenersi indipendenti e socialmente attivi. Ben venga, quindi, uno studio mirato a proteggere questo particolare gruppo di pazienti in una fase delicata della loro storia patologica”.

74 com/2020

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E’ stato somministrato al primo paziente italiano l’innovativo farmaco leuco-metiltioninio bis idrometansulfonato (LMTM) per il trattamento della demenza di Alzheimer, nel tentativo di “sciogliere” le proteine tossiche che attanagliano il cervello dei pazienti affetti da questa malattia. Lo ha reso noto il responsabile dell’unità operativa di neurologia della Fondazione Giglio di Cefalù, Luigi Grimaldi, sottolineando che il Giglio “è il centro coordinatore per l’Italia dello studio farmacologico TRx-237-039, dove è stato randomizzato il primo paziente”.

Lo studio, denominato “Lucidity”, prevede l’arruolamento di circa 2300 pazienti nel mondo attraverso una selezione svolta dai principali centri (in Italia sono 20) per lo studio e la cura delle patologie neurodegenerative.

Il target di questo nuovo farmaco, un derivato del comune colorante/disinfettate blu di metilene - ha detto Grimaldi - è la proteina tau che insieme all’amiloide e la TDP43, sono le proteine più frequentemente coinvolte in questo processo patologico che da luogo all’Alzheimer”.

“L’attività di ricerca – ha detto il presidente della Fondazione Giglio, Giovanni Albano – è sinonimo di qualità assistenziale sia per l’indotto terapeutico generato per i pazienti che per le capacità organizzative necessarie per poter entrare in studi internazionali. L’Alzheimer è una malattia sempre più ad alto impatto sociale per cui siamo particolarmente orgogliosi di poter offrire il nostro contributo nell’individuare una terapia efficace”.

“Non ci siamo mai fermanti neanche il lockdown – ha poi aggiunto Grimaldi. – continuando ad assistere i pazienti affetti da malattie degenerative e ad effettuare le necessarie verifiche di screening sui pazienti afferenti alla nostra unità, riuscendo ad individuare il primo paziente italiano, tra tutti i 20 centri coinvolti nello studio internazionale”.

Il Giglio potrà inserire pazienti idonei a questo tipo di trattamento sino a fine del 2020 e sarà offerto in alternativa a trattamenti sintomatici standard ai pazienti che afferiscono al centro demenze della Fondazione siciliana.

L’unità operativa di neurologia ha in corso circa 20 progetti di ricerca rivolti a varie malattie fra questa alzheimer, sclerosi multipla, neuromielite ottica, demenze, miastenia gravis, etc.

Che cos’è l’Alzheimer. L’Alzheimer è una malattia degenerativa in cui lentamente, anche nel corso di decenni in modo asintomatico, si accumulano all’interno del cervello di chi ne è affetto dei grumi di proteine anomale che finiscono eventualmente per “strozzare” i neuroni impedendo loro di svolgere le loro funzioni di analisi e risposta.

Tipicamente le proteine colpiscono inizialmente i centri della memoria situati nei lobi frontali e temporali ma nel tempo, tutte le funzioni cerebrali possono essere alterate portando, nelle fasi avanzate, all’incapacità di eseguire anche i più semplici movimenti finalizzati, di parlare o di interagire con altri individui.

“Nella nostra regione – ha concluso Luigi Grimaldi – i pazienti affetti da Alzheimer sono circa 100 mila”.

61 vl/com 2020

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IL PRESIDENTE ALBANO: CURA E RICERCA PILASTRI INSCINDIBILI DELLA NUOVA MEDICINA
IL NEUROLOGO GRIMALDI: ATTIVATI 4 NUOVI STUDI PER FORME AVANZATE DI SM

E’ stato sviluppato anche alla Fondazione Giglio di Cefalù il Siponimod, un nuovo farmaco in grado di ritardare l’avanzare della disabilità fisica e dare benefici cognitivi ai pazienti affetti dalla sclerosi multipla (SM) secondariamente progressiva.

Lo studio, presentato in forma solo elettronica sulla prestigiosa rivista “Neurology” in occasione del convegno annuale dell’American Academy of Neurology che avrebbe dovuto svolgersi a Toronto (evento sospeso per l’emergenza COVID-19), ha dimostrato un significativo rallentamento della progressione della disabilità e mantenimento delle capacità cognitive dopo 5 anni di trattamento su una popolazione di quasi 900 pazienti. Tutti pazienti provenienti dallo studio registrativo Expand a cui il Centro Sclerosi Multipla di Cefalù ha partecipato.

“Circa un quarto dei pazienti affetti dalla forma più frequente di SM, quella a ricadute o RR - rileva Luigi Grimaldi, responsabile del centro regionale della SM di Cefalù e investigatore principale dello studio Expand - entro 10 anni dall’esordio della malattia smette di avere attacchi e comincia lentamente a progredire. Questa progressione, molto simile a quella della più rara forma di SM detta primariamente progressiva o PP, fino ad oggi non ha mai avuto un farmaco in grado di rallentarla, lasciando i pazienti in uno stato di impotenza e di ricerca infruttuosa di alternative non mediche, costose, spesso pericolose e, soprattutto, inutili.
La pubblicazione dei dati sul siponimod in modo così estensivo – prosegue Grimaldi - fa prevedere che il processo di approvazione da parte delle agenzie internazionali FDA ed EMA possa essere rapido e che anche l’AIFA italiana possa approvarne l’uso nell’arco di qualche mese”.

Il Centro sclerosi multipla di Cefalù sta proseguendo nella sua attiva ricerca di nuove terapie farmacologiche per la SM: “nonostante le difficoltà connesse – rileva Luigi Grimaldi - con le attuali restrizioni sociali. In questo momento sono in corso di avvio ben 4 nuovi studi per verificare l’efficacia di farmaci per le forme avanzate di SM (studio O’HAND) e di nuovi farmaci, anche appartenenti a nuove categorie farmacologiche, come il dapirolizumab endovenoso, l’evobrutinib e un nuovo inibitore della S1P4 in associazione con l’ocrelizumab”.

“Cura e ricerca sono due pilastri inscindibili per un Istituto, come il Giglio – conclude il presidente della Fondazione Giovanni Albano – che investe in innovazione e che nei prossimi mesi proseguirà con l’apertura di un laboratorio di ricerca di genetica molecolare”.

39 vl/com 2020

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Torna per la quarta stagione #ospedalerisponde l’appuntamento con la medicina in diretta su Facebook, curato dall’ufficio stampa della Fondazione Giglio di Cefalù diretto dal giornalista Vincenzo Lombardo.

Nella prima puntata, in programma mercoledì 29 gennaio, alle ore 15, si parlerà dei colpi di testa nello sport e della possibilità di essere più esposti all’insorgenza di malattie neurodegenerative.

Un tema tornato di attualità dopo i recenti studi dell’Università di Glasgow e la decisione della federazione scozzese di calcio di vietare i colpi di testa durante gli allenamenti degli under 12.

Ad intervenire in diretta e a rispondere alle domande dei follower del social network sarà il responsabile dell’unità operativa di neurologia della Fondazione Giglio, Luigi Grimaldi.

Particolare attenzione sarà posta su alcune malattie degenerative come il Parkinson e l’Alzheimer.

Per seguire la diretta occorre collegarsi alla pagina Facebook della Fondazione Giglio 

8 vl/com 2020

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#ospedalerisponde la rubrica di medicina in diretta su Facebook torna per il quarto anno mercoledì 29 gennaio, alle ore 15.

La prima puntata sarà dedicata al mondo dello sport con un tema di grande attualità: "colpi di testa si o no?". A rispondere alle domande in studio del giornalista Vincenzo Lombardo (responsabile della comunicazione e stampa della Fondazione Giglio) sarà il responsabile della neurologia della Fondazione Giglio, Luigi Grimaldi. 

Con Grimaldi si parlerà dei rischi legati ai colpi di testa alla luce dei recenti studi dell'Università di Glasgow e delle probabilità del sorgere di malattie neurodegenerative.

 #ospedalerisponde va in onda, in diretta, sulla pagina Facebook.com/ospedalegiglio della Fondazione.

Si può intervenire in diretta ponendo delle domande dai commenti del video.

 

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Mercoledì, 28 Novembre 2018 18:27

Rivedi #ospedalerisponde su Alzheimer

Rivedi online la puntata di #ospedalerisponde dedicata alla Alzheimer. Ad illustrare i progressi della ricerca scientifica per la cura di questa patologia ma anche i sintomi e le cause è il dottor Luigi Grimaldi responsabile dell'unità operativa di neurologia della Fondazione Giglio. 

#ospedalerisponde è una rubrica curata dalla direzione comunicazione e ufficio stampa della Fondazione Giglio, guidata da Vincenzo Lombardo.

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"L'Alzheimer l'evoluzione della cura e della ricerca" sarà al centro della puntata di #ospedalerisponde in programma mercoledì 28 novembre alle ore 15.30 in diretta sulla pagina Facebook della Fondazione Giglio.

A illustrare lo stato dell'arte sarà il dottor Luigi Grimaldi, responsabile dell'unità operativa di neurologia della Fondazione Giglio. Ospite in studio con il giornalista Vincenzo Lombardo, responsabile della comunicazione della Fondazione Giglio.

Nel corso della puntata si parlerà delle cause dell'Alzheimer, una delle forme di demenza più diffusa la mondo, dell'evoluzione della malattia, dei sintomi e della cura.

Come sempre è possibile intervenire in diretta dai commenti dello streaming video di Facebook.

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La Fondazione

La Fondazione Istituto San Raffaele G. Giglio di Cefalù, oggi Fondazione Istituto G. Giglio di Cefalù, veniva istituita il 17 gennaio del 2003 attraverso una joint venture tra la Regione Siciliana, il Comune di Cefalù, l'Azienda USL 6 di Palermo, oggi Asp, e la Fondazione San Raffaele del Monte Tabor di Milano. Rappresentava uno dei primi modelli in Italia di sperimentazione pubblica-privata per la gestione di un ospedale pubblico, secondo quanto previsto dall'articolo 9 bis della legge n. 502 del 1992.

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