La Fondazione

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La Fondazione ieri

La storia della Fondazione Istituto G. Giglio di Cefalù parte il 17 gennaio 2003, quando il suo nome era Fondazione Istituto San Raffaele G. Giglio di Cefalù. Da quel momento distante nel tempo non si è soltanto evoluta la struttura: è anche aumentato esponenzialmente il desiderio di agire nell’interesse del paziente e nel rispetto di tutte le regole e i criteri che rendono eccellente una realtà ospedaliera.

Le premesse, d’altro canto, erano eccellenti: la nostra istituzione è la conseguenza della temporanea ma virtuosa associazione tra la Regione Siciliana, l’Asp 6 di Palermo, il Comune di Cefalù e la Fondazione San Raffaele del Monte Tabor di Milano.

La finalità dell’associazione (uno dei primi modelli di joint venture in Italia ovvero di sperimentazione pubblica-privata per la gestione di un ospedale pubblico, secondo quanto previsto dall’articolo 9 bis della legge n. 502 del 199) era quella di creare una realtà altamente specializzata su tre direttrici: clinica, ricerca e formazione con equipe mediche multidisciplinari e staff infermieristici con eccellenti qualifiche. L’obiettivo è stato presto conseguito, perché la Fondazione ha da subito rappresentato un centro di eccellenza, di ricerca, di alta specializzazione a prevalenza oncologica ma non esclusiva.

La Fondazione Giglio ha contribuito a ridurre la mobilità sanitaria passiva dalla Sicilia verso altre regioni.

Evoluzione e trasformazione

Dalla partnership con la Fondazione San Raffaele di Milano la Fondazione Giglio non ha soltanto appresso e affinato il complesso delle cognizioni ed esperienze per la gestione corretta di un ente pubblico-privato. Infatti, ha anche ereditato e reso persino più ambiziosa la sua mission, che viene indirizzata su tre direttrici: clinica, ricerca e formazione.

Durante il periodo della collaborazione tra le due realtà, tutte le responsabilità erano rimesse a un Consiglio di Amministrazione composto da cinque membri. Tre dei membri erano di nomina pubblica, mentre due erano di nomina privata. In più, il direttore generale veniva nominato dal Consiglio di Amministrazione su designazione del San Raffaele di Milano.

Questa designazione dei vertici è stata a lungo fruttuosa e ha portato a una maggiore integrazione delle due istituzioni, che hanno tratto dall’esperienza una rinnovata energia, linfa vitale per assicurare ai pazienti cura, assistenza, attenzioni e adeguate strutture e strumentazioni.

La fase di sperimentazione gestionale con il Centro San Raffaele di Milano si è conclusa nel 2013, come da espressa deliberazione della Giunta Regionale (delibera n. 237) e il Consiglio di Amministrazione è stato commissariato. Contestualmente, l’Assessore Regionale alla Salute nominava Commissario il dottor Antonino Mangiacavallo.

Sempre nel 2013, precisamente il 24 dicembre, la Giunta Regionale ha approvato con delibera le modifiche allo statuto della Fondazione, necessarie dopo la fine della collaborazione con l’Ospedale San Raffaele, e ha nominato come Commissario Straordinario il dottor Giuseppe Ferrara, già direttore sanitario dell’ospedale di Cefalù (funzione che ha mantenuto ad interim).

Il dottor Ferrara ha cessato le funzioni di Commissario straordinario nel 2015, con l’insediamento del nuovo Consiglio di Amministrazione e del presidente, il dottor Giovanni Albano. Il presidente della Fondazione, con il nuovo Statuto, viene designato dal presidente della Regione.

In questa fase la Fondazione si trasforma, assumendo la denominazione di Istituto G. Giglio di Cefalù e vedendo come soci fondatori la Regione Siciliana, Comune di Cefalù, Asp di Palermo, a cui si aggiungono l’ARNAS Civico G. Di Cristina Benfratelli di Palermo e l’Azienda Ospedaliera Ospedali riuniti Villa Sofia – Cervello di Palermo.

Nel 2018, precisamente il 4 aprile, con delibera della Giunta della Regione Siciliana (numero 156) viene approvato un atto di indirizzo che ridisegna la governance e attesta l’uscita dai soci fondatori dell’Arnas Civico e dell’Azienda Villa Sofia-Cervello dai soci, aprendo contestualmente le porte a un partner privato.

Nel corso dell’anno il Commissario ad Acta, l’avvocato Ferdinando Croce, nominato all’Assessore alla Salute della Regione Siciliana, approva il nuovo Statuto della Fondazione Giglio e definisce come soci fondatori la Presidenza della Regione Siciliana, il Comune di Cefalù, e l’Asp Palermo con un board composto da tre membri.

Le funzioni di direttore generale vengono assegnate al presidente del Consiglio di Amministrazione, eliminando la prima figura. Il 2 agosto 2018 il Presidente della Regione Siciliana rinomina presidente della Fondazione Giglio il dottor Giovanni Albano che viene riconfermato il 4 novembre 2021 e resta in carica sino al 2 marzo 2025.

Tra marzo 2021 e dicembre 2023 la Fondazione si è avvalsa della collaborazione della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs, con un partenariato denominato Gemelli Giglio Medical Partnership.

Questa collaborazione ha consentito di costituire quattro centri di cura: Centro Malattie Endocrine e Obesità, Centro Chirurgia del Pancreas e Colorettale Laparoscopica e Robotica, Centro di Chirurgia del Fegato e delle vie biliari e Centro di Chirurgia Ginecologica e dell’endometriosi. Oltre a ciò, la partnership ha anche qualificato ulteriormente l’offerta sanitaria dell’ospedale siciliano e ha ampliato la gamma delle prestazioni sanitarie in ambito oncologico.

Con la conclusione del partenariato i centri di cura sono stati integrati con le attività del Giglio.

 

La Fondazione oggi

Fondazione Giglio oggi è impegnata nel rilancio di un partenariato pubblico-privato e nella realizzazione di un corso di laurea in medicina e chirurgia all’interno della stessa struttura sanitaria.

Nel 2024, con procedura ad evidenza pubblica, è stato individuato il nuovo partner privato nella Saint Camillus International University of Health Sciences di Roma (UniCamillus) S.r.l. per integrare le attività di assistenza della Fondazione Giglio con attività di didattica e ricerca.

UniCamillus dal 10 marzo 2025 è stata inserita dal Cda tra i soci fondatori di Fondazione Giglio unendosi a Regione Siciliana, Asp 6 e Comune di Cefalù.

Fondazione Giglio, in partenariato con UniCamillus conta di avviare, oltre a programmi di formazione e didattica universitaria con il primo corso di laurea in medicina e chirurgia con sede a Cefalù, progetti di ricerca in neuroscienze, oncologia e chirurgia oncologica innovativa  rafforzando anche l’offerta sanitaria in tali ambiti.

Con l’ingresso di UniCamillus è stata ridisegnata la governance reintroducendo la figura del Direttore generale con poteri di ordinaria amministrazione e gestione in sinergia con gli altri organi statuturi, assegnando le funzioni di programmazione, indirizzo e controllo al Presidente e al Consiglio di amministrazione.

Il Nome

La nuova denominzione assunta dalla Fondazione, con il nuovo statuto (feb. 2015), è “Istituto G. Giglio di Cefalù”.

Prende il nome dal mecenate Giuseppe Giglio di Cefalù. Un ostetrico e ginecologo che istituì in vita, nel 1906, la “Cassa autonoma di soccorso alla maternità proletaria” a sostegno degli indigenti e nel 1928, alla sua morte, donò il suo palazzo affinché vi si trasferisse l’antico ospedale della cittadina siciliana, vincolando all’utilizzo per attività sanitaria. Il vecchio ospedale si trova all’ingresso del centro storico di Cefalù.

La sede della Fondazione Istituto G. Giglio di Cefalù è in contrada Pietrapollastra – Pisciotto.

La precedente denominazione era “Istituto San Raffaele – Giuseppe Giglio” frutto dell’unione tra il San Raffaele di Milano, che deriva dall’ebraico Raf-el e che significa “medicina di Dio”, “Dio guarisce” e del mecenate Giglio.

I numeri

Fondazione Giglio gestiste 252 posti letto grazie ad uno staff medico, sanitario e amministrativo di circa 850 unità. Cinque sono le sale operatorie, di cui una con piattaforma robotica, dove ogni anno vengono effettuati circa 4000 interventi chirurgici.

Sono, invece, 8.605 i ricoveri per le varie branche, 25.4 mila gli accessi in Pronto Soccorso, 291 mila le prestazioni ambulatoriali e 1760 day service. Nel 2024 gli interventi di alta complessità, così definiti da parametri ministeriali, sono stati 1.457 che hanno inciso anche nella riduzione della mobilità passiva e, di contro, attratto ben 245 pazienti da fuori regione.

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Ultimo aggiornamento: 21 Mar 2025
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