50 interventi al cuore con la tecnica dell’ablazione
Sono oltre 50 gli interventi eseguiti, negli ultimi 12 mesi, con la tecnica dell’ablazione, dall’equipe di cardiologia del San Raffaele Giglio di Cefalù, per curare le aritmie cardiache.
“Una tecnica – spiega il responsabile dell’unità operativa Tommaso Cipolla – che permette di eliminare definitivamente i disturbi del ritmo cardiaco evitando che il paziente venga sottoposto a terapia farmacologica prolungata. E’ un trattamento definitivo – aggiunge Cipolla – che risolve il problema senza necessità di ulteriori interventi. Presenta un basso rischio di complicanze importanti e la statistica rivela un indice di successo sulla quasi totalità dei pazienti trattati”.
La procedura è eseguita normalmente in anestesia locale e non provoca sintomi o dolore per il paziente.
Viene posizionato, per via percutanea, attraverso una vena della gamba, raramente della spalla, un catetere, detto appunto “ablatore”, da cui viene liberata energia termica che interrompe le onde anomale che si sviluppano all’interno del muscolo cardiaco, bruciando quella parte di tessuto che le provoca.
La fonte di energia utilizzata, nella quasi totalità dei casi, è la radiofrequenza, molto più raramente si usa la crioablazione.
“Prima di eseguire l’ablazione di un’aritmia – afferma Gabriele Giannola, coordinatore del laboratorio di elettrofisiologia – è necessario effettuare uno studio elettrofisiologico che serve per individuare accuratamente il punto critico in cui si sviluppa l’aritmia”. Anche lo studio elettrofisiologico viene eseguito introducendo delle sonde, attraverso un vaso periferico, con cui è possibile esaminare dall’interno le caratteristiche elettriche della parete del cuore.
“Con apposite metodiche – conclude Tommaso Cipolla – si può anche provocare l’aritmia per studiarne le caratteristiche ed individuare il punto cruciale. Una volta eliminata quella parte di tessuto l’aritmia non si ripresenterà più”.
La degenza in ospedale è usualmente molto breve e richiede un altrettanto breve periodo di convalescenza dopo l’intervento.
