Barankitse al San Raffaele Giglio: l’umanità deve essere una grande famiglia
“La salute sia un diritto e non un privilegio, anche in Africa”. Lo ha detto Margherita Barankitse, l’Angelo del Burundi, fondatrice di Maison Shalom, casa di accoglienza che ospita bambini di tutte le etnie, malati e traumatizzati, durante la sua visita al San Raffaele Giglio di Cefalù. “Quella dei bambini è una delle grandi tragedie â”, ha aggiunto la Barankitse – che affligge il Burundi: oltre il 20% muore prima dei cinque anni e le condizioni igienico-sanitarie sono spesso precarie”. La Barankitse si aspetta dalla collaborazione con il San Raffaele Giglio “l’avvio di un percorso comune per sostenere lo sviluppo sanitario del suo Stato, attraverso l’invio di medici e tecnici italiani”. Il San Raffaele Giglio si è attivato per aprire a Ruyigi, entro l’anno, l’ospedale “Ibitaro Cimpaye Sicilia” costruito dalla locale Diocesi con fondi della Regione Siciliana. “La nostra Fondazione â”, ha detto Stefano Cirillo â”, vuole collaborare attivamente per aiutare chi ha più bisogno, dando il nostro contributo in campo medico. Impegneremo quanti vorranno partecipare a questa missione di solidarietà”. La Barankitse ha raccontato, incontrando il personale del San Raffaele Giglio, la sua esperienza umanitaria, dalla fondazione di Maison Shalom sino all’apertura nel 2008 di un grande ospedale per ridurre la mortalità materna e infantile. “L’umanità â”, ha aggiunto – deve essere una sola grande famiglia”. Presso la casa di accoglienza Maison Shalom sono stati ospitati, nel corso degli anni, migliaia di bambini, “sottratti ad un infanzia infelice e piena di privazioni. Bambini accolti come miei figli”. All’incontro hanno preso parte il presidente del San Raffaele Giglio, Stefano Cirillo, ed i docenti dell’università degli studi di Palermo, Giuseppe Provenzano e Vincenzo Bagarella.
