Il direttore sanitario Pennelli: “Aperta anche unità di risk management”
“E’ nata una stella nel panorama sanitario regionale e i pionieri di questo avventura sono stati anche i vertici dell’ospedale e della Fondazione. Nell’ultimo triennio i livelli qualitativi del San Raffale Giglio di Cefalù sono cresciuti. La nostra media in generale è superiore a quella delle regioni italiane più avanzate ed anche nel raffronto con i dati regionali, la Fondazione, si trova ai più alti livelli”. Cosi il direttore sanitario del San Raffaele Giglio, Orazio Pennelli, ha commentato i risultati raggiunti dall’ospedale di Cefalù, nell’ultimo triennio.
L’indice di complessità interventistica dell’ospedale, denominato “peso medio”, è passato da 1,41 del 2005 a 1,65 del 2007. La media nazionale per i ricoveri ordinari, ultimo dato del 2004, si attestava a 1,29 con punte più alte per la Toscana (1.56) e per la Liguria (1.57), mentre, per la Sicilia l’indice era di 1,16.
“Sono stati attivati tutti i 260 posti letto nella disponibilità della struttura – ha sottolineato il direttore sanitario – con un’occupazione complessiva pari all’87 percento. C’è stata anche una crescita del 150 percento dei ricoverati provenienti da fuori regione e del 300 percento di quelli provenienti da altri comuni siciliani. Sono cresciuti del 25 percento gli utenti del comprensorio madonita. Il flusso dei pazienti è elevato e stiamo introducendo nuovi criteri per la gestione delle liste d’attesa”.
Il direttore sanitario ha, inoltre, confermato l’attivazione dell’unità di risk management per garantire al paziente un percorso clinico in piena sicurezza. Tutti i pazienti, dai primi mesi del 2008, saranno dotati all’ingresso in ospedale, di un braccialetto elettronico che” permetterà l’identificazione chiara ed univoca del paziente in tutto il percorso assistenziale, al fine di ridurre del tutto il rischio clinico.
Siamo arrivati brillantemente, negli ultimi tre anni, al traguardo che ci eravamo prefissati – ha concluso Pennelli – grazie allo spirito di squadra di tutto il personale di questa Fondazione”.
