Nasce struttura d’avanguardia con tecniche biomediche per lotta ai tumori
E’ un polo oncologico di circa 11 mila metri quadrati con tecnologie d’avanguardia e metodologie biomediche avanzate quello che sorgerà a Cefalù.
Il progetto è stato messo a punto dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) e finanziato dal Governo nazionale con 71 milioni di euro. Coinvolta anche l’Università di Messina. Sarà pronto nel 2009.
E’ stato presentato, stamani, nella sala stampa della Fondazione Istituto San Raffaele Giglio di Cefalù, partner dell’iniziativa insieme al San Raffaele di Milano, al CNR e all’Università di Messina, dal direttore generale della Fondazione di Cefalù, Benito Amodeo, dal vice presidente dell’Istituto Scientifico San Raffaele di Milano, Mario Cal, dal prof. Ferruccio Fazio del CNR e dall’on. Gianfranco Miccichè.
Presenti, inoltre, diverse autorità fra cui il sindaco di Cefalù, Simona Vicari, il rettore dell’Università Vita e Salute di Milano, Antonio Scala, il rettore dell’Università di Messina, Franco Tomasello, e il direttore generale dell’Ausl 6, Salvatore Iacolino.
A Cefalù verranno creati i presupposti per un distretto tecnologico che diventerà il centro di riferimento per la lotta ai tumori del Sud Italia..
In particolare si articolerà attraverso l’istituzione di due laboratori finalizzati alla diagnosi e terapia personalizzata dei tumori.
Il primo dei due laboratori quello di proteogenomica e radiochimica nascerà a Cefalù in un’area adiacente la fondazione “San Raffaele Giglio”. In questo stesso spazio coesisteranno, in modo integrato le più moderne tecnologie, fra cui il Ciclotrone per uso medico e le PET/TC, la Terapia Radiometabolica, la Radioterapia (con le attrezzature più innovative come la Tomoterapia), l’Oncologia Medica. Il tutto finalizzato alla diagnosi, stadiazione e terapia mirata dei tumori solidi (polmone, mammella, colon retto, linfomi, ecc.).
“Elemento innovativo del progetto – spiega Ferruccio Fazio – è l’utilizzo di tecnologie diagnostiche avanzate, quali l’imaging molecolare PET/TC e la proteogenomica per definire e condurre terapie personalizzate dei tumori sia con farmaci innovativi (target drugs) sia con le nuove tecniche radioterapiche quali la Tomoterapia. La radioterapia, integrata a proteogenomica e bioimmagini, ha i vantaggi di poter determinare sia il campo di irradiazione in maniera mirata (guidata dalle caratteristiche morfologiche e metaboliche del tumore, studiate con PET/TC) sia le modalità di somministrazione della dose in base al comportamento biologico specifico di quel tumore, guidata dal tipo di biomarcatore”. Solo 9 centri in Europa dispongono della medesima Tomoterapia.
Nel Polo Oncologico di Cefalù saranno messi a punto delle procedure diagnostiche e terapeutiche oncologiche innovative e personalizzate non solo al singolo paziente ma anche ad un particolare momento evolutivo della storia naturale del tumore in quel paziente.
Il solo investimento di Cefalù è di 55 milioni di euro a cui va aggiunto un ulteriore finanziamento, sempre nazionale, di oltre 10 milioni di euro, ottenuto lo scorso novembre, per il Ciclotrone, PET/TC e laboratori di ricerca.
A Messina, con la clinica Neurochirugica dell’Università, che è centro di riferimento per il trattamento delle diverse patologie neoplastiche, sarà realizzato il laboratorio di Proteogenomica in Neuroimaging, finanziato con 16 milioni di euro.
Verranno ampliate le strutture esistenti, per includere strumentazione dedicata ad imaging molecolare e di proteogenomica. L’obiettivo è quello di procedere alla caratterizzazione genomica e proteomica dei gliomi cerebrali in popolazione di pazienti selezionate per l’individuazione di marcatori specifici di malattia e correlazione con il neuroimaging funzionale.
Fazio ha anche sottolineato “il forte impatto sia dal punto di vista medico che economico che avrà questo progetto per la regione Sicilia sia dal punto di vista medico (possibilità di diagnosi e cura in loco), sia dal punto di vista economico e di sviluppo locale (nuove opportunità produttive, sviluppo tecnologico, educazione, formazione e specializzazione di capitale umano, miglioramento livello occupazionale), sia in termini di attrattività per i giovani ricercatori attualmente fuori sede. Si verrebbero a sviluppare altre attività indirette”.
Tra le imprese che partecipano attivamente al progetto ci sono la General Electric, la Comecer e Tecnodim.
Il CNR prevede di dedicare una parte dei costi della ricerca alla formazione di personale specializzato nei settori di interesse del Progetto (fisici, radiochimici, biologi e biotecnologi, medici radioterapisti, specialisti di diagnostica per immagini e neurochirurghi, meccanici ed elettronici addetti alla manutenzione).
