Pico Marchesa dirigerà l’unità operativa di Chirurgia del San Raffaele Giglio
Ritorna in Sicilia dopo un anno di attività a Milano il chirurgo oncologico Pico Marchesa. E’ stato chiamato a guidare l’unità operativa di chirurgia generale e oncologica della Fondazione San Raffaele Giglio di Cefalù “Ho pensato â”, ha detto il chirurgo – che se avessi trovato un ambiente ideale dove poter sviluppare le mie potenzialità e offrire ai pazienti lo stesso trattamento per cui venivano a Milano, sarei tornato. Oggi il San Raffaele di Cefalù mi dà queste garanzie”. Pierenrico Marchesa, 52 anni, torinese di nascita, era arrivato per la prima volta in Sicilia nel 2001 come direttore della chirurgia generale ad indirizzo epato-bilio-pancreatico del Civico di Palermo, successivamente della chirurgia d’urgenza e oncologica dello stesso ospedale e dal 2005 al 2007 anche del servizio di chirurgia addominale dell’Ismett. Nel 2009 la scelta di lasciare la Sicilia per l’Humanitas Mater Domini di Milano. “Siamo molto soddisfatti â”, ha detto il presidente del San Raffaele Giglio, Stefano Cirillo â”, di essere riusciti a far tornare in Sicilia uno dei migliori cervelli che questa terra ha avuto. La professionalità riconosciuta, in ambito internazionale, del dottor Marchesa â”, ha aggiunto Cirillo â”, sono da stimolo a definire sempre più la mission oncologica dell’ospedale di Cefalù”. L’attività del neo direttore sarà incentrata â”, come ha spiegato lo stesso Marchesa â”, sulle patologie oncologiche attraverso l’impiego di tecnologie mini invasive. “Punteremo sulla chirurgia laparoscopica anche sugli interventi più complessi per assicurare al paziente un recupero più rapido”. Nell’attività di Marchesa ci sono oltre 3000 interventi di chirurgia addominale maggiore, eseguiti come primo operatore, e circa 100 di chirurgia trapiantologica con una esperienza specifica nelle chirurgie epatiche. Ha all’attivo numerosi riconoscimenti e pubblicazioni scientifiche. Il presidente Cirillo ha, infine, sottolineato che “gli investimenti in tecnologie all’avanguardia e le scelte di indirizzo scientifico operate dal San Raffaele Giglio, oggi attraggono sempre più professionisti altamente qualificati permettendo all’ospedale di Cefalù di contribuire all’inversione migratoria di pazienti che trovano risposte adeguate di ottimo livello nella loro regione”.
