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domenica 05 maggio, 2024

La porta di ingresso all’ospedale Giglio di Cefalù è da oggi ufficialmente Porta Santa del Giubileo della Misericordia Divina. “E’ un momento storico – ha detto il vescovo della Diocesi mons. Vincenzo Manzella – che dobbiamo vivere con intensità. Occorre saper fare un salto di qualità per far giungere il nostro cuore dove si desidera”.
Il vescovo dinanzi alle autorità e a numerosi fedeli ha pronunciato la formula di rito quindi ha aperto, con le sue mani, la porta raffigurante, nelle due ante, l’icona del Giubileo e una frase del Pontefice.
Poi la concelebrazione della santa messa dinanzi a numerosi fedeli e ammalati a cui è stato rivolto un particolare pensiero nella giornata dedicata a chi soffre.
Il vescovo, accompagnato dal cappellano dell’ospedale monsignor Sebastiano Scelsi e da altri sacerdoti, è stato accolto dal presidente della Fondazione Giglio, Giovanni Albano, dal direttore generale e sanitario, rispettivamente Vittorio Virgilio e Lorenzo Lupo. Presente il sindaco di Cefalù, Rosario Lapunzina, i sindaci del distretto sanitario e Salvatore Curcio consigliere di amministrazione della Fondazione.
“Dobbiamo offrire il nostro lavoro, le nostre fatiche e sofferenze – ha detto il presidente Albano, prendendo la parola dopo la funzione religiosa - così come ci dice nel suo messaggio papa Francesco: come quell’acqua che riempi le anfore alle nozze di Cana e fu trasformata del vino più buono”. Albano ha voluto ricordare una delle espressioni pronunciate da Madre Teresa (“la cosa più bella che puoi fare per te e fare qualcosa per gli altri”) e ha sottolineato come anche “in questo luogo dove la scienza medica si impegna per curare e guarire tanti malati, la prima medicina è una parola di conforto. Il nostro compito è anche questo”.
“L’umanizzazione della medicina – ha aggiunto il direttore generale Vittorio Virgilio - ci vede impegnati ogni giorno nel nostro lavoro. L’apertura della Porta Santa in ospedale – rafforza le radici cristiane del nostro ospedale in un percorso che ha già visto la proclamazione a patrono del “Giglio” dell’Arcangelo Raffaele”.
Il vescovo Manzella ha infine rivolto l’invito di buon Anno Santo.
5 vl/com 2016

Nella foto dinanzi la Porta Santa del Giglio, al centro il vescovo di Cefalù, Vincenzo Manzella, a dx il direttore generale Vittorio Virgilio, il sindaco di Cefalù, Rosario Lapunzina, il presidente del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Giglio Giovanni Albano.

Pubblicato in Comunicati stampa

RAPPRESENTANO L’ASPETTO BIBLICO DELLA GUARIGIONE

Tre “vetrate” che rappresentano nell’aspetto biblico la guarigione, trovano posto, da oggi, nella cappella dell’ospedale San Raffaele Giglio di Cefalù. Sono state illustrate al termine del precetto pasquale, presieduto dal vescovo di Cefalù, mons. Vincenzo Manzella, dall’artista Rosmeri Piampiano.
Un percorso tracciato tra l’antico e il nuovo testamento – ha spiegato l’artista - partendo da l'arcangelo san Raffaele (Medicina di Dio) che fu inviato a guarire, quindi la seconda immagine dedicata al buon Samaritano con il suo amore misericordioso e, la terza, al cieco nato che raffigura la luce di Gesù.
Un’iniziativa voluta dal direttore generale Vittorio Virgilio e dal commissario straordinario, Giuseppe Ferrara, e coordinata dall’architetto Antonella Faraone dell’ufficio tecnico “tesa a rendere – come hanno sottolineato - più accogliente il luogo di preghiera dell’ospedale”.
Il direttore Virgilio, ringraziando le autorità ecclesiastiche e militari, per la vicinanza ha voluto evidenziare “la centralità del paziente che deve essere sempre il punto di riferimento nel lavoro quotidiano di tutti gli operatori dell’ospedale “. Così anche il direttore sanitario Giuseppe Ferrara “questo luogo non è di gioia, ma di speranza – ha detto Ferrara riprendendo l’omelia del vescovo – che deve coinvolgere tutti per il nostro malato”.
Quindi l’invito di mons. Manzella “a coltivare, come uomini di fede questa speranza. Nutriamo tanta speranza nella potenzialità di questo ospedale, come è tanta la speranza che in questo ospedale non venga chiuso il centro nascita. Vogliamo credere – ha concluso l’alto prelato – che qualcuno voglia accogliere questo nostro desiderio che è di tutto il territorio”.
Il vescovo è stato accompagnato da mons. Sebastiano Scelsi. Presente alla funzione il vice sindaco Salvatore Curcio e le autorità militari di Cefalù.

7 vl/com 2015

Pubblicato in Comunicati stampa
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La Fondazione

La Fondazione Istituto San Raffaele G. Giglio di Cefalù, oggi Fondazione Istituto G. Giglio di Cefalù, veniva istituita il 17 gennaio del 2003 attraverso una joint venture tra la Regione Siciliana, il Comune di Cefalù, l'Azienda USL 6 di Palermo, oggi Asp, e la Fondazione San Raffaele del Monte Tabor di Milano. Rappresentava uno dei primi modelli in Italia di sperimentazione pubblica-privata per la gestione di un ospedale pubblico, secondo quanto previsto dall'articolo 9 bis della legge n. 502 del 1992.

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