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venerdì 03 maggio, 2024
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Il Consiglio di Amministrazione è composto da tre membri, nominati dagli enti qualificati come fondatori ai sensi dell’articolo 6 dello Statuto e in ragione di uno per ciascun Ente.

Sono fondatori il Presidente della Regione Siciliana, il Comune di Cefalù, l’Azienda Provinciale di Palermo.

Il Consigliere nominato dal Presidente della Regione Siciliana è di diritto il Presidente della Fondazione.

I membri del Consiglio di Amministrazione durano in carica tre anni.

Il Consiglio di Amministrazione si è insediato il 3 aprile 2019 ed è così composto:

 

Dott. Giovanni Albano Presidente: Dott. Giovanni Albano
IIl dottor Giovanni Albano, medico radiologo, è stato ridesignato per la seconda volta il 2 agosto 2018 dal presidente della Regione Siciliana presidente della Fondazione Giglio. Aveva ricoperto questo incarico dal 13.05.2015 al 26.06.2018
Curriculum Vitae
Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Dott. Salvatore Curcio Dott. Salvatore Curcio
Designato per la seconda volta dal Comune di Cefalù (determina del sindaco n. 17 del 9.07.2018) componente del Consiglio di Amministrazione. Aveva ricoperto questo incarico nel precedente triennio sino al 26.06.2018. Laureato in medicina, ha lavorato al San Raffaele Giglio nell’unità operativa di medicina interna divenendo il responsabile del Servizio interdivisionale di medicina interna dello stesso ospedale. E’ stato vice sindaco di Cefalù dal 4 giugno 2012 a giugno del 2015. Si è dimesso dal Consiglio di Amministrazione a febbraio 2023. 
Curriculum Vitae
 

 

Dott. Domenico Porretta Dott. Domenico Porretta
Designato dall’Asp 6 di Palermo (Delibera 00386 del 28.03.2019) componente del Consiglio di Amministrazione.
Il dr Domenico Porretta è nato a Palermo il 27.07.1955 è medico specializzato in Pediatria convenzionato con il Sistema sanitario regionale e studio professionale a Caccamo.
E' stato ufficiale sanitario del Comune di Caccamo, dirigente medico del servizio di igiene pubblica dell’ex USL 51 di Termini Imerese, componente del Consiglio di Amministrazione della società mista Servizi Srl e amministratore della Provincia Regionale di Palermo dal 1998 al 2011 prima come consigliere provinciale (vice presidente del Consiglio Provinciale) e poi come Assessore.
 

I componenti (da 16 Dicembre 2016 a Giugno 2023)

Rag. Rosa Montalto Rag. Rosa Montalto - Presidente del Collegio sindacale, nominata con atto dell’Assessore Regionale alla Salute
 
Avv. Rosario Mazzola Avv. Rosario Mazzola - componente del Collegio sindacale, nominato con atto del Presidente della Regione Siciliana

Curriculum Vitae
 
Dott. Marco Puglisi Dott. Marco Puglisi - componente del Collegio sindacale, nominato dall’Assessore Regionale all’Economia

 

I componenti (da Aprile 2013 a Novembre 2016)

Rag. Carmelina Volpe Rag. Carmelina Volpe - Presidente del Collegio sindacale
 
Avv. Rosario Mazzola Avv. Rosario Mazzola - componente del Collegio sindacale
 
Dott. Giuseppe Piazza Dott. Giuseppe Piazza - componente del Collegio sindacale

 

Dott. Antonio Purpura Dott. Antonio Purpura

Il dottor Antonio Purpura è stata nominato dall’Asp 6 di Palermo con delibera n. 392 del 1.4.2022 componente del Consiglio di Amministrazione. Si è insediato l’11 aprile 2022.

Il dottor Antonio Purpura, classe 59, laurea in giurisprudenza, già funzionario dell’Assemblea Regionale Siciliana con incarichi di coordinamento dell’attività legislativa e di segretario della prima (affari istituzionali) e quarta (territorio e ambiente) Commissione, è stato anche consulente degli assessorati regionali al bilancio e dei lavori pubblici e capo di gabinetto del presidente dell’ARS.

Ha lasciato l’incarico il 30.06.2022

Che cos'è la TC cardiaca?

La TC cardiaca comunemente nota come TAC coronarica, è un esame radiologico che permette di elaborare immagini tridimensionali del cuore e delle arterie coronarie attraverso i comuni raggi X, quindi , in maniera non invasiva, diversamente dal classico esame coronarografico che invece richiede l’utilizzo di sonde e cateteri vascolari che vengono introdotti da un’arteria del braccio o della gamba.

Le coronarie sono le arterie che irrorano il miocardio, il muscolo cardiaco, e se affette da patologia aterosclerotica possono essere la causa di sintomatologia anginosa e di eventi avversi cardiovascolari maggiori quale può essere l’infarto del miocardio.

 

A cosa serve la TC cardiaca e quando va eseguita?

La TC coronarica permette di rilevare l’eventuale presenza e di quantificare il grado di aterosclerosi coronarica.

La TAC coronarica può essere effettuata in prevenzione primaria: permette di definire meglio il rischio cardiovascolare mediante il calcolo del calcium-score coronarico (senza mezzo di contrasto), mentre con l'utilizzo del mezzo di contrasto ci offre la possibilità di visualizzare la presenza di malattia coronarica in stadio molto precoce, anche anni prima che possa divenire sintomatica, cosi da poter intraprendere per tempo una terapia farmacologica adeguata (farmaci ipolipemizzanti, cardioaspirina, ecc.)

La TAC può essere considerata inoltre una valida alternativa ai classici test di ischemia di tipo (ecocardiogramma con stress farmacologico, scintigrafia miocardica, comune test da sforzo) in pazienti sintomatici per angina o in cui si sospetti la presenza di coronaropatia o nel caso in cui questi stessi test diano dei risultati inconclusivi.

Il suo maggior punto di forza consiste nell’altissimo valore predittivo negativo, prossimo quasi al 100% (in caso di esito negativo, ovvero di assenza di patologia, si può escludere con ragionevole certezza che la sintomatologia sia da ricondurre ad una paologia coronarica).

La TAC coronarica è una metodica affidabile anche in pazienti già sottoposi a rivascolarizzazione percutanea (angioplastica ed impianto di stent) o chirurgica (bypass aorto-coronarici). 

 

E’ richiesta una particolare preparazione prima della TAC cardiaca?

È richiesto il digiuno nelle sei ore precedenti l’esame. È necessario sottoporsi ad esami del sangue per verificare la funzionalità renale del paziente (creatinina) e, dunque, la sua capacità di metabolizzare il mezzo di contrasto senza ripercussioni negative sulla stessa.

Non devono essere sospese eventuali terapie farmacologiche e, in particolare, quelle abituali per l’ipertensione arteriosa o il diabete (fa eccezione la metformina, un antidiabetico orale, con possibile rischo di accumulo in soggetti con compromissione della funzionalità epatica e renale). Deve essere portata in visione tutta la documentazione cardiologica disponibile. L'utilizzo del mezzo di contrasto può essere controindicato nel caso di precedente reazione allergica, di insufficienza renale, di grave insufficienza cardiaca.

In caso di diatesi allergica può essere importante intraprendere una breve profilassi antiallergica con farmaci anti-istaminici e cortisone. Nei casi dubbi è importante contattare il proprio medico curante. Generalmente si pone particolare attenzione allo stato delle donne in età fertile. Le donne con gravidanza certa o sospetta devono segnalarlo.

 

Come funziona la TC cardiaca?

L'esame è generalmente indolore e piuttosto rapido (dalla preparazione all’acquisizione 15 minuti circa). Il paziente potrebbe percepire come unico disagio quello relativo all'iniezione del mezzo di contrasto, iniettato per via endovenosa, che solitamente è riferito dal paziente stesso come “sensazione di calore”, rapida e transitoria.

La macchina per la TC, diversamente da quella della risonanza magnetica nucleare, è un anello, un tubo aperto e in quanto tale non dovrebbe provocare stati d’ansia in pazienti claustrofobici. Dopo il reperimento di un accesso venoso periferico da parte del personale infermieristico il paziente viene fatto sdraiare su un lettino che si muoverà in direzione orizzontale all'interno di un tubo aperto.

Prima di iniziare l'esame verrà somministrato, solo se necessario e se clinicamente possibile, un farmaco per ridurre la frequenza cardiaca, per ottenere immagini di qualità ottimale, essendo le coronarie delle strutture in rapido movimento durante il ciclo cardiaco.

Il paziente dovrà restare immobile per tutta la durata dell'esame, e affinchè la qualità delle immagini sia soddisfacente sarà necessario che il paziente trattenga il respiro per pochi secondi.

 

L'esame viene eseguito in collaborazione con i professionisti del Centro cardiologico Monzino di Milano.


Come prenotare?

La CardioTC si può prenotare in convenzione con Servizio Sanitario Nazionale al numero 0921 920571 dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 13 

 e martedì e giovedì dalle ore 9 alle ore 13 e in solvenza al numero 0921920126 (clicca qui per orari solvenza).

*Testi a cura del dott. Gianluca Pontone, direttore del Dipartimento Imagin cardiovascolare del Centro cardiologico Monzino di Milano,  e del cardioradiologo dottor Stefano Scafuri 

 

Il nuovo statuto della Fondazione Istituto G. Giglio di Cefalù è stato approvato con delibera n. 1/2018 del 22 giugno 20108 dal Commissario ad Acta, avvocato Ferdinando Croce, nominato dall’Assessore Regionale per la Salute. Delibera cui ha fatto seguito la stipula dell’atto pubblico di approvazione delle modifiche statutarie dinanzi al Notaio dott. Luca Bonafede del Distretto di Palermo (28.06.2018).

A seguito delle modifiche statutarie i soci fondatori sono: la Presidenza della Regione Siciliana, il Comune di Cefalù e l’Azienda Provinciale di Palermo.

 

Lo Statuto

Art. 1 Denominazione, sede e durata

Art. 2 Finalità

Art. 3 Attività

Art. 4 Patrimonio e mezzi finanziari

Art. 5 Esercizio Finanziario

Art. 6 Fondatori

Art. 7 Organi della Fondazione

Art. 8 Consiglio di Amministrazione (composizione e costituzione)

Art. 9 Consiglio di Amministrazione (attribuzioni)

Art. 10 Consiglio di Amministrazione (convocazione e quorum)

Art. 11 Presidente

Art. 12 Collegio Sindacale

Art. 13 Comitato Tecnico Scientifico

ART.14 Scioglimento della fondazione e destinazione dei beni

ART.15 Coordinamento con la programmazione dell'Assessorato regionale della Salute e norme di rinvio

La molecola PSMA (antigene prostatico specifico) è un nuovo radiofarmaco per la diagnosi del tumore alla prostata, che si aggiunge all’utilizzo della 18F-COLINA.

Questo radiofarmaco consente nuovi progressi nel campo della diagnostica oncologica perché è in grado di fornire informazioni particolarmente dettagliate sul tumore della prostata, soprattutto nei pazienti con recidiva biochimica di malattia con valori di PSA < 1 ng/ml.

Come funziona la PET-TC con PSMA?

Come una comune PET, anche quella con PSMA è un esame semplice, non invasivo e sicuro. Il paziente viene fatto distendere sul lettino in posizione supina, dopo essere stato sottoposto ad iniezione endovenosa del radiofarmaco a livello dell’avambraccio. Una volta che il radiofarmaco è entrato nell’organismo, infatti, emette delle radiazioni che consentono al medico di seguirne il cammino attraverso gli organi. Ogni radiofarmaco utilizza una molecola specifica che segue una particolare via metabolica permettendo lo studio di determinate cellule tumorali.

Il 18F-PSMA è un radiofarmaco per lo studio dei tumori della prostata utilizzato in centri all’avanguardia. Il PSMA è infatti un antigene di membrana specifico per la prostata e quindi è un marker ideale per individuare le cellule tumorali attraverso la PET. Marcando dunque questo antigene con 18F-PSMA le sedi di malattia metastatica possono essere individuate con precisione e più precocemente. La PET con PSMA può essere richiesta dallo specialista sia in fase di stadiazione per la malattia prostatica con rischio intermedio o alto, che durante il follow-up dopo prostatectomia o radioterapia in caso di incremento del valore del PSA.

Cosa è il PSMA?

È l’antigene di membrana prostatico specifico (abbreviato PSMA), una proteina presente nelle cellule tumorali prostatiche. Il [18F]PSMA rappresenta lo stato dell’arte della medicina nucleare in ambito prostatico, fornendo ottimi risultati (superiori alla colina anche grazie a un ridotto accumulo nel sistema nefro-urinario).

La PET-PSMA è utile:

  • Nella valutazione della recidiva biochimica
  • nella stadiazione in pazienti a rischio intermedio-alto
  • nella ristadiazione dei pazienti già trattati
  • per importanti informazioni sulla valutazione della risposta terapeutica.

Accuratezza del PSMA rispetto alla Colina in base ai livelli di PSA

  PSMA Colina
PSA < 0.5 ng/ml 50% 12%
PSA 0.5-2.0 ng/ml 69% 31%
PSA > 2.0 ng/ml 86% 57%

Il PSMA arricchisce ulteriormente l’offerta sanitaria di medicina personalizzata della Medicina Nucleare della Fondazione Gemelli-Giglio ai siciliani riducendo la migrazione sanitaria tramite l’offerta di un esame che rappresenta lo stato dell’arte in ambito prostatico.

La prestazione viene eseguita sia in regime di convenzione con il SSN che di Solvenza.

Impegnativa da esibire all’accettazione dell’esame:

  • codice 8903MN (Visita Medico Nucleare)
  • codice 92186 (Tomoscintigrafia globale corporea PET)

Informazioni sulla preparazione all’esame: È necessario stare a digiuno da 6 ore prima dell’esame diagnostico. È possibile assumere la terapia medica abituale. Portare la documentazione clinica precedente e l’ultimo PSA necessari in corso di visita medico-nucleare preliminare. Al termine dell’esame è consigliato non avere contatti lunghi e ravvicinati con bambini e donne in gravidanza per 12 ore.

Testo della dottoressa Roberta Gentile

Per prenotare una visita in regime "libero professionale intramuraria" è sufficiente contattare la linea dedicata allo
+39 0921 920 126 – 287 dal lunedì al venerdì dalle ore 9:00 alle ore 13:00.
E' possibile contattare il servizio ALPI anche a mezzo e-mail all'indirizzo di posta elettronica Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o a mezzo fax al numero 0921.920 276.

Gli operatori sono in grado di fornire agli utenti tutte le informazioni riguardanti la tipologia dei servizi erogati, i responsabili delle prestazioni, i luoghi, gli orari ed i costi delle prestazioni stesse.

Al momento della prenotazione, dovranno essere indicati i seguenti dati dell'utente che deve effettuare la prestazione:

  • il tipo di prestazione
  • cognome e nome
  • data di nascita
  • comune di nascita
  • codice fiscale
  • indirizzo di residenza
  • un recapito telefonico.

 

Per annullare l'appuntamento prefissato è opportuno avvisare telefonicamente, o a mezzo fax , o a mezzo e-mail, almeno 48 ore prima della visita, consentendo così ad un altro utente di usufruire della prestazione di cui necessita.

L'attività in solvenza si effettua dal lunedì al venerdì.

 

La sezione Press Kit è stata creata con l'obiettivo di poter presentare ai media la Fondazione attraverso una più ampia e dettagliata documentazione.

Logo Logo della Fondazione Istituto G.Giglio di Cefalù

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Gemelli Giglio Logo thumb Logo dell'iniziativa di Medical Partnership tra la Fondazione Istituto G.Giglio di Cefalù e il Gemelli di Roma

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La Riabilitazione è un settore dell’assistenza che sta assumendo un rilevo crescente in tutti i paesi.

Questo dato è stato sottolineato di recente dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che, a ragione di un incremento delle patologie disabilitanti a decorso cronico e del numero di persone con disabilità a lunga aspettativa di vita, ha lanciato il programma “Rehabilitation 2030: a call for action”, che riconosce la Riabilitazione come uno dei tre elementi chiave per i sistemi sanitari del 21° secolo.

In Italia le attività riabilitative si intersecano con quasi tutti i nodi dell’assistenza sanitaria e socio-sanitaria, sia in ambito territoriale, sia in quello ospedaliero, nel perseguimento dell’obiettivo generale di favorire il miglior livello di autonomia e partecipazione alle persone di ogni età affette da patologie disabilitanti di varia gravità, permanenti o transitorie.

Essere un riabilitatore significa essere nella completa disponibilità per soccorrere la persona che versa in difficoltà per uno stato di cattiva salute avendo, in una visione globale delle condizioni di disabilità, un piano progettuale dei gesti riabilitativi da compiere, inseriti in una dimensione concettuale di una medicina che è trasversale e bioprogressiva.

E con questa visione e con l'esperienza maturata ritengo che la mia persona possa oggi essere sinergica ad una Fondazione come la Fondazione Giglio per incrementare il progetto di riabilitazione in particolare nell’ambito dell’equilibrio dinamico del sistema corporeo .

A questo proposito potremo creare un centro di ricerca e cura per due importanti stati di disabilità che affliggono la popolazione ovvero la osteoporosi e la disfunzione posturale detta anche Sindrome Biomeccanica Posturale che hanno trovato chiavi di lettura clinica e strumentale e metodologie di cura avanzate ed efficaci nei contesti espressi dalla Medicina Riabilitativa Rigenerativa dove è già presente la Società Scientifica SIMRIM che ho l'onore di presiedere e che annovera molti iscritti tra i cultori medici della area riabilitativa .

E' noto che la forza di una struttura è avere al suo interno componenti di eccellenza teoriche e clinico-applicate soprattutto per quella riabilitativa: per questo un progetto come quello proposto che coniuga la diagnosi e cura della disfunzione posturale del sistema corporeo e della osteoporosi malattia del tessuto osseo che si associa nella popolazione della terza e quarta età alla sarcopenia e al disordine posturale può essere di estremo rilievo per il contesto territoriale dove opera la Fondazione Giglio. Relativamente alla postura e alla disfunzione posturale nell’ambito dell’osservazione clinica è emerso, nel corso degli ultimi anni, come i quadri patologici più comuni muscoloscheletrici siano influenzati da disordini posturali sottostanti di varia entità.

Il sistema posturale è una complessa struttura ad “entrate multiple” che, attraverso circuiti neuronali correlati tra loro, si rende evidente nella dimensione clinica con una sequenza di pattern motori che possono innescare una serie di atteggiamenti strutturali spesso inadeguati e tali da determinare sollecitazioni scatenanti sindromi dolorose in sede somatica e viscerale. A tal fine, gli ambiti di valutazione clinica di questi soggetti debbono prevedere una valutazione approfondita dei contesti posturali con una valutazione delle diverse funzionalità recettoriali, somatiche anche funzionali , ed infine viscerali così da individuare gli elementi in grado di determinare la eventuale perturbazione del sistema corporeo.

Nell’ambito della dinamica corporea riteniamo condividere la definizione di Kandel premio Nobel per le Neuroscienze , che considera la postura la rappresentazione sia della posizione complessiva del corpo e degli arti l’uno rispetto agli altri in un sistema di coordinate egocentriche; il tutto è compreso nella dimensione di riferimento del campo gravitazionale ovvero in un sistema di coordinate geocentriche. La Sindrome Biomeccanica Posturale (SBP) è caratterizzata da un insieme di segni e sintomi in ambito somatico e recettoriale nonché neurologico diffusi in ambito corporeo, anche inquadrabili inquadri patologici specifici, ma che si presentano in modo contemporaneo e/o successivo ma sempre temporalmente e spazialmente correlati. I quadri patologici che turbano l’equilibrio biomeccanico si confrontano con la dimensione funzionale dei vari recettori per definire una compatibilità di funzione ma spesso ne risulta una compromissione della postura del paziente con atteggiamenti di compenso che nel tempo manifestano un ulteriore incremento delle sintomatologie.

Grazie ai progressi tecnologici il mio gruppo è riuscito a raggiungere in ambito medico traguardi incredibilmente avanzati, che, con l’impiego dell’informatica, hanno contribuito alla “trascrizione”di dati qualitativi e quantitativi. Il nostro studio delle alterazioni posturali si pone come obiettivi: la verifica delle correlazioni tra la struttura biomeccanica del corpo e l’apparato recettoriale; la valutazione dei differenti meccanismi di regolazione del mantenimento dell’equilibrio; l’individuazione delle principali alterazioni che possono interessare le strutture deputate alla dinamica corporea che dipende da fattori sia esterni che interni; la realizzazione di processi di cura efficaci attraverso metodologie avanzate di riabilitazione in ambiente microgravitàrio terrestre e di metodologie di incremento della forza muscolare e delle capacità recettoriali con sistemi di vibrazione meccanica e meccano sonora assolutamenti idoneiper il paziente. E di questo sono testimonianza molti lavori del mio gruppo pubblicati su riviste internazionali di area medica riabilitativa.

Questo quadro di disfunzione posturale spesso si associa al quadro di osteoporosi sia della donna che dell’uomo. E noto che ogni trattamento, medico, fisico e riabilitativo, nel periodo postmenopausale e senile deve essere indirizzato a ridurre il rischio di frattura e l’aggravamento della disfunzione posturale.

Le fratture, nelle donne anziane, soprattutto quelle degli arti, derivano da due processi: la perdita dell’integrità ossea e un aumentato rischio di caduta.

Nelle pazienti con osteoporosi o con aumentato rischio di caduta, la riabilitazione deve essere considerata anticipatamente o insieme agli altri trattamenti farmacologici per ottimizzare la qualità di vita, la salute e ridurre il rischio di frattura e le recidive di frattura considerando i fattori di rischio scheletrici per bassa densità ossea ed extrascheletrici per possibili cadute.

La densità minerale ossea (BMD, bone mineral density) rappresenta il sistema di misura dell’effetto delle terapie in questo ambito utilizzato in tutti gli studi, in quanto è nota la sua stretta correlazione al rischio di frattura: una riduzione di 0,11 g/cm2 a livello del collo femorale è associata ad un aumento di 2,6 volte del rischio di frattura del femore nelle donne sopra i 65 anni . Pertanto ci si riferisce soprattutto a questo indicatore, per differenziare il rischio di frattura nei pazienti; presso la fondazione Giglio è in uso un avanzato tomodensitometro in grado di fornire tutti questi dati strumentali relativi al quadro di mineralizzazione dell’osso che verranno interpretati e curati con metodologie avanzate di tipo riabilitativo non che farmacologico.

Studi prospettici hanno sottolineato che il rischio di fratture da osteoporosi aumenta da 1,5 a 3 volte per ogni riduzione di una deviazione standard nella BMD (2). La BMD è solo uno dei fattori che descrive la resistenza dell’osso, ma non descrive le variazioni della qualità dell’osso poiché essa dipende dalle proprietà materiali ma anche strutturali (orientamento delle trabecole per esempio) dell’osso. Anche una neoformazione ossea ridotta può produrre un grande aumento della forza dell’osso, purché lo stimolo osteogenico sia localizzato laddove questo sia richiesto dal punto di vista biomeccanico.

Come ha sottolineato Frost, l’aumento della forza muscolare e la crescita dell’osso si può realizzare con l’allenamento muscolare e ciò è stato dimostrato sia nell’animale che nell’uomo e questo noi potremo realizzarlo neo nostri pazienti con strumentazioni di vibrazione meccanica focale e meccanosonora seguendo il modello che il mio gruppo ha pubblicato a livello internazionale nel 2018.

Quanto riportato finora in merito all’efficacia dell’esercizio sull’osso è da completare con l’osservazione che la risposta dell’osso al carico meccanico è altamente stimolo-specifica e che pertanto occorre scegliere l’osso su cui vogliamo principalmente agire (quelli più esposti al rischio di fattura nell’osteoporosi: collo femorale, vertebre e radio distale) e l’esercizio ad esso specifico.

In letteratura sono stati identificati i fattori di rischio per la realizzazione delle cadute : ipostenia, perdita della coordinazione, disfunzione posturale con ipercifosi, aumento delle oscillazioni posturali, riduzione della velocità del cammino, riduzione della funzione motoria.

Il problema della correzione della ipercifosi toracica secondaria ad osteoporosi è stato da noi studiato non solo perché predispone a dolore, ma anche perché condiziona l’aumento del rischio di caduta.

Nei soggetti con ipercifosi, infatti, intervengono strategie compensatorie di anca piuttosto che quelle fisiologiche e più efficaci di caviglia, durante le momentanee alterazioni delle condizioni di equilibrio.

Queste reazioni vengono migliorate con un allenamento posturale dinamico propriocettivo con un esoscheletro come il sistema SPAD nelle donne osteoporotiche con ipercifosi (2)

Anche il dolore può essere un prodotto, oltre che dei cedimenti vertebrali osteoporotici, anche delle deformità posturali, come la scoliosi e la ipercifosi.ù

Il rinforzo muscolare dei muscoli dorsali è correlato significativamente con la riduzione delle fratture vertebrali e della cifosi, in più una grave ipercifosi può determinare dolorabilità per compressione delle ultime coste sulla cresta iliaca e determinare una alterazione restrittiva polmonare.

Sulla base della letteratura, il rinforzo dei muscoli estensori dorsali riduce l’ipercifosi, le fratture vertebrali, il dolore dorsale e toracico , migliora la postura statica e dinamica, può ridurre il dolore, aumentare la mobilità, ridurre la depressione e migliorare la qualità di vita e questo può essere realizzato con la vibrazione meccanosonora.

Poiché il riposizionamento del centro di gravità determina una riduzione delle oscillazioni corporee l’aumento delle quali è ben correlato al rischio di caduta e alle fratture , la modificazione del centro di gravità ottenuto con la rieducazione posturale con il sistema SPAD per la ipercifosi dorsale potrebbe essere accompagnato da un minor tasso di cadute e di fratture agli arti . Infine per concludere classificheremo gli interventi sulla base della popolazione alla quale vengono indirizzati; infatti la popolazione può essere classificata per: età, età di menopausa, BMD, livello di attività fisica abituale, rischio di cadute. In tal modo si può classificare il trattamento in:

  1. Precoce Programma riabilitativo per donne dopo la menopausa, in buona salute, oppure osteopeniche (BMD entro 2.5 T-score), che permette di ridurre il ritmo accelerato di perdita di densità ossea nel primo periodo postmenopausale in soggetti che non presentano elementi di fragilità per condurlo.
  2. Tardivo Programma riabilitativo per donne dopo la menopausa osteoporotiche senza storia di fratture (BMD < 2.5 Tscore) donne dopo la menopausa con aumentato rischio di caduta. Questo programma deve essere complementare all’intervento farmacologico e dietetico. Nei soggetti con algie vertebrali e manifeste difficoltà nel controllo posturale si può associare un trattamento ortesico, preferibilmente semirigido o dinamico.
    Il programma riabilitativo è facilmente eseguibile anche dai soggetti anziani.

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La Fondazione

La Fondazione Istituto San Raffaele G. Giglio di Cefalù, oggi Fondazione Istituto G. Giglio di Cefalù, veniva istituita il 17 gennaio del 2003 attraverso una joint venture tra la Regione Siciliana, il Comune di Cefalù, l'Azienda USL 6 di Palermo, oggi Asp, e la Fondazione San Raffaele del Monte Tabor di Milano. Rappresentava uno dei primi modelli in Italia di sperimentazione pubblica-privata per la gestione di un ospedale pubblico, secondo quanto previsto dall'articolo 9 bis della legge n. 502 del 1992.

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Fondazione Istituto
G. Giglio di Cefalù

Contrada Pietrapollastra - Pisciotto
90015 Cefalù (PA)
Tel: +39 0921 920 111
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