Prof. Massimo Midiri
Dott. Giovanni Albano
CV
Dott. Tommaso Cipolla
CV
Dott. Fabiano Caprotti
LinkedIn
Prof. Tommaso Vincenzo Bartolotta
LinkedIn
Dott. Gianluca Pontone
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Avv. Ruggero Razza
LinkedIn
Dott. Vincenzo Lombardo
LinkedIn
Prof. Massimo Midiri
Ordinario di diagnostica per immagini Università degli Studi di Palermo
Dott. Giovanni Albano
Presidente Fondazione Istituto G. Giglio di Cefalù
"L’evoluzione tecnologica dell’Istituto"
Dott. Tommaso Cipolla
Direttore U.O.C. di Cardiologia della Fondazione Giglio
"La prevenzione dell’infarto e le malattie cardiovascolari"
Dott. Fabiano Caprotti
Ct clinical Leader GE - “Lo stato dell’arte dell’imaging cardiologico"
Prof. Tommaso Vincenzo Bartolotta
Direttore U.O.C. di diagnostica per immagini
"Il punto di vista del radiologo. Le linee guida nella diagnostica cardiologica"
Dott. Gianluca Pontone
Direttore Dipartimento Imaging cardiovascolare
Centro Cardiologico Monzino - Mi
"Esperienza clinica della Cardio TC nelle malattie cardiovascolari"
Avv. Ruggero Razza
Assessore Regionale della salute - Regione Siciliana
Dott. Vincenzo Lombardo - giornalista
Responsabile comunicazione e ufficio stampa della Fondazione Giglio
Welcome coffee
Diretta facebook su www.facebook.com/ospedalegiglio
Il convegno è rivolto ai medici di medicina generale, radiologi e cardiologi
L’ingresso dei partecipanti sarà limitato per garantire il distanziamento sociale previsto dalle autorità sanitarie per il contenimento del Covid-19. Puoi richiedere di prenotare un posto in sala scrivendo a
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Programma in fase di aggiornamento.
Segreteria organizzativa:
Fondazione Istituto G. Giglio di Cefalù
Dott. ssa Beatrice Piazza
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Tel. 0921-920717
Direzione Comunicazione e Ufficio Stampa:
Dott. Vincenzo Lombardo
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tel. 0921 920.683
Sede Convegno:
Complesso Monumentale San Domenico di Cefalù
Via Costa, 63 (Centro storico di Cefalù)
Vai a Google Maps per le indicazioni stradali
Lunedì, Martedì, Mercoledì, Giovedì dalle 08.30 alle 16.30. Venerdì dalle 08.30 alle 14.30
Direziona Sanitaria
All’U.A.S. possono rivolgersi tutti gli stranieri e gli italiani residenti all’estero che hanno bisogno di assistenza per l’accesso ai servizi erogati dalla Fondazione.
L’ufficio assistenza stranieri assicura le seguenti prestazioni:
ALCUNE INFORMAZIONI UTILI PER ACCEDERE ALLE CURE IN QUESTA FONDAZIONE RIVOLTE A CITTADINI COMUNITARI, EXTRACOMUNITARI ED ITALIANI RESIDENTI ALL'ESTERO.
Le prestazioni sanitarie erogate da questa Fondazione (ricoveri ospedalieri e/o di Pronto Soccorso) ancorchè urgenti, essenziali o di continuità assistenziale, sono gratuite per i cittadini che esibiscono un valido attestato di diritto sanitario.
Se non si è in possesso di un valido attestato di diritto sanitario o di un'assicurazione privata, valida ed in regola secondo le norme italiane, tutte le prestazioni sanitarie erogate da questa Fondazione sono a pagamento.Vi verrà rilasciata una regolare ricevuta(fattura) con la quale potrete richiedere il rimborso alla vostra cassa malattia del Paese di provenienza o alla vostra assicurazione privata.
CITTADINI ITALIANI E STRANIERI CHE PROVENGONO DA PAESI DELL'UNIONE EUROPEA O DA PAESI DELLO SPAZIO ECONOMICO EUROPEO (soggiorno di durata inferiore a tre mesi)
Ai cittadini che provengono dagli Stati dell'Unione Europea o dai Paesi dello Spazio Economico Europeo, in temporaneo soggiorno in Italia e non iscrivibili al SSR, è garantito l'accesso alle prestazioni sanitarie medicalmente necessarie.
Ricordatevi di portare con voi un valido attestato di diritto sanitario altrimenti tutte le prestazioni sanitarie, erogate da questa Fondazione (ricoveri ospedalieri e/o cure da Pronto Soccorso), ancorchè urgenti, essenziali o di continuità assistenziale saranno a pagamento.
1.Se ho bisogno di una visita specialistica?
I cittadini titolari di tessera TEAM, certificato sostitutivo della TEAM o codice ENI, hanno diritto alle prestazioni sanitarie specialistiche con ricetta rossa con le stesse modalità dei cittadini iscritti al SSR.
2.Se sono in gravidanza?
Hai diritto ai controlli e al parto qualora non programmato(urgente e prematuro). Per il parto programmato si deve richiedere il modello E112/S2. L'interruzione di gravidanza è garantita solo se medicalmente necessaria.
Se non in possesso di valido attestato di assicurazione malattia le cure sono a pagamento.
3.Se vengo ricoverata ed ho dimenticato la TEAM?
Il referente dell'U.A.S. in Fondazione ti metterà in contatto con la tua cassa malattia per farti avere nel più breve tempo possibile un certificato sostitutivo della TEAM. Avrai a disposizione un telefono, un fax ed una casella mail per la trasmissione della documentazione necessaria.
4 Sono ricoverato d'urgenza ed ho bisogno di avvisare la mia famiglia.
All'atto del ricovero vi verrà fatto firmare un modulo di consenso al trattamento dei dati; su quel foglio è prevista l'autorizzazione a comunicare le informazioni sanitarie; basta indicare nome, cognome e numero di telefono da contattare sarà il referente dell'U.A.S. a mettervi in contatto con chi volete.
5. Sono in possesso di un'assicurazione privata.
Il referente U.A.S. contatta le assicurazioni private, previo consenso, per organizzare i rimpatri protetti; mette in comunicazione i
Medici dell'U.O. dove siete ricoverati con i Medici delle assicurazioni private o i Medici di famiglia per agevolare il rientro in Patria e la
continuità assistenziale. Tratta la documentazione necessaria per il pagamento delle spese di ospedalizzazione.
Alcuni dei validi attestati di diritto sanitario: TEAM, certificato sostitutivo della TEAM, cod. ENI, cod. STP( per cittadini extracomunitari), per altri formulari si rimanda alla pagina dedicata sul sito del MINISTERO DELLA SALUTE
LA TEAM(non dimenticate di portarla sempre con voi quando viaggiate all'estero)
A breve verranno inserite le informazioni per i cittadini Extracomunitari e per gli italiani residenti all'estero(AIRE).
Archivio Collegio sindacale
Atto di nomina | Curriculum | Altri documenti | |
Presidente Rag. Carmelina Volpe | Atto di nomina | curriculum | Vai ai documenti |
Sindaco Avv. Rosario Mazzola | Atto di nomina | curriculum | Vai ai documenti |
Sindaco Dott. Giuseppe Piazza | Atto di nomina | curriculum | Vai ai documenti |
Compensi Collegio Sindacale 2019
Compensi Collegio Sindacale 2016
Dott. Gianluca Galati
L’incarico è stato conferito dal Presidente del Consiglio di Amministrazione e ratificato in data 17.04.2019
L'eiaculazione precoce è la difficoltà stabile e persistente nel controllo volontario dell'eiaculazione, cosicchè questa arriva in seguito a una minima stimolazione e prima che il soggetto lo desideri, spesso prima che la partner abbia raggiunto l'orgasmo.
A parte i casi estremi in cui l'eiaculazione avviene ancora prima della penetrazione (eiaculazione precoce “ante-portam”) o pochi secondi dopo, è fondamentale nell'inquadramento del problema stabilire se i tempi di eiaculazione in quella particolare coppia diminuiscono la qualità del rapporto sessuale e la soddisfazione di uno o entrambi i partner, creando disagio sessuale.
E' difficile, e anche tutto sommato poco utile, definire in minuti quale sia la durata “normale” del rapporto dalla penetrazione all'eiaculazione, perchè è estremamente variabile da coppia a coppia; per gli amanti dei numeri, un recente studio ha evidenziato che ci sono coppie in cui questo tempo è di poco superiore al minuto (senza che la cosa venga vissuta come un problema) e altre in cui si arriva ad oltrepassare i 30 minuti, mentre il tempo mediano è risultato intorno ai 5-6 minuti.
Una certa precocità eiaculatoria può essere una caratteristica dei primi rapporti nei maschi più giovani, e di solito questo disturbo tende a regredire con l'esperienza; altre volte, soprattutto se il problema non viene correttamente affrontato con l'aiuto di un andrologo, la situazione può stabilizzarsi e durare per anni o anche per tutta la vita (in questo caso l'eiaculazione precoce si definisce, con termine inglese, “life-long”).
In altri soggetti ancora l'eiaculazione precoce può comparire più avanti nel tempo, dopo molti anni di tempi eiaculatori del tutto normali e soddisfacenti; in questi casi (cosiddetta eiaculazione precoce “secondaria”) spesso l'origine del problema va ricercato nella perdita di fiducia, a livello conscio o inconscio, nella propria capacità di mantenere l’erezione per tutta la durata del rapporto sessuale.
Più raramente l'eiaculazione precoce è causata da anomalie anatomiche come la brevità del frenulo del pene o da patologie infiammatorie della prostata; anche in queste situazioni il ruolo dell'andrologo è fondamentale, in quanto una diagnosi corretta permette di risolvere brillantemente il problema con una semplice terapia farmacologica o un piccolo intervento.
Il trattamento dell'eiaculazione precoce si basa di solito su diverse strategie, variamente combinate a seconda delle caratteristiche del singolo paziente.
In conclusione, non esiste una terapia unica per tutti i pazienti: per “guarire” veramente è necessario adottare varie soluzioni combinate in una strategia che deve essere pensata come un abito tagliato su misura per ogni singolo paziente. Affidarsi ad un andrologo esperto è quindi di fondamentale importanza per risolvere un problema che, se non adeguatamente affrontato, può portare con il tempo a una progressiva perdita di qualità del rapporto sessuale, a una diminuzione di sicurezza e autostima, fino al deterioramento del rapporto di coppia già in essere o alla difficoltà di incominciarne uno nuovo.
Testi a cura della dott.ssa Alessandra Giacalone
La disfunzione erettile (DE) è definita come l’incapacità di ottenere e/o mantenere un’erezione sufficiente a permettere un rapporto sessuale soddisfacente.
Si stima che nel nostro Paese vi siano più di 2,5 milioni di uomini affetti da disfunzione erettile e questo numero è certamente sottostimato in quanto solo 1 paziente su 3 si rivolge ad un medico specialista ed i pazienti aspettano in media due anni prima di rivolgersi ad esso per parlare dei propri disturbi.
L’incidenza di tale disturbo aumenta all’aumentare dell’età.
La DE può essere determinata da FATTORI ORGANICI (patologie metaboliche, alterazioni ormonali, patologie neurologiche, interventi chirurgici in regione pelvica, farmaci, fumo di sigaretta, abuso di alcool) o da FATTORI PSICOGENI, più comuni nei giovani pazienti, che possono anche sovrapporsi alle cause organiche, aggravando la problematica erettiva.
L’approccio al paziente che lamenta DE deve prevedere:
Tali accertamenti consentono nella maggior parte dei casi un orientamento diagnostico e le conseguenti decisioni terapeutiche. Ulteriori accertamenti strumentali devono essere considerati accertamenti di secondo livello, da effettuare in strutture specialistiche.
Testi a cura della dott.ssa Alessandra Giacalone
La curvatura del pene costituisce un problema molto più diffuso di quanto si pensi: un recente studio documenta che non meno del 7% dei maschi italiani è affetto da questa patologia. La curvatura può essere di tipo congenito, ovvero presente fin dalla nascita, oppure acquisita, solitamente conseguentemente ad un trauma del pene durante un rapporto sessuale o a una malattia del pene denominata Indurito Penis Plastica o malattia di La Peyronie.
Per quanto riguarda la curvatura congenita, essa si manifesta fin dall’età infantile, anche se la maggior parte delle diagnosi avvengono in età adolescenziale/adulta, in concomitanza dell’inizio dell’attività sessuale. La maggior parte dei pazienti affetti da curvatura congenita riportano una deformazione ventrale, solo raramente dorsale o laterale, e, cosa ancora più importante, tendono ad avere delle dimensioni, in termini di lunghezza dell’asta, decisamente superiori alla media. La curvatura congenita non evolve nel tempo, pertanto l’indicazione alla correzione chirurgica deve essere discussa e condivisa con il paziente, in relazione alla qualità dei rapporti sessuali ed eventualmente al disagio legato all’aspetto estetico dell’asta peniena.
Nel caso il paziente richieda una correzione dell’incurvamento congenito, le possibilità terapeutiche sono sicure, efficaci e rapide in mano a chirurgi esperti. La tecnica applicata viene denominata “corporoplastica” e consiste nel ridurre, tramite punti di sutura, la lunghezza del lato convesso (più lungo) dell’asta peniena, rendendola equivalente al lato concavo. In tal modo il pene risulterà perfettamente diritto, rendendo la penetrazione più agevole, così come l’aspetto estetico dell’organo. Sarà tuttavia necessario accettare un accorciamento del pene, che dipenderà dal grado di curvatura preoperatorio.
Si tratta di un’alterazione che colpisce i corpi cavernosi del pene (i due cilindri che, riempiendosi di sangue, consentono l’erezione) e che determina una progressiva sostituzione della loro naturale struttura di rivestimento, la tunica albuginea, normalmente molto elastica e resistente, con un tessuto fibroso, rigido. Ciò comporta una modificazione dell'aspetto del pene che risulta evidente durante l'erezione: la parte malata, infatti, non essendo più in grado di estendersi, produce una deformazione dell’asta.
Gli incurvamenti dorsali e laterali sono i più comuni ma, talvolta, questa malattia può presentarsi con una piega ventrale oppure con un “anello” costrittivo che deformerà il pene a forma di “clessidra”. In generale, il decorso naturale della malattia, determina un accorciamento progressivo del pene che perde gran parte del proprio volume e della sua elasticità.
A tutt' oggi non si conosce quale sia la causa iniziale che scatena la malattia, tuttavia le ipotesi sono: risposta auto-immunitaria su base ereditaria, micro-traumatismi.
Diagnosi: Purtroppo, nelle fasi iniziali, può manifestarsi solo una certa iper-sensibilità del pene e non sempre, alla palpazione, è possibile riconoscere un’alterata consistenza. Il dolore può essere presente ma non è una costante (2/3 circa dei pazienti). Solo successivamente, con l’avanzare della malattia, compare la deformazione del pene. In seguito, fasi di quiete si alternano a fasi di accelerazione, fino ad una “stabilizzazione” della malattia, con la formazione della cosiddetta “placca” che, nei casi più gravi, può raggiungere una consistenza ossea.
I tempi sono imprevedibili, perché variano da caso a caso: è possibile che si formino nuove placche, in altre zone del pene, con una modificazione continua della curvatura e talvolta anche con un raddrizzamento dell’asta (quando la malattia, diffondendosi, determini delle contro-trazioni).
L'interessamento del setto intercavernoso (la “spina dorsale” situata tra i due corpi cavernosi) comporta invece una retrazione diffusa dell' asta, più che un incurvamento o una deformità della stessa.
Terapia: Esistono diversi tipi di trattamento per questa patologia. Lo scopo primario è arrestarne lo sviluppo, essendo questa potenzialmente ingravescente nel tempo. Una volta individuata una zona di fibrosi, con l’esame obiettivo e con l’ecografia peniena, si può procedere quindi con diverse tecniche, in base alle esperienze del medico di fiducia.
Testi a cura della dott.ssa Alessandra Giacalone
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La Fondazione Istituto San Raffaele G. Giglio di Cefalù, oggi Fondazione Istituto G. Giglio di Cefalù, veniva istituita il 17 gennaio del 2003 attraverso una joint venture tra la Regione Siciliana, il Comune di Cefalù, l'Azienda USL 6 di Palermo, oggi Asp, e la Fondazione San Raffaele del Monte Tabor di Milano. Rappresentava uno dei primi modelli in Italia di sperimentazione pubblica-privata per la gestione di un ospedale pubblico, secondo quanto previsto dall'articolo 9 bis della legge n. 502 del 1992.
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