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martedì 19 marzo, 2024
Fondazione Istituto G.Giglio di Cefalù - Articoli filtrati per data: Marzo 2020

Il presidente della Fondazione Giglio di Cefalù, Giovanni Albano, in una nota indirizzata al presidente del Consiglio Comunale e al sindaco di Cefalù ha chiesto di essere ascoltato nell’assise cittadina sull’eventuale attivazione, in una fase emergenziale, di un reparto Covid in ospedale.

“Ritengo questa – ha detto il presidente Albano – la sede più opportuna e di confronto per dare massima trasparenza alle azioni messe in campo da Fondazione Giglio per rispondere, all’interno di una rete regionale, alla richiesta di intervento in caso di picco della pandemia in Sicilia”.

27 vl/com 2020

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 “L’individuazione di un'area Covid presso l’ospedale di Cefalù risponde ad una ragionata programmazione assessoriale, ed è immediatamente comprensibile come tale scelta assicuri al territorio cefaludese e madonita una pronta ed efficace risposta all'emergenza in corso, tale da confermare, ancora una volta, la specifica attenzione verso le problematiche sanitarie del comprensorio”. Lo afferma il presidente della Fondazione Giglio di Cefalù, Giovanni Albano, rispondendo a quanti a livello istituzionale locale e sociale, hanno manifestato perplessità e riserve in ordine alla opportunità di accogliere pazienti Covid all’ospedale Giglio.

“Da più parti – prosegue Albano - è stata avanzata, senza alcun fondamento, l'ipotesi che una siffatta scelta assistenziale ed organizzativa possa essere correlata alla volontà di reperire aggiuntive risorse economiche: nulla di più sbagliato e di più ingiusto, anche in considerazione del fatto che l'ente si troverà verosimilmente ad affrontare oneri aggiuntivi per la gestione dell'emergenza epidemiologica da Coronavirus.

Prevalgono piuttosto – sottolinea il presidente - il responsabile adeguamento alla pianificazione regionale e il dovere, sanitario ed etico, di rispondere adeguatamente, sul piano assistenziale, alla corrente pandemia, tutelando la salute pubblica.

Tali obiettivi possono essere scientificamente ed operativamente conseguiti, adottando misure organizzative che consentano di assicurare contestualmente il contrasto all'infezione pandemica e la continuità di risposta assistenziale a tutte le altre patologie ordinarie, in particolare di natura emergenziale”.

Il presidente Albano entra anche nel merito delle attività realizzate per mettere in sicurezza il presidio ospedaliero da eventuali contagi.

“La Fondazione – rileva - ha provveduto ad isolare, rispetto ai percorsi ordinari, l'accettazione, la mobilità interna, la degenza, la gestione e il trattamento degli eventuali pazienti covid. E’ da escludersi qualsiasi possibile contatto diretto o di sovrapposizione tra i percorsi pazienti Covid e “no covid”.

La Fondazione – tiene ancora a sottolineare il manager - si pone ancora una volta a disposizione del proprio territorio, garantendo sicurezza sanitaria e capacità di risposta anche alla nuova emergenza, nel rispetto della pianificazione regionale e a tutela della salute della popolazione che resta il prioritario obiettivo della propria azione, così come di quella delle istituzioni locali alle quali si chiede oggettiva considerazione dei fatti e condivisa assunzione di comuni responsabilità nei confronti delle Comunità amministrate.

Infine – precisa il presidente – la Fondazione Giglio attiverà il reparto Covid, come stabilito dal cronoprogramma regionale, nel caso in cui si dovesse raggiungere il picco di positivi al virus previsto, al momento, nella seconda metà di aprile”.

26 vl/com 2020

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I nove sindaci dei comuni del distretto sanitario 33: Cefalù, Castelbuono, San Mauro Castelverde, Pollina, Collesano, Isnello, Campofelice di Roccella, Lascari e Gratteri, hanno aderito alla campagna di raccolta fondi per il potenziamento della terapia intensiva della Fondazione Giglio, donando 13.500,00 euro.

“Sicuri di interpretare - scrivono in una nota - il sentimento comune delle nostre popolazioni che, pur nella pochezza del “quantum”, costituisce espressione della nostra vicinanza alla meravigliosa realtà della sanità siciliana qual è l’ospedale Giglio. Una donazione - sottolineano i sindaci - da destinare all’acquisto di uno o più ventilatori polmonari”.

“Il contributo economico e ancor prima sopratutto la vostra espressione di vicinanza per la realtà ospedaliera che mi onoro di rappresentare - ha detto il presidente della Fondazione Giglio, Giovanni Albano, ringraziando i sindaci - costituiscono un grandissimo elemento di supporto alla nostra azione di contrasto al Coronavirus e di presa in carico dei pazienti.

I sindaci, alla luce dell’apertura ai pazienti Covid-19 dell’ospedale, “sottolineano la necessità che vengano adottate le misure più idonee per salvaguardare la salute dei dipendenti e dei pazienti”. “E’ un invito che abbiamo già fatto nostro - ha concluso il presidente Albano - con il continuo aggiornamento di procedure e percorsi assistenziali tesi alla sicurezza di pazienti e operatori”.

La lettera è stata sottoscritta dai sindaci: Rosario Lapunzina (Cefalù), Mario Cicero (Castelbuono), Magda Culotta (Pollina), Michela Taravella (Campofelice di Roccella), Giovanni Meli (Collesano), Giuseppe Abbate (Lascari), Giuseppe Minutella (San Mauro Castelverde), Marcello Catanzaro (Isnello) e Giuseppe Muffoletto (Gratteri).

25 vl/com 2020

 

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 “L’ospedale di Cefalù non sarà interamente Covid ma manterrà le sue attività. Faremo la nostra parte, con i nostri professionisti, come è giusto che sia per stare accanto e dare risposte a tutti i pazienti che avranno bisogno di cure”. Lo ha detto il presidente della Fondazione Giglio, Giovanni Albano, anticipando che la Fondazione “si sta già preparando nell’eventuale gestione di pazienti Covid”.

“Abbiamo creato - ha detto Albano - un’area di degenza, al terzo piano, di 40 posti letto che in una fase emergenziale potrà arrivare a 90 posti. E’ stato completato il nuovo reparto di terapia intensiva con il passaggio da 4 posti letto a 9 e una terapia sub intensiva con 4 posti di degenza.

Tengo a sottolineare - ha aggiunto il presidente - che il reparto Covid avrà dei percorsi totalmente distinti e separati dagli altri reparti per garantire la sicurezza di pazienti e del personale sanitario”.

“La Fondazione Giglio - ha concluso il presidente - sta facendo un grande sforzo organizzativo per mantenere aperte tutte le attività sanitarie, ad oggi presenti nel nostro Istituto, in modo da garantire continuità assistenziale”.

Proseguono, tra queste, le attività oncologiche, neurologiche con il centro sclerosi multipla, cardiologiche (il Giglio è hub nella rete dell’infarto), l’ostetricia, le prestazioni ambulatoriali in urgenza e non differibili e anche il centro prelievi.

24 vl/com 2020

Nella foto la nuova terapia intensiva della Fondazione Giglio con 9 posti letto. E’ diretta dal dottor Giovanni Malta

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Cambiano gli orari dei servizi di front-office

Ulteriore stretta della Fondazione Giglio di Cefalù per le visite dei familiari ai degenti dell’ospedale. Dopo averle limitate ad una per familiare, da domani (sabato 21 marzo), non sarà più consentito l’accesso ai parenti.

La Fondazione si farà carico di informare telefonicamente i familiari sul decorso del ricovero e sulle condizioni cliniche. Una volta al giorno, il personale sanitario contatterà il parente designato in cartella.

“Sono ulteriori disposizioni, che abbiamo voluto adottare - ha detto il presidente della Fondazione Giglio, Giovanni Albano - per prevenire la diffusione del Covid-19 con l’obiettivo di mettere in sicurezza l’ospedale, gli operatori e gli stessi pazienti”.

La Fondazione ha anche attivato un pre-triage per tutti i pazienti che devono essere sottoposti a ricovero. Prima di accedere in struttura saranno visitati nella tenda esterna, allestita dinanzi l’ospedale, e dovranno anche compilare un modulo dichiarando, fra l’altro, l’eventuale rientro da fuori regione.

Prosegue, infine, al Giglio l’attività di ricovero e ambulatoriale per i pazienti oncologici e neurologici a cui deve essere garantita la continuità terapeutica. Nessuno stop anche per l’ostetricia dove continuano ad essere seguite le donne in gravidanza.

La Fondazione, infine, ha modificato gli orari di funzionamento di tutti gli uffici di front office: cup, ticket, centro prelievi, segreteria radiologia, segreteria medicina nucleare che resteranno aperti, solo la mattina, dal lunedì al venerdì dalle ore 8 alle ore 14.

23 vl/com 2020

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 “Ho lavorato 40 anni all’ospedale Giglio di Cefalù e fa parte della mia vita. Oggi, che sono in pensione, mi sono chiesto cosa potevo fare. Così, sull’esempio del vescovo di Cefalù, ho deciso di acquistare e donare un ventilatore meccanico di rianimazione per la terapia intensiva”. Lui è Totò D’Anna primario di medicina in pensione della Fondazione Giglio.

Ha lasciato il camice nel 2006 dopo averlo indossato nell’agosto del 1967, ma non ha mai spezzato il legame con il nosocomio di Cefalù che dice “ho visto nascere e crescere sino ad essere diventata una realtà straordinaria per la Sicilia”.

Il mio gesto - afferma - al tempo del Coronavirus, dove occorre potenziare la terapia intensiva, spero possa diventare un esempio per tanti altri.

Giuseppe Giglio, medico ostetrico che donò la prima sede storica dell’ospedale di Cefalù - aggiunge D’Anna - diceva “i miei proventi provengono dal popolo e al popolo devono tornare”. Noi siamo chiamati ad essere comunità”.

Il presidente della Fondazione Giglio, Giovanni Albano, nell’esprimere “gratitudine al già primario di medicina D’Anna, ha voluto sottolineare l’alto senso di appartenenza che quotidianamente si registra sia tra gli operatori in servizio e sia tra coloro che hanno fatto parte dell’equipe del Giglio”.

La Fondazione Giglio ha in corso una campagna di raccolta fondi sulla piattaforma di crowdfunding “GoFundme” #stopcoronavirus.

22 vl/com 2020

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IL VESCOVO MARCIANTE: “I MEDICI SONO I NUOVI SAMARITANI”

La Diocesi di Cefalù si mobilita per sostenere “i nuovi samaritani”, ovvero i sanitari in prima linea nella lotta al Coronavirus della Fondazione Giglio di Cefalù, come li ha definiti il vescovo della Diocesi mons. Giuseppe Marciante.

In un cordiale colloquio telefonico con il presidente della Fondazione Giglio, Giovanni Albano, il vescovo Marciante ha voluto manifestare l’aiuto della Diocesi per l’ospedale acquistando e donando 2 ventilatori polmonari per la terapia intensiva e non solo. Ai respiratori si aggiungeranno 5000 mascherine per il personale sanitario del Giglio e altre 2000 per le associazioni impegnate nel territorio della Diocesi per assistere i più deboli.

“E’ un gesto straordinario - ha detto il presidente Albano - che ci emoziona e ci fa comprendere come l’unità di una comunità è la vera forza per vincere la sfida contro il Coronavirus. Mi sento di esprimere la nostra più profonda gratitudine, a nome dei sanitari e dei pazienti, al vescovo Marciante e all’intera diocesi di Cefalù. E’ questo un aiuto concreto che ci consentirà di assistere più pazienti”, ha chiosato il presidente.

“La prima lotta al virus - ha sottolineato monsignor Marciante - è la solidarietà. Il virus si sconfigge con la solidarietà: anche stare a casa è, oggi, un gesto di solidarietà.

Ognuno deve fare la sua parte - ha aggiunto il prelato - per poter dare qualcosa a chi viene colpito dal virus. La nostra Diocesi - ha affermato il vescovo - si è sentita chiamare in causa in questa battaglia per la vita e anche noi abbiamo deciso di collaborare con l’ospedale per curare gli ammalati”.

Il vescovo ha, infine, “voluto ringraziare il personale sanitario ribadendo che “sono i nuovi samaritani in questa grave situazione che vive il mondo”.

La Diocesi di Cefalù per concretizzare la donazione anche delle mascherine, fa appello alle ditte produttrici di farsi avanti - contattando direttamente la curia (tel. 0921-926384) per definire l’acquisto.

21 vl/com 2020

 

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ATTIVATA UNA LINEA TELEFONICA DEDICATA

La Fondazione Giglio di Cefalù ha attivato, con il proprio staff di psicologi clinici, diretto da Giuseppe Rotondo, un servizio di consulenza e supporto psicologico gratuito per chiunque si trovi in una condizione di disagio psichico connesso all’emergenza coronavirus.

“Vogliamo dare un supporto alla popolazione – ha detto il presidente della Fondazione Giglio, Giovanni Albano – in un momento di grande difficoltà mettendo a disposizione le nostre risorse”.

“L’emergenza epidemiologica – scrivono gli psicologi nella presentazione del servizio – ha rilevanti implicazioni psicologiche e sociali: uno dei principali rischi è che il senso di pericolo generalizzato possa indebolire i legami relazionali, affettivi e comunitari, facendoci sentire non solo isolati ma anche soli.
Inoltre – proseguono - l’esposizione continua alla grande mole di informazioni multimediali (infodemia) fa rimanere in stato perenne di allarme il nostro sistema psichico riducendo le capacità riflessive e decisionali.

Chiedere aiuto in queste circostanze – aggiungono - non è una dimostrazione di debolezza ma una espressione di consapevolezza, determinazione e coraggio utili per mantenere il necessario equilibrio tra componenti razionali ed emotive, per comprendere ed elaborare le inevitabili paure ed incertezze di questa situazione di criticità unica”.

La Fondazione Giglio ha attivato una linea telefonica dedicata al centro di ascolto psicologico 0921920333 a cui risponderanno, dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 12.30, gli psicologi dell’Istituto.

20 vl/com 2020

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La Fondazione Giglio di Cefalù precisa che gli utenti che hanno già prenotato una prestazione specialistica saranno ricontattati dal Cup alla riapertura degli ambulatori e pertanto non occorre chiamare o recarsi in ospedale per riprogrammare le visite. Lo sottolinea la Fondazione Giglio che ha recepito le indicazioni dell’assessorato regionale alla salute sul Coronavirus sospendendo le attività non urgenti.

Si sottolinea, inoltre, che vengono garantite le prestazioni specialistiche, esami e ricoveri per pazienti oncologici e neurologici così come gli esami di diagnostica per immagini ad alta tecnologia (Pet, TC, RM) e tutte le prestazioni in urgenza e i ricoveri da pronto soccorso.

Prosegue, invece, regolarmente l’attività del laboratorio d’analisi (centro prelievi) dove gli ingressi vengono contingentati per limitare la permanenza nelle sale d’attesa.

La Fondazione, infine, sottolinea e invita i pazienti con sintomi influenzali a non recarsi al pronto soccorso ma a contattare il proprio medico di famiglia, il numero verde gratuito attivato dalla Regione Siciliana 800.45.87.87 o il 112 per le emergenze.

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La Fondazione Giglio di Cefalù, in ottemperanza a quanto stabilito dall’Assessorato Regionale alla Salute, ha disposto la sospensione delle prestazioni ambulatoriali non urgenti e i ricoveri programmati garantendo solo quelli urgenti provenienti da pronto soccorso e quelli rivolti a pazienti oncologici già in lista d’attesa.

Sono state, inoltre, sospese le prestazioni ambulatoriali erogate in regime libero professionale intramuraria e/o di solvenza e le attività di oculistica.

Vengono sospesi anche gli esami di diagnostica per immagini ad eccezione di quelli effettuati ai pazienti ricoverati e ad alta tecnologica (Rm, Tc e Pet) o rivolti a pazienti in regime ambulatoriale di urgenza tenuto conto dei pazienti a cui assicurare la continuità terapeutica.

Al fine di garantire la continuità terapeutica vengono, invece, garantite le prestazioni e gli esami per i pazienti oncologici e neurologici già presi in carico dall’Istituto.

La Fondazione ha anche limitato l’accesso alla struttura sanitaria consentendo l’ingresso di un solo familiare per paziente ricoverato. L’ingresso viene presidiato da personale infermieristico che invita all’igienizzazione delle mani prima di accedere ai reparti.

I pazienti con sintomi influenzali non potranno accedere al pronto soccorso bensì al pre-triage allestito in una tenda esterna e dinanzi la Fondazione.

18 vl/com 2020

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La Fondazione

La Fondazione Istituto San Raffaele G. Giglio di Cefalù, oggi Fondazione Istituto G. Giglio di Cefalù, veniva istituita il 17 gennaio del 2003 attraverso una joint venture tra la Regione Siciliana, il Comune di Cefalù, l'Azienda USL 6 di Palermo, oggi Asp, e la Fondazione San Raffaele del Monte Tabor di Milano. Rappresentava uno dei primi modelli in Italia di sperimentazione pubblica-privata per la gestione di un ospedale pubblico, secondo quanto previsto dall'articolo 9 bis della legge n. 502 del 1992.

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