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mercoledì 16 ottobre, 2024

 

Non sarà più necessario attendere dietro la porta della sala operatoria l’uscita di un camice bianco per sapere se l’intervento è iniziato, è in corso o si è concluso con il ritorno in reparto del familiare. Alla Fondazione Giglio di Cefalù arriva l’applicazione “Smart Surgery”, implementata dai sistemi informativi del Giglio, coordinati dall’ingegnere Rosario Curcio, in collaborazione con l’azienda “TapMyLife”, che permette a familiari e caregivers di seguire il percorso chirurgico del paziente direttamente dal proprio smartphone o tablet.

“E’ un esempio concreto degli investimenti in innovazione tecnologica del nostro Istituto - ha detto il presidente Giovanni Albano - per migliorare l’esperienza del paziente e dei suoi familiari garantendo maggiore trasparenza, comunicazione e supporto durante il percorso chirurgico”.

“Il funzionamento è semplice”, ha spiegato Curcio. Al momento del ricovero il paziente riceve un braccialetto dotato di sensore di posizione che, previo consenso, ne consente il monitoraggio durante l’intervento. Per attivare il servizio, i familiari o i caregivers, autorizzati dal paziente, dovranno semplicemente scansionare il QR code fornito e digitare il codice di sicurezza. In pochi istanti l’applicazione, già disponibile per dispositivi iOS e Android, si connetterà con il paziente indicandone la posizione.

“Il sistema, inoltre, contribuisce - ha concluso il direttore amministrativo Gianluca Galati - a ottimizzare il flusso di lavoro all'interno del blocco operatorio, riducendo i tempi di attesa e migliorando l'efficienza complessiva del processo chirurgico”.

11 vl/com 2024

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Il centro di chirurgia endocrina della Fondazione Giglio di Cefalù ha ricevuto l’accreditamento dalla Società Italiana Unitaria di Endocrinochirurgia (SIUEC) per gli importanti obiettivi raggiunti in soli due anni di attività. Sono stati oltre 500, in questo periodo, i pazienti trattati e sottoposti a tiroidectomia, paratiroidectomia e linfadenectomie cervicali.

Il centro, divenuto un punto di riferimento della chirurgia tiroidea in Sicilia, nato dalla partnership con il Policlinico Gemelli di Roma, è diretto dal chirurgo Luca Sessa che ha scelto di trasferirsi in Sicilia.

"L'accreditamento nazionale come centro di riferimento – spiega Sessa – si basa non solo sul numero dei casi trattati ma anche sulla qualità in termini di complicanze post-operatorie e requisiti della struttura. Un risultato di cui siamo orgogliosi frutto di un lavoro di squadra”, chiosa Sessa.

Il team è composto, oltre che da Sessa, dal chirurgo Andrea Attard, dall’endocrinologa Stefania Marchisotta, dal consulente otorinolaringoiatra Francesco Cupido, a cui si aggiungono dei professionisti in convenzione per ulteriori consulenze specialistiche.

"La patologia chirurgica delle tiroide – evidenzia il presidente del Giglio, Giovanni Albano – ha una importante incidenza sui “DRG di fuga”. Fondazione Giglio con la creazione di un centro specialistico sta contribuendo a dare un apporto significativo per la riduzione della mobilità passiva”.

Sessa, sottolinea inoltre, che “sono stati creati percorsi ambulatoriali dedicati ai pazienti già operati e ai pazienti affetti da carcinoma tiroideo”.

"Breast unit e chirurgia endocrina – conclude Albano - sono le prime due sezioni specialistiche afferenti al polo della chirurgia generale del Giglio, ora coordinato dal dottor Massimo Viola, che nel futuro contiamo di incrementare con altre branche specialistiche qualificando sempre più l’offerta sanitaria”.

3 vl/com 2024

Pubblicato in Comunicati stampa

Tre interventi di chirurgia robotica e laparoscopia avanzata sono stati trasmessi in diretta dalla sala operatoria della Fondazione Giglio di Cefalù in occasione del 34 esimo congresso di chirurgia laparoscopica dedicato all’appartato digerente che si tiene nell’Auditorium del Massimo di Roma.

L’equipe del Giglio di Cefalù, guidata dal chirurgo Massimo Viola, ha eseguito tre interventi in live surgery: il primo di emicolectomia destra con l’ausilio del robot Da Vinci (rimozione colon destro), il secondo di rimozione del surrene sinistro (surrenectomia) in laparoscopia, e infine una resezione anteriore bassa del retto sempre in robotica.

Le fasi dell’intervento sono state illustrate, ai partecipanti sia presenti all’auditorium di Roma che connessi via web attraverso la piattaforma Laparoscopic.it, dallo stesso Viola.

Al congresso partecipano i migliori chirurghi di 5 continenti. Nei due giorni di lavori vengono effettuati circa 150 interventi di chirurgia dal vivo. Lo scorso anno ad essersi collegati – riporta la nota di presentazione del congresso – sono stati oltre 90 mila utenti.

“Siamo particolarmente soddisfatti e orgogliosi – ha commentato il presidente della Fondazione Giglio, Giovanni Albano – che la nostra chirurgia e il nostro Istituto siano stati scelti per questo importante congresso internazionale ciò a conferma del lavoro fatto in questi anni per posizionare il Giglio ai più alti livelli della sanità italiana”.

28 vl/com 2023

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E' stata programmata per giovedì 15 giugno, dalle ore 9 alle ore 13, la seduta ambulatoriale curata dal dottor Massimo Viola e dedicata alle patologie dell'apparato digerente.

L'ambutalorio chirurgico si occupa in particolare delle patologie legate al pancreas, al fegato, al colon e alle vie biliari.

Si prenota con il Servizio Sanitario Nazionale quindi con la richiesta del medico di famiglia al numero dedicato 0921920206 attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 8.30 alle ore 14.30

 

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Sostituti con protesi artificiale spalla e femore totale

Due interventi complessi con impianto di protesi speciale di spalla e di femore totale - dall’anca al ginocchio - sono stati eseguiti dall’equipe di ortopedia oncologica della Fondazione Giglio di Cefalù.

“Siamo intervenuti – spiega il responsabile dell'Ortopedia Oncologica Giuseppe Perrucchini – su due pazienti siciliani di 62 e 70 anni rimovendo il tumore e ricostruendo gli arti in modo da ripristinarne la funzionalità e la mobilità”.

Nel caso del paziente a cui è stata ricostruita la spalla con una protesi speciale (protesi inversa, lunga 20 cm) era stato diagnosticato un “condrosarcoma” di alto grado di malignità nativo nell’osso dell’omero. Il tumore si era manifestato provocando dal qualche mese dolore al braccio.

L’equipe chirurgica del Giglio, composta da Perrucchini e dallo specialista della spalla Stefano Lupparelli, è intervenuta resecando l’omero prossimale per 20 cm, salvaguardando alcuni tendini e muscoli importanti per il movimento della spalla e procedendo quindi alla ricostruzione con l’impianto di una speciale protesi che ha sostituito la parte asportata per permettere il recupero dell’arto superiore e la sua funzione.

“E’ una chirurgia di salvataggio degli arti – spiegano Perrucchini e Lupparelli – secondo i principi del “Limb Salvage”, cardine da molti anni della chirurgia ortopedica oncologia”.

Nell’altro caso, sulla paziente settantenne della provincia di Agrigento, gli ortopedici (Perrucchini e Davide Di Marzo) sono intervenuti su una nuova metastasi, formatasi tre anni dopo il primo intervento di megaprotesi di femore distale (da un tumore primitivo renale) e ora localizzata nel femore destro in prossimità dell’anca: lì si era generata una frattura patologica.

“Si è proceduto – spiega Perrucchini – a resecare il femore prossimale per 14 cm ricostruendolo con una megaprotesi speciale. Il problema è stato collegarsi all' altra protesi pre-esistente del femore distale. Abbiamo risolto ottenendo una protesi artificiale che sostituisce tutto il femore, dall’anca al ginocchio. Questa protesi – evidenzia ancora Perrucchini – viene rivestita con una apposita “maglia tubolare” di tessuto sintetico alla quale si possono suturare tendini e muscoli per ottenere un migliore funzionamento dell’arto inferiore.

Questi interventi complessi - rileva Giuseppe Perrucchini - sono possibili solo grazie all'alta preparazione raggiunta ormai da tutti i componenti dell'equipe chirurgica: insostituibili operatori socio sanitari, infermieri e strumentisti, chirurghi ”.

“Due interventi che sono il frutto di un lavoro iniziato nel 2018 – sottolinea il presidente della Fondazione Giglio, Giovanni Albano – con l’assessore regionale della salute Ruggero Razza con cui si è deciso di creare questa linea di attività di oncologia ortopedica. Sono stati individuati – conclude Albano - dei professionisti di grande rilevanza e oggi possiamo dire di aver centrato questo obiettivo che dà una risposta a tanti pazienti siciliani”.

20vl/com 2022

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COORDINERÀ I CENTRI DI CHIRURGIA DEL FEGATO, VIE BILIARI, PANCREAS E COLON

L’equipe di chirurgia del Gemelli Giglio di Cefalù si arricchisce di un nuovo professionista. E’ il dottor Calogero Ricotta che è stato individuato dal Policlinico Gemelli Irccs di Roma come referente del centro di chirurgia del fegato e delle vie biliari, diretto dal professore Felice Giuliante e del centro di chirurgia del pancreas e colorettale diretto dal professore Sergio Alfieri.

“Rafforziamo e consolidiamo la chirurgia del Gemelli Giglio – ha detto il presidente della Fondazione Giglio, b – con un professionista di elevato spessore che contribuirà a far crescere la qualità delle cure erogate dal nostro Istituto”.

Calogero Ricotta, nato ad Hagen in Germania, ma da sempre residente a Palermo, negli ultimi anni ha ricoperto il ruolo di aiuto di chirurgia addominale e dei trapianti all’Ismett di Palermo. Qui ha perfezionato ulteriormente le competenze e le conoscenze in ambito dei trapianti di fegato adulto da donatore di cadavere, di trapianto di fegato pediatrico da donatore cadaverico e vivente, di trapianto di rene da donatore vivente e cadaverico e di chirurgia oncologica del fegato, via biliari, pancreas e colon retto sia con tecniche mini invasive che tradizionali.

Si è anche occupato, nel precedente incarico, di sviluppare i percorsi di riabilitazione post chirurgia precoce in ambito oncologico.

“Ringrazio – ha commentato il dottor Ricotta – il professore Rocco Bellantone, direttore del governo clinico del Gemelli Giglio, e i professori Alfieri e Giuliante per la fiducia ripostami. Spero di poter dare il mio contributo alla crescita del Gemelli Giglio in Sicilia. Ringrazio anche il presidente Albano – ha aggiunto Ricotta - che è riuscito a trasferirmi entusiasmo e visione per un progetto che vuole rafforzare non solo le cure ma anche la ricerca e la formazione”.

Il dottor Ricotta inizierà quest’oggi la propria attività al Gemelli Giglio con l’apertura dell’ambulatorio di chirurgia del fegato, delle vie biliari, del pancreas e del colon retto sia con il Servizio Sanitario Nazionale che in regime libero professionale.

17vl/com 2022

 

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Sono stati oltre cento i pazienti sottoposti ad intervento di tiroidectomia effettuato dalla sezione di chirurgia endocrina del Gemelli Giglio Medical Partnership di Cefalù nei primi sei mesi di attività dall’avvio della partnership tra la Fondazione Giglio e la Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS di Roma.

“Ci eravamo dati tra i primi obiettivi della partnership - ha detto il presidente della Fondazione Giglio, Giovanni Albano - quello di creare un centro per la chirurgia della tiroide adeguandoci ai criteri per l’accreditamento nazionale stabiliti dalla Società Italiana Unitaria di Endocrino Chirurgia (SIUEC) in termini di competenze professionali, volume di attività e risultati. Dopo sei mesi possiamo ritenere di avere raggiunto questo obiettivo. Mai, nella storia di questa struttura, erano stati eseguiti oltre 100 interventi di tiroidectomia in un anno di attività chirurgica”.

La chirurgia endocrina e dell’obesità del Gemelli Giglio è diretta dal professore Marco Raffaelli e si avvale della collaborazione del chirurgo Luca Sessa, trasferitosi da Roma a Cefalù, e delle endocrinologhe Stefania Marchisotta e Rosa Maria Lovicu.

"Speriamo di poter fare ancora di più - ha commentato il professore Raffaelli - offrendo la possibilità ai pazienti siciliani di essere trattati nella loro regione anche se affetti da patologie endocrine di interesse chirurgico in stadio più avanzato che necessitano di un approccio specialistico".

“Più del 25% dei pazienti sono stati trattati per patologia maligna con una degenza post-operatoria media di due giorni - ha rilevato il responsabile della sezione di chirurgia endocrina Luca Sessa – e tutti gli interventi sono stati eseguiti utilizzando un sistema di monitoraggio intraoperatorio per i nervi ricorrenti (i delicati nervi della voce)”. Sessa ha anche sottolineato il lavoro di squadra che ha visto coinvolte diverse figure professionali dal responsabile della chirurgia del Giglio, Goffredo Arena, al chirurgo Marco Iacopinielli, i colleghi della chirurgia generale, anestesisti, infermieri e OSS di sala operatoria e reparto, e tutti gli amministrativi.

Nelle scorse settimane l’equipe del professore Raffaelli, con primo operatore lo stesso direttore del centro, ha eseguito l’asportazione, in laparoscopia, di un tumore del surrene destro di 10 cm, su una paziente siciliana dimessa in terza giornata post operatoria.

“Una neoformazione surrenalica di grandi dimensioni - ha spiegato Raffaelli - molto adesa alla vena cava inferiore, al fegato e al rene di destra ma siamo riusciti a completare l’intervento in laparoscopia e questo sicuramente ha permesso una ripresa post-operatoria rapida. L’approccio laparoscopico è da preferirsi in molte situazioni a patto di ottenere gli stessi risultati della chirurgia convenzionale in termini di sicurezza e radicalità".

“Nel momento in cui il Gemelli si conferma primo ospedale in Italia sia come qualità complessiva che come centro per il carcinoma tiroideo, il risultato importante della nostra partnership con l’ospedale Giglio conferma la qualità e l’eccellenza che ci siamo impegnati a portare ai pazienti siciliani” ha chiosato il professore Rocco Bellantone, direttore del governo clinico del Gemelli Giglio Medical Partnership e preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma.

8 vl/com 2022
 

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La Fondazione Istituto San Raffaele G. Giglio di Cefalù, oggi Fondazione Istituto G. Giglio di Cefalù, veniva istituita il 17 gennaio del 2003 attraverso una joint venture tra la Regione Siciliana, il Comune di Cefalù, l'Azienda USL 6 di Palermo, oggi Asp, e la Fondazione San Raffaele del Monte Tabor di Milano. Rappresentava uno dei primi modelli in Italia di sperimentazione pubblica-privata per la gestione di un ospedale pubblico, secondo quanto previsto dall'articolo 9 bis della legge n. 502 del 1992.

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