Cento Cardio TC sono state eseguite dalla Fondazione Giglio di Cefalù nel primo mese di avvio del nuovo esame diagnostico realizzato grazie all’innovativo tomografo computerizzato “Revolution CT”, di cui si è dotato l’ospedale, e alla collaborazione con il centro Monzino di Milano.
“Abbiamo potuto constatare – ha detto il presidente della Fondazione Gigio, Giovanni Albano – grande attenzione nel territorio alla prevenzione con una importante risposta all’inserimento nell’offerta sanitaria di prestazioni innovative. Rappresenta per noi, questa risposta, una gratificazione per gli investimenti in tecnologie e risorse umane effettuate in quest’ultimo biennio”.
La Cardio TC fornisce informazioni sull’albero coronarico non solo di tipo anatomico (restringimento coronarie) ma anche di tipo funzionale (ossia se una determinata stenosi corrisponde un’area di ischemia ed eventualmente la sua entità di estensione e sulle caratteristiche delle placche ateromasiche. Ha, inoltre, la capacità di identificare l’arteriosclerosi sub critica, patologia che impatta prognosticamente sui pazienti “non individuabile con alcun tipo di test come quello da sforzo o similare”.
La “Revolution Ct” esegue una tac al cuore nel tempo di un solo battito e un esame total body in un secondo abbinando alla rapidità di scansione una notevole riduzione della dose di radiazione.
Le sedute di CardioTC vengono effettuate dalla Fondazione Giglio con cadenza bimestrale. Le prossime sono programmate per l’8 e il 9 novembre.
Si può prenotare tutti i giorni su una linea dedicata esclusivamente a questa prestazione dal lunedì al venerdì dalle ore 8 alle ore 18 allo 0921.920658.
75 com/2020
LA SPERIMENTAZIONE MIRA A PRESERVARE GLI ARTI SUPERIORI DEI PAZIENTI AFFETTI DA SM
La Fondazione Istituto G. Giglio di Cefalù è stata scelta per guidare circa dieci, tra i centri neurologici più avanzati d’Italia, nello sviluppo dello studio O’HAND che coinvolge pazienti con la sclerosi multipla primariamente progressiva in fase avanzata.
“Lo studio O’Hand è un protocollo – ha spiegato il responsabile dell’unità operativa di neurologia, Luigi Grimaldi - in cui l’anticorpo monoclonale ocrelizumab, già approvato in Italia per la cura della sclerosi multipla recidivante remittente (SM RR) e primariamente progressiva (SM PP) con attività radiologica d’infiammazione cerebrale, verrà somministrato a pazienti affetti da SM PP in fase avanzata (specialmente a carico degli arti inferiori) nel tentativo di impedire il coinvolgimento ascendente delle loro braccia e indipendentemente dalla presenza o meno di infiammazione cerebrale.
“Questo studio – ha aggiunto Grimaldi che è anche il responsabile centro per la diagnosi e cura delle malattie demielinizzanti di Cefalù - è particolarmente importante perché è rivolto a una fascia di pazienti che finora non ha trovato alcun trattamento per questa forma puramente degenerativa della SM in cui gli ormai numerosi e potenti farmaci antinfiammatori disponibili (oltre una ventina) non possono agire per mancanza del substrato patologico. La degenerazione (tecnicamente chiamata apoptosi) non è infatti infiammatoria e si è rivelata negli ultimi decenni come il “Sacro Graal” della biologia umana: nessuno sa come decifrarla o è riuscito a trovare un modo per affrontarla”.
Soddisfatto il presidente della Fondazione Giglio, Giovanni Abano, per la scelta della Neurologia dell’Istituto di Cefalù quale guida di uno studio internazionale come l’O’Hand. “Scelta – ha detto Albano – che conferma la qualità dell’assistenza che viene fornita dall’Istituto e premia l’indirizzo di puntare all’eccellenza sanitaria per contribuire alla riduzione della mobilità passiva ma soprattutto per poter offrire ai pazienti con SM PP siciliani un farmaco altrimenti di non semplice ottenimento”.
La Neurologia del Giglio, supportata dall’attività dello study coordinator, Matteo Scialabba, ha già selezionato, ad oggi, i primi 6 pazienti per lo studio O’Hand dopo aver randomizzato e inserito nello studio, lo scorso 2 luglio 2020, il primo paziente italiano. Tre pazienti hanno già ricevuto la prima dose di farmaco.
Il Centro di malattie demielinizzanti di Cefalù ha in corso di avvio altri tre studi con nuovi farmaci per le forme RR (recidivante remittente) di SM, anche appartenenti a nuove categorie farmacologiche, come il dapirolizumab endovenoso, l’evobrutinib e un ultimo inibitore della S1P4 in associazione con l’ocrelizumab.
Che cos’è l’ocrelizumab.
L’ocrelizumab – ha spiegato Luigi Grimaldi - è un potente immunomodulante che trova indicazione anche nelle forme recidive rimettenti di SM in quanto elimina i B-linfociti che producono anticorpi circolanti e che presentano gli antigeni al sistema immunitario dei pazienti con SM. Recenti dati sperimentali hanno però dimostrato un potere anti-degenerativo di questo farmaco indipendente dai B-linfociti per cui l’azienda produttrice del farmaco ha deciso di verificare se l’ocrelizumab sia in grado di rallentare la degenerazione dei neuroni motori meno lunghi di quelli che vanno alle gambe (i primi ad essere coinvolti): mantenere l’uso valido delle braccia e delle mani è fondamentale per i pazienti che già hanno difficoltà a deambulare per mantenersi indipendenti e socialmente attivi. Ben venga, quindi, uno studio mirato a proteggere questo particolare gruppo di pazienti in una fase delicata della loro storia patologica”.
74 com/2020
Riparte domani l’attività sanitaria della Fondazione Giglio sospesa la scorsa settimana dopo un infermiere positivo al Covid-19.
Lo ha reso noto la direzione strategica della Fondazione Giglio di Cefalù al termine di una intensa attività di screening su tutto il personale e sui pazienti grazie al quale sono stati individuati e isolati i contatti positivi.
Riprendiamo, in sicurezza – ha sottolineato la direzione strategica – l’attività di ricovero e ambulatoriale, prolungandola anche nel week end con possibile apertura delle sale operatorie la domenica.
“Rafforziamo il nostro impegno – ha detto il presidente della Fondazione Giglio, Giovanni Albano – per dare una risposta di salute sempre maggiore anche in considerazione dell’onere sul fronte Covid-19 a cui sono stati chiamati gli ospedali dell’area metropolitana”.
In questi ultimi giorni sono stati effettuati circa 1200 tamponi molecolari e circa 600 tamponi rapidi che hanno consentito di individuare 15 operatori sanitari positivi al covid-19 e sette pazienti. Tutti afferenti o riconducibili all’area di riabilitazione dove prestava servizio il primo operatore positivo.
I sanitari (6 infermieri, 6 oss e 2 fisioterapisti), asintomatici o paucisintomatici, sono stati posti in quarantena al proprio domicilio, mentre, i pazienti sono stati trasferiti in strutture dedicate al Covid.
“Il tempestivo ed efficace intervento posto in essere – ha concluso Albano - grazie anche all’operatività h. 24 dell’unità di crisi, coordinata dal direttore sanitario Salvatore Vizzi, e alla direzione amministrativa, guidata da Gianluca Galati, che ringrazio, ci ha consentito di ripartire nuovamente in sicurezza”.
Tutti i tamponi sono stati refertati dal laboratorio di biologia molecolare della Fondazione Giglio, attivato ad aprile, diretto dalla biologa molecolare, Maria Andriolo, che si avvale del biotecnologo Maria Enza D’Ippolito.
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IN OSPEDALE GIUNTI IN TRENTANOVE. I PAZIENTI ANCORA RICOVERATI SONO IN MIGLIORAMENTO
Un mazzo di rose e un messaggio con poche ma sentite parole “grazie per l’affetto mostrato, da parte dei ragazzi del botulino”. Lo scrivono i pazienti, ancora ricoverati, nel reparto di medicina della Fondazione Giglio di Cefalù dopo aver consumato lo stesso pasto nella loro mensa aziendale.
Sono rimasti in sedici sui trentanove accettati o transitati dal pronto soccorso dell’ospedale Giglio.
“Sono tutti in progressivo miglioramento – ha detto il responsabile dell’unità operativa di medicina interna Maurizio Renda – con graduale recupero del deficit neurologico derivato dagli effetti della tossina botulinica sul sistema nervoso. Domani ne dimettiamo cinque. Resteranno in osservazione al domicilio – ha aggiunto – e verranno rivalutati periodicamente per seguire l’evoluzione prognostica della patologia”.
“Analogo follow up telefonico – ha sottolineato il responsabile del pronto soccorso Emanuele Sesti – sarà effettuato dal Centro Antiveleni di Pavia con cui ci siamo coordinati per la somministrazione dell’antidoto e la terapia”. L’antidoto è stato messo a disposizione dalle Scorte Nazionali del Ministero della Salute.
Sono stati trasferiti in reparto, invece, due dei quattro pazienti, inviati alla terapia intensiva dell’ospedale Cimino di Termini Imerese. I due pazienti rimasti in tipo sarebbero comunque estubati.
“E’ stata una dura prova – ha detto il presidente della Fondazione Giglio Giovanni Albano – accogliere e dare una risposta sanitaria, quasi in contemporanea, a 39 pazienti arrivati nell’area di emergenza. Mi sento di ringraziare tutti i nostri operatori per la straordinaria abnegazione e passione che quotidianamente ripongono nel loro lavoro”. Analogo apprezzamento è stato espresso dal direttore sanitario Salvatore Vizzi.
I primi referti, giunti dall’Istituto Sanitario di Sanità a cui sono stati inviati i campioni prelevati sui pazienti in pronto soccorso, hanno confermato la diagnosi di avvelenamento da botulino.
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Una Tac al cuore nel tempo di un solo battito, un esame total body in un secondo. E’ l’innovativo tomografo computerizzato “Revolution CT”, realizzato da GE Healthcare, di cui si è dotata la Fondazione Istituto Giglio di Cefalù. La macchina, la prima in Sicilia di questa tipologia, abbina rapidità di scansione e una notevole riduzione della dose di radiazione, erogate ai pazienti, nel corso dell’esame.
La nuova Tac della Fondazione Giglio è stata presentata nel corso del convegno sulle “Nuove frontiere nello screening cardiologico. Il ruolo della Cardio CT” tenutosi al Complesso Monumentale San Domenico di Cefalù.
“E’ un altro tassello al percorso di rinnovamento tecnologico avviato dalla Fondazione Giglio nel 2018 - ha detto il presidente Giovanni Albano - che ci ha visto programmare, in quest’ultimo biennio, investimenti per diversi milioni di euro. Dai nuovi laboratori di emodinamica ed elettrofisiologia - ha aggiunto - alla digitalizzazione dell’istituto, a una tac dedicata al pronto soccorso, alle collonne laparoscopie e di endoscopia digestiva sino all’attivazione di un laboratorio di biologia molecolare per l’analisi dei tamponi Covid-19.
“Con l’arrivo della Revolution CT - ha affermato Albano – ampliamo l’offerta sanitaria e candidiamo il Giglio a centro di riferimento per le patologie cardiovascolari. Un progetto che stiamo già realizzando grazie alla collaborazione con Gianluca Pontone, specialista in cardiologia e radiodiagnostica e direttore del centro cardiologico Monzino di Milano”.
I lavori sono stati aperti dai saluti del vice sindaco di Cefalù, di mons. Sebastiano Scelsi, cappellano dell’ospedale Giglio, di Vincenzo Terrasi, di Maria Letizia Di Liberti, dirigente generale dell’assessorato regionale della Salute, e dell’assessore regionale alla formazione, Roberto Lagalla. “Ogni innovazione tecnologica - ha detto Lagalla - è frutto di un avanzamento della conoscenza. Ogni tecnologia necessita evidentemente di una particolare abilità tanto in termini di utilizzazione quanto in termini di interpretazione del risultato. E’ il caso specifico del Giglio che ha saputo coniugare tecnologie e professionalità e che oggi presentata una innovativa metodologia di studio del circolo coronario”. Maria Letizia Di Liberti “ha sottolineato, invece, l’importanza della prevenzione. Una macchina come questa - ha detto - ci consente di prevenire malattie cardiovascolari spesso causa di esiti infausti”.
Tra i principali punti di forza della nuova tecnologia c’è l’ampia copertura anatomica (16 cm), che insieme alla rapidità di scansione della macchina consente ai medici di cogliere immagini intere e in altissima definizione di organi come cervello, cuore, fegato o pancreas nel tempo di una singola rotazione da 0,28 secondi, con risultati clinici di alta qualità equiparabile a quella di visualizzazione al microscopio. La velocità del sistema fa inoltre si che il personale clinico possa raccogliere informazioni relativa alla funzionalità degli organi e non soltanto alla loro anatomia. Una possibilità in grado di garantire ad esempio una completa valutazione del cervello in caso di ictus attraverso lo studio della perfusione cerebrale.
“La TAC cardiaca con gli scanner di ultima generazione – ha detto Gianluca Pontone del Centro Cardiologico Monzino di Milano, intervenendo ai lavori - è stata sdoganata come test di prima diagnosi della cardiopatia ischemica. Può sostituire le più comuni pratiche diagnostiche in Cardiologia. Questa Tac ha, inoltre, la grande capacità di identificare l’arteriosclerosi subcritica, patologia che impatta prognosticamente sui pazienti non individuabile con alcun tipo di test come quello da sforzo o similare”.
Per Tommaso Cipolla, responsabile dell’unità operativa di cardiologia della Fondazione Giglio, “la Revolution CT, grazie ad enormi miglioramenti tecnologici rispetto alle apparecchiature precedenti, fornisce informazioni sull'albero coronarico non solo di tipo anatomico (ossia il grado di restringimento delle coronarie) ma anche di tipo funzionale (ossia se a una determinata stenosi corrisponde un'area di ischemia ed eventualmente la sua entità ed estensione) e in merito alle caratteristiche delle placche ateromasiche. Informazioni che, senza la TAC – ha aggiunto - è possibile ottenere solo mettendo insieme i dati di vari esami, anche invasivi: per esempio ecocardiografia dopo stress più coronarografia, oppure scintigrafia miocardica dopo stress più coronarografia. E' da sottolineare che nessun altro esame è in grado di fornire, in maniera non invasiva, informazioni sulle caratteristiche della placca: per esempio volume della placca, presenza di calcificazioni parcellari, fenomeni necrotici, e altro. Tutte informazioni di grande importanza prognostica, attualmente ottenibili esclusivamente in modo invasivo con ecografia intra-coronarica (IVUS).
Tutto ciò fa sperare di potere diagnosticare le coronaropatie severe – ha concluso Cipolla - con maggiore tempestività rispetto al passato, con l'obiettivo di ridurre in maniera significativa la letalità dell'infarto che, va ricordato, continua ad essere la prima causa di morte nel mondo occidentale”.
“In ambito cardiologico – ha aggiunto il responsabile della diagnostica per immagini della Fondazione Giglio, Tommaso Bartolotta, l’esame Tac consente di valutare le coronarie in pazienti anche con potenziali infarti. E’ molto utile al fine della prevenzione”.
Sullo stato dell’arte dell’imaging cardiologico è intervenuto Fabiano Caprotti, Ct clinical leader di Ge Healthcare.
“Il paziente al centro del percorso diagnostico, le sue caratteristiche e la modalità di funzionamento del suo cuore – ha detto Caprotti - indicano alla macchina quale sia la migliore tecnica di acquisizione dell’esame cardiologico. La Tac innovativa si adatta al paziente e lo riconosce come persona, unica e irripetibile, garantendo al tecnico e al medico radiologo il miglior risultato possibile in ogni condizione. La diagnosi quotidiana e la ricerca clinica vanno di pari passo grazie alle nuove tecnologie”.
I lavori sono stati moderati da Vincenzo Lombardo, giornalista e responsabile della comunicazione della Fondazione Giglio.
63 vl/com 2020
LINK video GREZZO di presentazione Revolution CT e convegno Cardio TC con interviste ai relatori (Lagalla, Pontone, Cipolla, Caprotti, Albano).
https://wetransfer.com/downloads/6c87828d3fabb14a993dc8343b96860b20200918161353/4714ef17a53305dfa4fcc701f2abf2f320200918161427/338aa0
Cliccando qui puoi scaricare sino al 24 settembre i seguenti video:
La Revolution Ct nuova tac impiantata al Giglio, la prima in Sicilia di questa tipologia, in grado di effettuare un esame total body in un secondo o una tac al cuore nel tempo di un battito cardiaco, sarà presentata venerdì 18 settembre, alle ore 16.30, in occasione del convegno “Nuove frontiere nello screening cardiologico. Il ruolo della Cardio TC”.
Il convegno si terrà nella chiesa del Complesso Monumentale San Domenico (nel centro storico di Cefalù).
Dopo il saluto del presidente della Fondazione Giglio, Giovanni Albano, sono previsti gli interventi di Tommaso Cipolla, responsabile della cardiologia del Giglio, di Fabiano Caprotti, ct clinical leader di GE Healthcare sullo stato dell’arte dell’imaging cardiologico, di Tommaso Vincenzo Bartolotta, responsabile della diagnostica per immagini del Giglio, e di Gianluca Pontone direttore del dipartimento imaging cardiovascolare del Centro Cardiologico Monzino di Milano.
I lavori saranno moderati da Massimo Midiri, ordinario di diagnostica per immagini dell’Università di Palermo e da Vincenzo Lombardo responsabile della comunicazione e ufficio stampa del Giglio.
Il convegno sarà trasmesso in diretta sulla pagina facebook della Fondazione Giglio “ospedalegiglio”, mentre, per partecipare in presenza è necessario accreditarsi inviando una email a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Per le misure di prevenzione Covid-19 l’accesso in sala sarà limitato ai partecipanti accreditati.
E’ stato somministrato al primo paziente italiano l’innovativo farmaco leuco-metiltioninio bis idrometansulfonato (LMTM) per il trattamento della demenza di Alzheimer, nel tentativo di “sciogliere” le proteine tossiche che attanagliano il cervello dei pazienti affetti da questa malattia. Lo ha reso noto il responsabile dell’unità operativa di neurologia della Fondazione Giglio di Cefalù, Luigi Grimaldi, sottolineando che il Giglio “è il centro coordinatore per l’Italia dello studio farmacologico TRx-237-039, dove è stato randomizzato il primo paziente”.
Lo studio, denominato “Lucidity”, prevede l’arruolamento di circa 2300 pazienti nel mondo attraverso una selezione svolta dai principali centri (in Italia sono 20) per lo studio e la cura delle patologie neurodegenerative.
“Il target di questo nuovo farmaco, un derivato del comune colorante/disinfettate blu di metilene - ha detto Grimaldi - è la proteina tau che insieme all’amiloide e la TDP43, sono le proteine più frequentemente coinvolte in questo processo patologico che da luogo all’Alzheimer”.
“L’attività di ricerca – ha detto il presidente della Fondazione Giglio, Giovanni Albano – è sinonimo di qualità assistenziale sia per l’indotto terapeutico generato per i pazienti che per le capacità organizzative necessarie per poter entrare in studi internazionali. L’Alzheimer è una malattia sempre più ad alto impatto sociale per cui siamo particolarmente orgogliosi di poter offrire il nostro contributo nell’individuare una terapia efficace”.
“Non ci siamo mai fermanti neanche il lockdown – ha poi aggiunto Grimaldi. – continuando ad assistere i pazienti affetti da malattie degenerative e ad effettuare le necessarie verifiche di screening sui pazienti afferenti alla nostra unità, riuscendo ad individuare il primo paziente italiano, tra tutti i 20 centri coinvolti nello studio internazionale”.
Il Giglio potrà inserire pazienti idonei a questo tipo di trattamento sino a fine del 2020 e sarà offerto in alternativa a trattamenti sintomatici standard ai pazienti che afferiscono al centro demenze della Fondazione siciliana.
L’unità operativa di neurologia ha in corso circa 20 progetti di ricerca rivolti a varie malattie fra questa alzheimer, sclerosi multipla, neuromielite ottica, demenze, miastenia gravis, etc.
Che cos’è l’Alzheimer. L’Alzheimer è una malattia degenerativa in cui lentamente, anche nel corso di decenni in modo asintomatico, si accumulano all’interno del cervello di chi ne è affetto dei grumi di proteine anomale che finiscono eventualmente per “strozzare” i neuroni impedendo loro di svolgere le loro funzioni di analisi e risposta.
Tipicamente le proteine colpiscono inizialmente i centri della memoria situati nei lobi frontali e temporali ma nel tempo, tutte le funzioni cerebrali possono essere alterate portando, nelle fasi avanzate, all’incapacità di eseguire anche i più semplici movimenti finalizzati, di parlare o di interagire con altri individui.
“Nella nostra regione – ha concluso Luigi Grimaldi – i pazienti affetti da Alzheimer sono circa 100 mila”.
61 vl/com 2020
INSTALLATA LA REVOLUTION CT DISPOSITIVO IN GRADO DI EFFETTUARE ESAME IN UN BATTITO CARDIACO
La Fondazione Giglio di Cefalù ha avviato l’attività di cardio radiologia con l’installazione della Revolution CT della GE. Un dispositivo in grado di effettuare un esame total body in un secondo o una Tac al cuore nel tempo di un battito cardiaco.
“E’ la tecnologia più performante esistente – ha detto il presidente della Fondazione Giglio, Giovanni Albano – unica in Sicilia, che porta il Giglio di Cefalù a candidarsi come centro di riferimento per le patologie cardiache. Portiamo a termine un altro investimento – ha aggiunto il presidente – con il duplice obiettivo di implementare la ricerca e qualificare l’offerta sanitaria nelle malattie cardiovascolari”..
La nuova Tac sarà presentata venerdì 18 settembre in occasione di un convegno che si terrà al Giglio di Cefalù.
La Revolution CT consente oltre ad una scansione cardiaca in 1 battito del cuore di avere una copertura anatomica di 16 cm che insieme alla rapidità di scansione della macchina dà ai medici l’opportunità di cogliere immagini intere in altissima definizione di organi come cervello, cuore, fegato o pancreas nel tempo di una singola rotazione da 0,28 secondi con risultati clinici di qualità equiparabile a quella di visualizzazioni al microscopio.
“Alla rapidità di scansione e all’eccellente qualità delle immagini – ha aggiunto Tommaso Bartolotta, responsabile dell’unità operativa di diagnostica per immagini - la Tac abbina una drastica riduzione della dose di radiazione. In ambito cardiologico l’esame consente di valutare le coronarie in pazienti anche con potenziali infarti. E’ molto utile al fine della prevenzione”. La macchina offre anche una capacità di studio in 4D per ogni distretto anatomico.
La Fondazione Giglio si avvarrà per l’avvio di questo nuovo servizio di Gianluca Pontone specialista in cardiologia e radiodiagnostica, direttore del dipartimento di imaging cardiovascolare del Centro cardiologico Monzino di Milano. Il paziente si troverà dinanzi ad una equipe multidisciplinare composta da radiologi e cardiologi.
“La cardio tac – ha detto Pontone – negli ultimi anni è diventata il test di primo livello nei pazienti con sospetta malattia coronarica. Può sostituire le più comuni pratiche diagnostiche in cardiologia. Può essere effettuata con la Revolution CT anche in pazienti con irregolarità di ritmo cardiaco a cui precedentemente era controindicata. Questa Tac ha, inoltre, la grande capacità di identificare l’arteriosclerosi subcritica – ha rilevato Pontone - patologia che impatta prognosticamene sui pazienti non individuabile con alcun altro tipo di test come quello da sforzo o similare.
“La cardio Tc – ha concluso Tommaso Cipolla, responsabile dell’unità operativa di cardiologia – pone le basi per una rivoluzione nella cardiologia del futuro. La macchina offre livelli di sicurezza incomparabili rispetto al passato. Ci offre, infine, la possibilità di acquisire informazioni sia anatomiche che funzionali sia sullo stato anatomico dell’albero coronarico che sulla sua funzionalità ovvero sulla presenza di aree ischemiche”.
La cardio Tc con Revolution Ct è prenotabile sia con il servizio sanitario nazionale al cup della Fondazione Giglio (0921.920502) che in solvenza al numero (0921920126).
La prima seduta di Cardio Tc con il dottor Pontone è stata programmata per il 18 settembre.
59 vl/com 2020
La Fondazione Giglio di Cefalù si candida ad essere la prima struttura ospedaliera in Sicilia che applica il modello della “Lean organization” in sanità.
Lo ha anticipato il presidente della Fondazione Giglio, Giovanni Albano, presentando il neo responsabile del “lean team”, Fabrizio Russo, economista aziendale con esperienza in altre strutture sanitarie siciliane e all’Università Campus Bio-Medico.
“Andremo ad applicare alcune metodologie gestionali – ha detto il presidente Albano - per migliorare l’organizzazione e accrescere la nostra efficienza in favore del paziente. Il lean team – ha aggiunto – dovrà individuare quei percorsi di presa in carico sia del paziente ambulatoriale che del ricoverato sin dall’arrivo in ospedale alle dimissioni. Sarà un percorso lungo e complesso ma con benefici importanti”.
“La lean organization – ha spiegato Russo – è un cambio di mentalità nella gestione: dalla logica per funzioni di stampa tayloristico alla logica per obiettivi e per processi che sono frammentati e analizzati in modo sequenziale, investigando sulla perdita di valore e sulle alternative che consentono di creare valore. In sintesi un taglio agli sprechi organizzativi per efficientare il sistema”.
Alla presentazione del nuovo modello di gestione hanno preso la parola il direttore amministrativo Gianluca Galati e il direttore sanitario Salvatore Vizzi.
Del lean team del Giglio fanno parte stabilmente: Maria Cucco, Barbara Santini, Emma Martino, Giorgio Calderaro e Giovanni Nancini.
56 vl/com 2020
Nella foto da sx Fabrizio Russo, Salvatore Vizzi, Gianluca Galati e Giovanni Albano.
COMUNICATO STAMPA
SANITÀ: D’ANGELO RESPONSABILE DELLA BREAST UNIT DEL GIGLIO DI CEFALÙ
IL PRESIDENTE ALBANO: INVESTIAMO IN RISORSE UMANE E TECNOLOGIA
CEFALU’ 16 GIUGNO 2020 – Il presidente della Fondazione Istituto G. Giglio di Cefalù ha nominato l’onco radiologo Ildebrando D’Angelo responsabile della breast unit (unità di senologia).
“Valorizziamo – ha detto il presidente della Fondazione Giglio, Giovanni Albano – un professionista di elevate competenze, rilanciando il progetto di breast unit in grado di dare risposte tempestive e efficaci alle nostre pazienti con investimenti tecnologici e risorse umane”..
Ildebrando D’Angelo è al Giglio di Cefalù dal 2006 e si è sempre occupato di senologia. Fa parte del collegio nazionale dei senologi.
“L’obiettivo che mi sono posto – ha detto il neo responsabile D’Angelo – è garantire alle pazienti con problemi al seno di poter eseguire un unico tempo gli accertamenti diagnostici: dalla visita alla biopsia, e poter quindi accedere a percorsi individuali terapeutico – assistenziali, conformi alle linee guida Eusoma (società europea per la certificazione delle breast unit)”.
Negli scorsi mesi, la commissione regionale dei centri di senologia ha individuato la breast unit del Giglio tra i centri siciliani deputati alla diagnosi, trattamento e follow up del trattamento del tumore alla mammella.
“Al Giglio – ha sottolineato il responsabile – afferiscono numerosi pazienti della provincia di Messina e Caltanissetta oltre che da Palermo”.
Nelle prossime settimane, entro il 30 giugno, sarà inoltre, definita la convenzione per il servizio di radioterapia esterno alla struttura.
Sono state anche avviate le procedure per l’acquisto del mammografo con tomosintesi e mezzo di contrasto e il tavolo per le biopsie stereotassiche per la tipizzazione microestologica e centratura delle lesioni non palpabili.
La breast unit del Giglio lo scorso anno ha trattato chirurgicamente 98 tumori della mammella e altri 16 sono stati presi in carico dall’oncologia medica per la chemioterapia primaria.
Dal marzo di quest’anno è attiva la convenzione con l’Asp. 6 di Palermo per gli approfondimenti diagnostici di secondo e terzo livello successivi allo screening mammografico.
La breast unit del Giglio è impegnata anche in progetti di ricerca, quali Geseton, per l’individuazione di trattamenti farmacologici e marcatori di risposta alla cura.
“E’ stata attivata - ha detto, infine, D’angelo – la figura del case manager, individuato nella coordinatrice infermieristica dell’oncologia, Luciana Brocato, a cui le donne possono rivolgersi contattando il numero 0921.920705”.
Il core team di breast unit è costituito dai chirurghi: Roberto Gennari (responsabile chirurgia senologica), Goffredo Arena (responsabile u.o.c. di chirurgia), Rosario Maria Raimondo (chirurgo), dagli oncologi medici Massimiliano Spada (Responsabile u.o.c. di oncologica medica), Gianfranco Pernice e Giovanni Sortino (oncologi), dai radiologi senologi Rosalia Tinaglia e Giovanna Romano, dai medici nucleari Pierpaolo Alongi (responsabile) e Roberta Gentile, dagli anatomi patologi: Giancarlo Pompei (resp.) e Raffaele Genova, dallo psiconcologo Gaetano Castronovo, dal fisiatra Alberto Castiglione e da collaborazioni esterne con il radiologo Gaspare Cucinella, con il chirurgo plastico Adriano Cordova e l’anatomopatologo Daniela Cabibi.
Il neo responsabile ha voluto sottolineare anche “l’importante ruolo dei tecnici sanitari di radiologia medica e di anatomia patologica nonché del personale infermieristico e ausiliario”. La Breast unit si avvale, inoltre, della collaborazione di associazione di volontariato quali l’Avulss.
53 vl/com 2020
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La Fondazione Istituto San Raffaele G. Giglio di Cefalù, oggi Fondazione Istituto G. Giglio di Cefalù, veniva istituita il 17 gennaio del 2003 attraverso una joint venture tra la Regione Siciliana, il Comune di Cefalù, l'Azienda USL 6 di Palermo, oggi Asp, e la Fondazione San Raffaele del Monte Tabor di Milano. Rappresentava uno dei primi modelli in Italia di sperimentazione pubblica-privata per la gestione di un ospedale pubblico, secondo quanto previsto dall'articolo 9 bis della legge n. 502 del 1992.
Fondazione Istituto
G. Giglio di Cefalù
Contrada Pietrapollastra - Pisciotto
90015 Cefalù (PA)
Tel: +39 0921 920 111
PEC:
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